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Lettera 
6 novembre 1999 0:00
 
6-Nov-99
Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA.............Più di un mese fa mia moglie ha consegnato una borsa tipo zainetto della Bluemarine per far riparare la chiusura. Doveva essere pronta in una settimana ma l'artigiano ha continuato a rimandare la consegna. Venerdì 29 ottobre ci voleva riconsegnare la borsa senza aver riparato la chiusura e avendo sostituito tutti gli anelli (marcati Bluemarine) dove passa un cordino di chiusura/ornamento con altri anelli, più grossi e anonimi adducendo la scusa (non vera) che i vecchi erano tutti rotti. Dopo aver fatto presente che ciò non era vero, che il lavoro fatto non era stato richiesto, che non era pertanto ritenuto utile e che, comunque, era stato fatto male ci siamo rifiutati di ritirare la borsa chiedendo che fossero inseriti nuovamente gli anelli originari. L'artigiano ci ha assicurato che avrebbe provveduto entro mercoledì 3 novembre e, in caso contrario, avrebbe provveduto a assicurarci una borsa nuova della stessa marca. Ho inviato, per sicurezza una Racc A/R  diffidandolo a continuare a tergiversare e chiedendo di ripristinare le iniziali condizioni estetiche della borsetta. Mercoledì ci ha nuovamente rimandato a martedì 9 novembre e comunicandoci che aveva cambiato idea riguardo il risarcimento. Non so cosa fare. Possibile che gli utenti/consumatori abbiano sempre torto e che debbano essere continuamente a disposizione di questi arroganti incapaci? Vorrei sapere quali sono le azioni che posso portare avanti per avere il giusto risarcimento nel caso la situazione non cambi (riferimenti di legge, uffici statali, associazioni di categoria per richiami ufficiali, ecc... Sono già stato registrato precedentemente.

Risposta:
Nella raccomandata avrebbe fatto bene a dettargli un termine preciso entro il quale effettuare la consegna, facendo presente che in caso contrario gli avrebbe mosso causa, (ed ad essere sinceri sarebbe opportuno che tale raccomandata la facesse adesso), pero' diciamo che puo' comunque provare gia' adesso ad andare a fissare un'udienza (intanto di conciliazione) dal Giudice di Pace della sua citta', od in alternativa potrebbe inviare alla segreteria della Commissione Camerale una richiesta di conciliazione in merito. Se -andando dal giudice di pace- questi le consigliasse di fare un ulteriore tentativo con una nuova raccomandata, in quel caso le converra' farlo. Altrimenti, se va bene al giudice puo' farne a meno.
 
 
 
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