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Lettera 
10 giugno 2000 0:00
 
Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA............. Un mio familiare cessò il rapporto contrattuale con un istituto di vigilanza un anno fa.
Trattavasi di vigilanza radioassistita senza che una apparecchiatura radio fosse mai usata. Sempre in quel periodo lo stesso istituto di vigilanza si ripresentò più volte presso la mia abitazione per riproporre la sottoscrizione di un contratto di vigilanza triennale vincolato solo per me, offrendo lo stesso servizio più un'apperecchio radio in comodato e tutto allo stesso prezzo.
Il contratto "prestampato" fu accettato il 04/06/99 (per un servizio che sarebbe iniziato il 01/07/99) oltre ad essere iniquo per varie vessazioni è/era anche privo della clausola per il ripensamento.
Pochi giorni dopo (il 08/06/99), personalmente e via fax chiesi di annullare il tutto, ma con nessuna risposta.
Passarono ancora due giorni il 10/06/99 istallano la radio.
Passarono altri 5 giorni, e il 15/06/99 dichiararono, su carta intestata e firma in calce, di non poter interrompere il rapporto facendo riferimento alla mia visita ed al mio fax. Non ho mai fatto una racc.A.R.
Il servizio di vigilanza non ha nessuna relazione con la mia attività di grafico.
Posso ammettere la nullità del contratto senza dover chiedere io la nullità?
Se l'impedirmi di recedere è ingiusto posso chiedere eventualmente i soldi fino ad oggi pagati, e i danni?
Mi sono rivolto all'UPICA ma si rifiutano di sanzionarli, cosa posso fare per forzare un'intervento per far punire chi mi ha impedito di valermi di un diritto?
Che alro posso fare, per uscirne nel miglior modo?

Risposta:
Non e' ben chiaro come abbiate stipulato il contratto, ma non trattandosi di acquisto fuori dai locali commerciali, non esiste diritto al recesso, per cui, in tal caso, recesso equivale a inadempienza.
Nel caso in cui vi siano vizi e inadempienza della controparte, potete effettuare -tramite raccomandata A/R- le dovute contestazioni. Chiedete la risoluzione contrattuale, e, se entro un numero preciso di giorni dal ricevimento della raccomandata non avrete liberatoria e rimborso (non oltre l'anno dalla stipula), intenterete causa davanti al giudice di pace.
In caso contrario, non puo' recedere senza motivazione.
 
 
 
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