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Lettera 
13 giugno 2000 0:00
 
Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA.............Circa due anni fa sono stata oggetto di un pignoramento di un quinto dello stipendio, essendomi resa morosa verso una banca, dove avevo contratto in precedenza un prestito personale, a causa di motivi familiari (esattamente per la morte di mio padre adottivo, che mi lasciava sola a dover affrontare spese che prima affrontavamo in due. Però deceduto lui, dovevo far fede ai nostri impegni con le mie sole entrate di agente della polizia)
Oltre al senso di sgomento per la sua dipartita e al senso di disonore a causa di una sanzione disciplinare,(giacchè non avevo mai avuto problemi simili), interna per questo motivo.
Mi ritrovai in questa brutta situazione, che pensavo di aver estinto (con mille sacrifici) con l'ultima trattenuta in data 27.11.1998. A distanza di quasi due anni, lo stesso istituto di credito pretende che io versi circa 2900000 per interessi maturati, ma io avevo pagato tutte le rate, che tra l'altro mi venivano trattenute in busta paga.
Vi chiedo gentilmente se questa è una cosa regolare, anche perchè trovandomi sola con una bimba ed un mutuo da pagare, adesso rischio di perdere tutto.

Risposta:
Non ci ha dato elementi: bisogna sapere qual'era il debito originario. Il quinto dello stipendio poteva anche essere solo per una parte di cifra (e abbiamo il sospetto, da come ci spiega, che fosse). Senza tutta la documentazione non e' possibile immaginare cosa sia avvenuto.
 
 
 
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