testata ADUC
Senza Titolo
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
11 aprile 2001 0:00
 
Capisco le Vostre perplessita’ riguardo all'etichettatura del vino, peraltro poco giustificate essendo il vino l'unico prodotto agricolo con un etichettatura completa che riporta tre dati fondamentali per il consumatore e che nessun altro prodotto riporta:
- il nome del produttore
- l'annata
- la zona di origine
Naturalmente questo vale per i vini di qualita’ ma va da se che i prodotti che non sono di qualita’ sono certamente un fregatura per il consumatore e che la giustificazione solitamente adotta di proporre un prodotto di prezzo basso (ancora peggio quando si parla di buon rapporto qualita’/prezzo) nasconde una determinazione al raggiungimenmto del massimo profitto a scapito della qualita’ per non dire della salute del consumatore.
Del resto finalmente la mucca pazza ha mostrato al mondo che l'inseguimento di prezzi sempre piu’ bassi non porta nessun vantaggio al consumatore e che non e’ la carne buona ad essere cara ma quella cattiva a costare troppo poco, troppo poco per i contadini costretti a vendersi alle industrie e multinazionali del mangime, troppo poco per la natura spogliata della sua bellezza, troppo poco per gli animali senza piu’ alcuna dignita’, troppo poco per il consumatore avvelenato da BSE, diossina o comunque mancanza di piacere.
Per quanto riguarda il volume delle bottiglie i 75 cl hanno radici storiche, i prezzi delle bottiglie di qualita’ si confrontano con altre bottiglie di qualita’ e non con il vino al litro. Inoltre come per le bottiglie da mezzo litro basta una semplice operazione di aritmetica per risalire al prezzo al litro laddove necessario, (operazione stimolante per le meningi) non voglio credere che bisogna trattare i consumatori come bambini, incapaci di fare operazioni di aritmetica perche’ questo e’ cio’ che e’ stato fatto in Italia per 50 anni con pessimi risultati sulla coscienza civile.
Infine l'analisi dei componenti del vino rappresenterebbe soltanto un costo per il produttore e quindi per il consumatore anche perche’ il vino e’ bevanda molto complessa e un analisi completa e dettagliata delle migliaia di componenti chimici costerebbe milioni, cosa che certamente inciderebbe poco sul costo di un vino industriale prodotto in milioni di bottiglie ma enormemente su un vino "agricolo" prodotto in qualche migliaio. Come certamente potete capire tutti i costi di questo tipo vengono ridotti con l'economia di scala. L'effetto principale e’ la riduzione della varieta’ dell'offerta, la riduzione delle differenze dei prodotti, il favorire le grandi realta’ industriali finanziate da capitale di investimento il cui unico obbiettivo e’ il profitto. Il piccolo produttore invece ha spesso anche come obbiettivo la soddisfazione personale e soprattutto rischia poco volentieri la dignita’ personale. Ci sono anche una lunga serie di effetti secondari o indiretti disastrosi per l'economia contadina, il paesaggio, l'ecologia e di conseguenza anche per il consumatore-fruitore.
Invece suglla lista degli ingredienti sono completamente d'accordo con Voi, anche perche’ i piccoli produttori come noi possono permettersi di utilizzare pochissimi coadiuvanti (sostituiti dalla cura). Purtroppo i grandi produttori non lasceranno mai passare una legge che li penalizza enormemente scoprendo le loro carte. Questa proposta e’ stata gia’ fatta due anni fa e bocciata su tutta la linea.
L'unica soluzione resta come sempre l'educazione dei consumatori e lo stimolo dell'intelligenza e della capacita’ critica.
Distinti saluti.

Risposta:
La ringraziamo per le sue osservazioni e per i suggerimenti. Insistiamo: anche il vino da tavola, quello comune bevuto dalla maggioranza dei consumatori, puo' fornire garanzie e riportare, per esempio, il nome del produttore. L'annata e il luogo di origine, le tradizioni storiche, per la bottiglia da 75 cl, saranno pure iniziate qualche tempo fa: perche' non iniziare quella che porta ad una maggiore trasparenza dei costi? Si possono fare anche le bottiglie da mezzo litro e da un quarto: forse si berrebbe di meno e meglio (c'e' naturalmente il problema del riciclo). Non chiediamo l'analisi dettagliata di tutte le componenti del vino, ma almeno quelle relative agli elementi principali.
Per gli additivi siamo d'accordo. Come potra' constatare navigando sul portale dell'associazione, il nostro obiettivo e' quello di informare il consumatore affinche' abbia le
piu' ampie possibilita' di scelta, che risulta facilitata se i dati forniti risultano completi e chiari. E' una battaglia che si puo' fare insieme: consumatori e produttori, almeno quelli piu' sensibili.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS