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Lettera
28 luglio 2000 0:00
Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA.............Nel giugno 1999 ho stipulato un abbonamento internet con tin.it per studenti universitari: "tin e lode"; nel maggio di quest'anno, volendo passare ad un provider gratuito (libero di infostrada), mi sono recata presso il rivenditore presso il quale avevo acquistato l'abbonamento tin (catena Comet) per chiedere come avrei potuto disdire tale abbonamento. Mi e' stato assicurato che bastava che non utilizzassi piu' il servizio a partire dalla data di scadenza dell'abbonamento perche' questo decadesse automaticamente. Non sicura della data esatta della scadenza dell'abbonamento, ma certa del mese (Giugno), dal 1° di questo mese ho disinstallato tin per essere sicura di non utilizzarne piu' i servizi. Tin.it invece mi ha rinnovato automaticamente il contratto senza avvertirmi preventivamente in nessun modo, ma inviandomi una fattura di 202.800 lire da pagare entro il 27/07 che io non ho pagato! Dopo un paio di mie telefonate al numero verde per richiedere chiarimenti, e la promessa da parte di tin.it di una risposta tramite posta elettronica che in realta' non e' mai arrivata, ieri 27/07, dopo un'ulteriore telefonata mi e' stato risposto che la mia pratica verra' valutata nei prossimi giorni. Su un giornale specializzato ho letto che in alcuni casi simili al mio, le fatture sono state successivamente annullate.
Gradirei ricevere un vostro giudizio sul mio caso ed eventualmente un consiglio su come comportarmi nei confronti di tin.it ed eventualmente del rivenditore. Ringrazio anticipatamente.
Risposta:
Doveva inviare -tramite raccomandata A/R- la disdetta nei termini contrattuali (tra l'altro lei aveva la copia del contratto e presupponiamo vi sia scritta la formula del tacito rinnovo). Non avrebbe dovuto fidarsi di cio' che le e' stato detto a voce. Le consigliamo di pagare e, in prossimita' della scadenza successiva, di inviare la disdetta: il ricorso davanti al giudice di pace e' certamente possibile ma il risultato e' alquanto incerto, poiche' si parte da una sua inadempienza di base.
RICHIESTA.............Nel giugno 1999 ho stipulato un abbonamento internet con tin.it per studenti universitari: "tin e lode"; nel maggio di quest'anno, volendo passare ad un provider gratuito (libero di infostrada), mi sono recata presso il rivenditore presso il quale avevo acquistato l'abbonamento tin (catena Comet) per chiedere come avrei potuto disdire tale abbonamento. Mi e' stato assicurato che bastava che non utilizzassi piu' il servizio a partire dalla data di scadenza dell'abbonamento perche' questo decadesse automaticamente. Non sicura della data esatta della scadenza dell'abbonamento, ma certa del mese (Giugno), dal 1° di questo mese ho disinstallato tin per essere sicura di non utilizzarne piu' i servizi. Tin.it invece mi ha rinnovato automaticamente il contratto senza avvertirmi preventivamente in nessun modo, ma inviandomi una fattura di 202.800 lire da pagare entro il 27/07 che io non ho pagato! Dopo un paio di mie telefonate al numero verde per richiedere chiarimenti, e la promessa da parte di tin.it di una risposta tramite posta elettronica che in realta' non e' mai arrivata, ieri 27/07, dopo un'ulteriore telefonata mi e' stato risposto che la mia pratica verra' valutata nei prossimi giorni. Su un giornale specializzato ho letto che in alcuni casi simili al mio, le fatture sono state successivamente annullate.
Gradirei ricevere un vostro giudizio sul mio caso ed eventualmente un consiglio su come comportarmi nei confronti di tin.it ed eventualmente del rivenditore. Ringrazio anticipatamente.
Risposta:
Doveva inviare -tramite raccomandata A/R- la disdetta nei termini contrattuali (tra l'altro lei aveva la copia del contratto e presupponiamo vi sia scritta la formula del tacito rinnovo). Non avrebbe dovuto fidarsi di cio' che le e' stato detto a voce. Le consigliamo di pagare e, in prossimita' della scadenza successiva, di inviare la disdetta: il ricorso davanti al giudice di pace e' certamente possibile ma il risultato e' alquanto incerto, poiche' si parte da una sua inadempienza di base.
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