testata ADUC
Senza Titolo
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
27 marzo 2000 0:00
 
Spett.le Redazione di ADUC,
ho sempre stipulato di anno in anno un contratto di locazione a fini turistici con una cittadina italiana sposata con un marocchino, adesso cittadino italiano secondo quanto dichiaratomi verbalmente dalla conduttrice. Ho provveduto alla registrazione dei contratti e alla segnalazione all'Autorita' di P.S. della stipula degli stessi e della contraente.
All'epoca del primo contratto, la stessa inquilina non aveva voluto intestarlo al marito per "non aver fastidi con la Questura", pur essendo in regola in quanto cittadino italiano, regolarmente residente in altra citta' ed in possesso di regolare lavoro.
Mi aveva raccontato le numerose traversie passate e i "bastoni nelle ruote" subiti anche da parte dei propri genitori, per aver sposato un extracomunitario. Non era pertanto mia intenzione porle altri bastoni, ma volevo dare la possibilita' di una vita tranquilla ad una giovane coppia, che aveva come unica "colpa" quella di essere formata da due persone innamorate ma provenienti da paesi diversi.
Inoltre l'inquilina mi aveva espressa l'intenzione di cercare nel frattempo un altro appartamento piu' ampio, volendo mettere al mondo altri figli. Dovendo stipulare un nuovo contratto di locazione per finalita' turistiche, scaduto il precedente da poche settimane (ho lasciato di proposito un lasso di tempo con fini interruttivi per dimostrare la finalita' turistica ed evitare l'interpretazione del "rinnovo"), l'inquilina mi ha chiesto di intestarlo al marito perche' il suo commercialista gli avrebbe ventilato la possibilita' di "scalarsi" il canone di locazione ed altre non precisate agevolazioni sulla busta paga.
Mi sembrava di aver sentito dagli organi di stampa, che tali agevolazioni siano concesse relativamente alle famiglie con determinati redditi, sempreche' il contratto di locazione sia ad uso di abitazione primaria. Poiche' l'immobile oggetto dei contratti e' situato in zona turistica, ed e' mia intenzione continuare a stipulare di volta in volta contratti transitori, desidero avere conferma di quanto sopra e di eventuali clausole da inserire onde evitare che il contratto che vado a stipulare possa essere "convertito" in equo canone o patto in deroga, o altra forma giuridica relativa a norme successive, integrative o modificatrici.
Preciso di aver sempre inserito nei suddetti contratti le seguenti clausole, sottoscritte con doppia firma:
"Il suddetto immobile e' concesso in locazione esclusivamente per soddisfare esigenze abitative di natura transitoria per fini turistici, avendo il conduttore dichiarato di volerlo usare quale abitazione secondaria a fini turistici per il periodo estivo/invernale, come sottospecificato all’art. Z. Qualora il conduttore cambiasse la destinazione e l’uso convenuti, il contratto si intendera' risolto di pieno diritto, dandosi atto che l’uso pattuito costituisce condizione essenziale da parte del locatore per la stipula del presente contratto."
"Essendo la locazione ad uso esclusivo di abitazione transitoria per fini turistici, e' vietato al conduttore mutare tale uso, di sublocare o comunque cedere a qualsiasi titolo, anche gratuitamente, in tutto o in parte l’unita' locata senza permesso scritto del locatore. E’ vietato al conduttore e/o ai suoi familiari e conviventi trasferire nei suddetti locali la propria residenza anagrafica, legale e fiscale. Il silenzio o l’acquiescenza del locatore all’eventuale mutamento dell’uso pattuito, alla cessione o al subaffitto dei locali, avranno esclusivamente valore di tolleranza priva di qualsiasi effetto a favore del conduttore.
La violazione della presente clausola determinera' la risoluzione ipso jure del contratto."
"Le parti convengono che il locatore e' determinato a concludere il presente contratto in quanto il conduttore ha espressamente escluso qualsiasi altra diversa destinazione dell’immobile locato. In particolare il conduttore, ovviamente ed espressamente, esclude di voler condurre in locazione l’immobile stabilmente per motivi di lavoro e/o di studio e/o "prima casa". Il conduttore, a tal fine, dichiara, e sottoscrive per conferma, di godere di stabile alloggio per abitazione primaria nel Comune di XXX e di svolgere la propria attivita' lavorativa ad YYY."
"Il conduttore dichiara sotto la sua responsabilita' che egli stesso, i suoi familiari e conviventi sono in regola con le leggi di soggiorno nello Stato Italiano, e che non sono ricercati secondo le norme della Giustizia e del diritto penale italiano ed internazionale, sollevando il locatore da ogni e qualsiasi responsabilita'."
Non ho mai accertato se la famiglia dell'inquilina, con figlio a carico, abbia trasferito o meno la residenza nell'immobile oggetto della locazione, e non ho mai "indagato" sul marito di cui non conosco nemmeno il nome, ma devo riconoscere che e' sempre stata regolare nei pagamenti dei canoni. Non sono a conoscenza pertanto se il marito sia residente nell'immobile predetto, se sia cittadino italiano, e se intestargli un contratto transitorio per fini turistici possa "insospettire" le Autorita' di P.S., considerato il clima non favorevole agli immigrati e agli extracomunitari in particolare, che comunque non condivido.
Non vorrei pertanto trovarmi "invischiato" in vincoli normativi, per aver tentato in buona fede di aiutare una famiglia in difficolta' dal punto di vista dell'accoglimento da parte della comunita' in cui vive e della relativa cultura non sempre favorevole, specialmente nel Comune in cui e' sito l'immobile.
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.

Risposta:
Occorrerebbe conoscere gli accordi stipulati in sede locale per i contratti transitori, comunque le agevolazioni possono spettare solo nei casi indicati:
"Gli importi della detrazione di imposta – introdotta a partire dal 1999 dal decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 327 – a favore dei contribuenti intestatari di contratti di locazione di immobili utilizzati come abitazione principale sono stati raddoppiati con la legge finanziaria per il 2000. La detrazione di imposta che spetta a condizione che il contratto di locazione sia stato stipulato sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprieta' edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale (c.d. contratti convenzionali), deve essere rapportata al periodo di destinazione ad abitazione principale ed e' pari a: lire 640.000, se il reddito complessivo non supera i 30 milioni di lire; lire 320.000, se il reddito complessivo e' superiore ai 30 milioni e non superiore a 60 milioni di lire".
Motivo per cui, sarebbe necessario sapere che COSA il commercialista veramente intende.
Di per se', se un extra-comunitario vive nel suo appartamento, e' meglio che lei abbia presentato regolare denuncia in Questura. Comunque, se il fine e' quello di ottenere agevolazioni, sarebbe il caso di informarsi meglio in sede locale.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS