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Lettera 
13 giugno 2000 0:00
 
Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA.............Spett. ADUC,
desideravo porre alla Vostra attenzione un'inconvenienza, secondo me capitatami per responsabilita' dell'agenzia viaggi universitaria "CTS".
Dovendomi recare, per motivi di studio, all'estero (Pittsburgh, USA), ho acquistato un biglietto aereo a/r presso una sede romana del CTS. Tale biglietto mi consentiva di partire da Roma il 06/08/1999 e farvi ritorno in una data da me prescelta (cosiddetto biglietto "aperto"), entro un anno dalla data di emissione dello stesso.
La compagnia aerea (British Airways) indicata sul biglietto, nel frattempo (01/11/1999), abbandona le tratte da e per Pittsburgh, cosi', dovendo comunque tornare con mezzi propri in Italia, contatto per precauzione il CTS e la stessa British Airways sul da farsi, quando cioe' a Maggio avrei fatto nuovamente ritorno a Roma; l'idea, ovviamente, era di chiudere il biglietto in questione. Ricevetti in cambio ampie rassicurazioni sul fatto che una banale telefonata all'agenzia di Pittsburgh "Council Travel", partner internazionale del CTS, avrebbe risolto ogni problema.
Dunque, agli inizi di Aprile, da Pittsburgh prendo contatti con Council Travel per risolvere la pratica del mio biglietto, e chiuderlo per una data da me fissata (16/05/2000); con sorpresa, scopro che Council Travel declina ogni responsabilita', smentendo di potermi venire in aiuto: il punto e' che non e' di sua responsabilita', come attestato in un documento firmato dal manager dell'agenzia, manipolare il mio biglietto CTS, disconoscendo di fatto la conclamata partnership conclamata dal CTS. La British Airways, dal canto suo, declina ogni responsabilita', affermando, anche qui nero su bianco, di non avere essa stessa direttamente emesso il titolo di viaggio (vero: fu il CTS). trovandomi nella paradossale, e tutt'altro che gradevole, situazione di avere un titolo di viaggio non riconosciuto da nessuno, prendo contatti col CTS Roma che, cadendo letteralmente dalle nuvole, provvede a spedire un fax al Council Travel, coll'assicurazione di risolvere in tal modo l'empasse. Il fax, come piu' tardi scopriro', mi garantisce un credito di $243 in cambio della "meta'" di biglietto non impiegata, denaro da utilizzare per l'acquisto di un nuovo titolo di viaggio sostitutivo.
Sennonche', il biglietto piu' economico messomi a disposizione costava, escluse le tasse aereoportuali, $486, casualmente il doppio!
In conclusione: io sono rientrato a Roma il 23/05/2000 solo grazie all'intervento risolutore di mia madre che, presa a cuore la mia situazione, obbligo' il CTS a contattare la British Airways (cosa che il CTS ancora non aveva fatto, lavandosene le mani), che emise un nuovo titolo di viaggio in sostituzione di quello precedente, da me "smarrito" ad arte.
Contatto la vostra organizzazione, forte della consapevolezza di esser stato danneggiato dall'inefficienza del CTS, per avere da Voi un opinione sul da faresi, allo scopo di esercitare una qualche forma di rivalsa verso il CTS, e, piu' importantemente, per sapere come dare eco a questo accaduto, dimodoche' ignari viaggiatori abbiano di che subire le inadempienze e le menzogne del CTS sulle proprie sbandierate partnerships internazionali.

Risposta:
Di fatto e' vero che lei i rapporti li ha avuti solo con il Cts, ed e' nei loro confronti che puo' -e deve- agire.
Essendo il problema risolto, concretamente non e' possibile fare piu' niente, poiche' non c'e' stato alcun danno (per valutare poi in concreto a che cosa lei avesse diritto, occorrerebbe conoscere il regolamento dello specifico biglietto).
La "partnership" potra' costituire un appoggio in loco, ma non una sede secondaria del Centro, per cui non ha responsabilita' derivanti dal contratto stipulato con il Cts.
Comunque, invii una raccomandata A/R di contestazione -tenendo presente che lei ha pur sempre perso un biglietto che invece perso non e'- e chiedendo il rimborso del danno subito a causa della loro inadempienza -da indicarsi genericamente.
Se non otterra' risposta, potra' eventualmente tentare una conciliazione in Camera di Commercio.
 
 
 
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