ADUC
Senza Titolo
Lettera
13 aprile 2001 0:00
Spett.le ADUC,
la presente per segnalarVi la difficolta’ del consumatore nell'individuare esattamente quanto e’ dovuto ad uno studio tecnico incaricato di gestire una pratica assicurativa per risarcimento danni.
Personalmente, il 9 febbraio 2000 subivo un incidente nel quale riportavo una frattura pluriframmentata all'alluce del piede destro.
Affidavo la gestione del contenzioso ad uno studio tecnico. Nel marzo di quest'anno (2001) detto studio mi consegnava sei milioni e 700 mila lire sul totale di nove milioni di danni riconosciutomi dalla compagnia assicurativa Generali.
Lo studio mi diceva, infatti, che dei nove milioni il 20% spettava a loro per legge, inoltre, mi veniva detto che ulteriori 500 mila lire erano state spese per una perizia di parte.
Scrivevo alla compagnia assicurativa liquidatrice del danno per avere maggiori delucidazioni. Questa (Generali) in data 9 aprile 2001 mi rispondeva che la quietanza di 9 milioni, consegnata allo studio tecnico, "e’ comprensiva del rimborso delle spese e competenze del predetto studio quantificate in £840.000".
Con la presente vorrei sollecitarVi ad intervenire per rendere piu’ chiaro all'utente-consumatore quanto e’ realmente dovuto agli studi tecnici incaricati.
Poi, se possibile, mi piacerebbe avere qualche consiglio sul cosa personalmente mi conviene adesso fare per recuperare i soldi che mi sono stati arbitrariamente sottratti.
Risposta:
Chieda all'assicurazione che le invii tutta la documentazione relativa, e allo studio tecnico copia del contratto. In quanto, solo conoscendo il testo del contratto che ha stipulato con loro, potra' eventualmente contestare quanto richiestole. Effettui queste richieste tramite una raccomandata A/R, dando il termine di giorni (15) entro cui avere una risposta, specificando che in caso contrario si vedra' costretto ad adire le vie legali. Seguira' cosi' l'analisi delle cifre come effettivamente liquidate dall'assicurazione e con tutte le specifiche di spesa, confrontandole con la fattura emessa dall'ufficio tecnico, in relazione a quanto disposto dal contratto stipulato.
la presente per segnalarVi la difficolta’ del consumatore nell'individuare esattamente quanto e’ dovuto ad uno studio tecnico incaricato di gestire una pratica assicurativa per risarcimento danni.
Personalmente, il 9 febbraio 2000 subivo un incidente nel quale riportavo una frattura pluriframmentata all'alluce del piede destro.
Affidavo la gestione del contenzioso ad uno studio tecnico. Nel marzo di quest'anno (2001) detto studio mi consegnava sei milioni e 700 mila lire sul totale di nove milioni di danni riconosciutomi dalla compagnia assicurativa Generali.
Lo studio mi diceva, infatti, che dei nove milioni il 20% spettava a loro per legge, inoltre, mi veniva detto che ulteriori 500 mila lire erano state spese per una perizia di parte.
Scrivevo alla compagnia assicurativa liquidatrice del danno per avere maggiori delucidazioni. Questa (Generali) in data 9 aprile 2001 mi rispondeva che la quietanza di 9 milioni, consegnata allo studio tecnico, "e’ comprensiva del rimborso delle spese e competenze del predetto studio quantificate in £840.000".
Con la presente vorrei sollecitarVi ad intervenire per rendere piu’ chiaro all'utente-consumatore quanto e’ realmente dovuto agli studi tecnici incaricati.
Poi, se possibile, mi piacerebbe avere qualche consiglio sul cosa personalmente mi conviene adesso fare per recuperare i soldi che mi sono stati arbitrariamente sottratti.
Risposta:
Chieda all'assicurazione che le invii tutta la documentazione relativa, e allo studio tecnico copia del contratto. In quanto, solo conoscendo il testo del contratto che ha stipulato con loro, potra' eventualmente contestare quanto richiestole. Effettui queste richieste tramite una raccomandata A/R, dando il termine di giorni (15) entro cui avere una risposta, specificando che in caso contrario si vedra' costretto ad adire le vie legali. Seguira' cosi' l'analisi delle cifre come effettivamente liquidate dall'assicurazione e con tutte le specifiche di spesa, confrontandole con la fattura emessa dall'ufficio tecnico, in relazione a quanto disposto dal contratto stipulato.
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