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Lettera 
24 marzo 2000 0:00
 
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RICHIESTA.............Nel lontano 1968 abbiamo preso possesso, mio marito ed io, di un appartamento costruito in cooperativa, nel quale, contestualmente al nostro insediamento, e’ stata aperta una botola per collegare con una scala a chiocciola, la nostra abitazione al terzo piano con la soprastante soffitta.
Il riscaldamento del palazzo dove abito tuttora e’ centralizzato. Il regolamento contrattuale prevede che le spese ad esso relative, siano suddivise tra i condomini in base alla cubatura.
Dall'anno 1994, data della morte di mio marito, mi viene richiesta dall'amministratore, in assenza di qualsiasi delibera condominiale, una quota maggiorata delle spese di riscaldamento, con riferimento alla botola suddetta. Di detta maggiorazione, che pago a parte, non mi viene rilasciata quietanza, malgrado io l'abbia piu’ volte richiesta.
Ora Vi chiedo:" E' legittimo che, dopo 26 anni di accettazione tacita di una situazione a tutti nota, all'improvviso mi ritrovi con questa novita’? "
Preciso che nella mia soffitta non vi sono radiatori e che non vi e’ maggiorazione nel consumo di combustibile, perche’ l'erogazione di calore regolata da un termostato a livello di caldaia, e’ uguale in tutti gli appartamenti che hanno la stessa superficie radiante. In casa mia fa, quindi, un po' piu’ freddo che altrove ma questo, ovviamente non l'ho mai messo in discussione.
Grazie per la risposta che vorrete darmi. Complimenti per il vostro sito e per il Vostro meritorio lavoro

Risposta:
Sarebbe opportuno un nuovo conteggio delle tabelle millesimali, dato che la sua abitazione ha avuto un aumento di volume e come tale e' doveroso, da parte sua, che ci sia un aumento di prezzo nel pagamento del riscaldamento. Tuttavia, se da una parte l'aumento di volume significa un corrispondente aumento di costi, dall'altra lei ha diritto a una maggiore erogazione di metano. In mancanza di revisione delle tabelle millesimali, apparirebbe pero' inopportuna la richiesta che le hanno fatto.
 
 
 
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