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Lettera
12 aprile 2001 0:00
Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA.............Buongiorno,
Vi chiedo se puo’ essere considerata costituzionale la legge che obbliga ai versamenti contributivi INPS anche chi costretto da eventi conseguenti situazioni precarie generalizzate nel mondo del lavoro (che lo stato costituzionalmente dovrebbe risolvere) e’ obbligato per sopravvivenza ad inventarsi ed adattarsi al rischio di una libera professione che puo’ oltre a non generare compensi, produrre perdite.
In questa situazione i versamenti eseguiti possono non risultare cumulabili o non arrivare a coprire i minimi per il godimento di una futura pensione a causa la loro prematura interruzione (quindi anche risultare eseguiti a fondo perduto) conseguente a queste anomalie di lavoro prive di riscontro economico e percio’ non sostenibili nel tempo.
La legge mi pare inoltre discriminatoria il lavoro dipendente dall'indipendente in quanto sulla base di un titolo certo incassato e sottoscritto nel primo caso si contrappone nel secondo una presunzione minima annuale di reddito.
Se la Costituzione attribuisce al reddito personale le basi impositive da computarsi ai vari tributi, mancando il presupposto del reddito come e’ possibile imputare un tributo o un contributo minimo come lo si vuole definire e parlare di gestione democratica se di fatto esistono discriminazioni nei diritti e doveri fra liberi cittadini.
Gradirei conoscere se ci sono in atto iniziative finalizzate alla difesa del cittadino che si trova in queste situazioni non per libera scelta ma per una contingenza nel mercato del lavoro.
Risposta:
Non ci occupiamo di questioni di lavoro in quanto tali. Per cio' che concerne le pensioni, non concordiamo totalmente con la sua opinione, ma siamo d'accordo nel contestare il sistema, sia per quanto concerne l'obbligatorieta' sia per le varie limitazioni e le potenziali perdite da chi non riuscisse ad arrivare alla fine del percorso.
Iniziative contrarie al sistema, in particolare referendum, di tanto in tanto ci sono: di solito pero' vengono bocciati dalla Corte Costituzionale o non raggiungono il quorum.
RICHIESTA.............Buongiorno,
Vi chiedo se puo’ essere considerata costituzionale la legge che obbliga ai versamenti contributivi INPS anche chi costretto da eventi conseguenti situazioni precarie generalizzate nel mondo del lavoro (che lo stato costituzionalmente dovrebbe risolvere) e’ obbligato per sopravvivenza ad inventarsi ed adattarsi al rischio di una libera professione che puo’ oltre a non generare compensi, produrre perdite.
In questa situazione i versamenti eseguiti possono non risultare cumulabili o non arrivare a coprire i minimi per il godimento di una futura pensione a causa la loro prematura interruzione (quindi anche risultare eseguiti a fondo perduto) conseguente a queste anomalie di lavoro prive di riscontro economico e percio’ non sostenibili nel tempo.
La legge mi pare inoltre discriminatoria il lavoro dipendente dall'indipendente in quanto sulla base di un titolo certo incassato e sottoscritto nel primo caso si contrappone nel secondo una presunzione minima annuale di reddito.
Se la Costituzione attribuisce al reddito personale le basi impositive da computarsi ai vari tributi, mancando il presupposto del reddito come e’ possibile imputare un tributo o un contributo minimo come lo si vuole definire e parlare di gestione democratica se di fatto esistono discriminazioni nei diritti e doveri fra liberi cittadini.
Gradirei conoscere se ci sono in atto iniziative finalizzate alla difesa del cittadino che si trova in queste situazioni non per libera scelta ma per una contingenza nel mercato del lavoro.
Risposta:
Non ci occupiamo di questioni di lavoro in quanto tali. Per cio' che concerne le pensioni, non concordiamo totalmente con la sua opinione, ma siamo d'accordo nel contestare il sistema, sia per quanto concerne l'obbligatorieta' sia per le varie limitazioni e le potenziali perdite da chi non riuscisse ad arrivare alla fine del percorso.
Iniziative contrarie al sistema, in particolare referendum, di tanto in tanto ci sono: di solito pero' vengono bocciati dalla Corte Costituzionale o non raggiungono il quorum.
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