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Lettera 
9 novembre 1999 0:00
 
9-Nov-99
Gent.ma ADUC Mi permetto di evidenziare una prassi che si sta consolidando applicando in maniera distorta la Legge sulla privacy (L.675/96) da parte di Aziende operanti nel marketing degli indirizzi e pubblicità. Si riceve sempre più spesso posta pubblicitaria indirizzata al proprio nominativo o di un familiare, ove l’azienda proponente la pubblicità di altre ditte, informa che ha estratto i dati personali di colui che riceve la pubblicità “dall’archivio abbonati elenchi telefonici e da banche dati acquisite da terzi”, e che questa persona se è contraria all’uso degli stessi -ovvero che siano venduti ad altre ditte, in Italia e/o all’estero- avvalendosi (a suo dire) dell’art. 13 della Legge 675/96, dovrebbe comunicare il proprio diniego per iscritto allegando una fotocopia del documento di identità. In pratica la Ditta ha già usato i miei dati senza permesso per fare pubblicità a altre ditte ricavandone un guadagno, intende usare i miei dati e venderli e mi chiede di esprimere il mio diniego all’uso (a mie spese naturalmente) altrimenti si ritiene regolarmente autorizzata. Cioè prima usi illegalmente i miei dati e poi vuoi fruire di un silenzio assenso per sfruttare ancora i miei dati personali? In questo caso la ditta è la SEAT (quella degli elenchi del telefono), la quale ha usato e sta usando i nostri dati a gratis e poi imporrebbe all’utente di negargli l’uso…ma chi l’ha autorizzata al loro uso? Secondo la legge dovrebbero prima chiedere l’autorizzazione e poi usare i dati per altri scopi o sbaglio? Era solo una segnalazione, forse potrà esserVi utile per il Vostro lavoro. Un salutone a tutti Voi.

Risposta:
la ringraziamo per la segnalazione, le cose non sono pero' proprio cosi'. Cioe': posso anche immaginare che la cosa si presti ad eventuali manfrine, resta pero' il fatto che la legge non ha imposto la cancellazione dei dati dalle banche dati esistenti: le stesse sono difatti valide e prevedono appunto che chi vi sia inserito debba riciedere la cancellazione. Il metodo e' stato studiato per giungere ad un compromesso tra vecchie e nuove disposizioni. Il comportamento e' pertanto legittimo. Naturalmente, che poi sia o meno vero e' da verificare, ma in mancanza di documentazione comprovante il falso occorre credergli.
In attesa di risentirla presto, la salutiamo caramente
 
 
 
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