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Lettera 
29 aprile 1999 0:00
 
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RICHIESTA.............Nell'anno 1995 sono diventato socio del "Gruppo Cinofilo Romano", delegazione ENCI per Roma (Ente Nazionale Cinofilia Italiano). Non ho rinnovato tale iscrizione per i successivi anni e ritenevo di non essere piu' vincolato a loro. Oggi mi viene notificato un Decreto Ingiuntivo dell'Ufficio del Giudice di Pace di Roma poiche', aderendo al gruppo cinofilo ho dichiarato di accettarne lo statuto, ed in questo statuto e' chiaramente indicato come l'iscrizione sia soggetta a TACITO RINNOVO a meno di espressa disdetta. Fin qui, pur nella consapevolezza di non aver notato tale clausola, potrei anche essere d'accordo nel dover corrispondere le quote per gli anni successivi, ma viste le ulteriori spese che mi sono state addebitate mi spingono ad alcune domande:
1) nel corso degli anni dal 1996 ad oggi MAI MI E' STATA RICHIESTA ALCUNA CIFRA, ne tantomeno notificata richiesta di rinnovo iscrizione
2) negli anni successivi al 1995 l'importo dell'iscrizione e' passato da l. 30.000 a l. 40.000, modificando di fatto il "contratto" iniziale, e neanche di questo ho mai avuto notizia
3) non sono stato informato neanche del provvedimento aperto presso il Giudice di Pace contro di me, in quanto avrei sicuramente concordato il pagamento delle quote senza ulteriori conseguenze
4) ad ulteriore conferma della mia convinzione di non essere piu' socio, nel corso del 1998 ho rifatto l'iscrizione all'ENCI
Personalmente ritengo di essere vittima di un preciso raggiro, tante' che l'Avvocato che cura gli interessi del Gruppo Cinofilo mi ha bellamente confessato di avere centinaia di tali procedimenti aperti, ma a parte questa sensazione, la domanda che piu' faccio: Perche' non mi hanno mai chiesto nulla, e dopo 4 anni si rivolgono al Giudice??
Sarei grato per un V/s commento, e credo che potrebbe interessare anche ad altri nelle mie stesse condizioni.Cordiali saluti

Risposta:
Gentile Signore,
senza avere sottomano lo statuto si fa un po' male, inoltre sicuramente non si puo' dire che questa associazione si sia comportata in modo irreprensibile. Legalmente pero' se lo Statuto prevedeva il rinnovo annuale salvo disdetta esplicita -prevedendo una mora nel caso di ritardo nel pagamento- cosi' deve essere perche' cosi' era stato stabilito (e lei avrebbe dovuto o chiedere o leggersi lo Statuto).
Le quote d'iscrizione gliele chiedono dopo 4 anni perche' non possono attendere oltre, altrimenti c'e' la prescrizione.
Certo, questo avvocato e' molto spiacevole e -siccome davanti al giudice di pace e' tutto un po' informale- probabilmente le conviene puntare tutto sulla correttezza nel non averle fatto presente prima che doveva pagare. Pero' tutto cio' e' piuttosto debole. Cio' che e' contestabile moralmente lo e' meno dal punto di vista legale. Ci sarebbe sempre la possibilita' di pagare prima di andare dal giudice di pace, per mettere fine a tutto. Puo' comunque andare in udienza e cercare di trovare un accordo, una qualche conciliazione. Cordiali Saluti
 
 
 
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