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Lettera 
8 marzo 2000 0:00
 
Egregi Signori,   
ho fatto presente alla mia banca che la sua richiesta di L.100.000 per la lettera di consenso alla cancellazione di un'ipoteca relativa ad un mutuo già estinto, mi pareva arbitraria e vessatoria, in quanto non indicata in contratto, e la ritenevo compresa nelle spese iniziali di istruttoria. La banca ha documentato la sua posizione in base alla legge 17/02/92 n.154, ma il mutuo in questione era stato stipulato anteriormente all'entrata in vigore della legge, ed in questo periodo la banca afferma di attenersi a "usi e consuetudini".
So per certo che altre banche non richiedono alcuna spesa per rilasciare una lettera spettantemi di diritto, quindi ritengo si possa parlare di "usi soggettivi". Come posso difendermi?  
Grazie per la cortese attenzione, ed in attesa di risposta, porgo cordiali saluti.

Risposta:
Il contratto non prevede tra le spese anche quelle di cancellazione, salvo specifici riferimenti di un contratto.
Inoltre, ci risulta che gli usi contemplino questa modalita', comportante il pagamento a carico dell'interessato: per accertarlo puo' rivolgersi alla Camera di Commercio, richiedendo informazioni circa gli usi bancari depositati.
 
 
 
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