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Lettera 
1 aprile 2001 0:00
 
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RICHIESTA.............Cara ADUC,
i miei genitori sono stati invitati la scorsa domenica al ritiro di un telefono dato come premio per un sondaggio telefonico effettuato.
Arrivati all'albergo dove si teneva tale iniziativa si sono trovati di fronte ad una vendita di batterie di pentole. I miei genitori hanno firmato un'ordinazione per l'importo di lire 7.990.000.
Nel momento della stipula, pero’, erano sprovvisti degli occhiali da vista, quindi hanno chiesto all'incaricato di leggergli il contratto. Quest'ultimo ha volontariamente omesso di leggere una clausola che obbligava, nel caso dell'esercizio del diritto di recesso, al pagamento di lire 1.600.000 per spese varie da loro sostenute.
Il giorno successivo alla stipula i miei genitori hanno inviato una raccomandata e un fax con i quali recedevano dal contratto; hanno inoltre telefonato all'azienda che li ha rassicurati sulla possibilita’ di recedere senza alcun problema, ne spesa. Nonostante cio’ gli incaricati alla consegna della merce sono comunque arrivati a consegnare il tutto, informandoli dell'obbligo di pagare lire 1.600.000.
Che mio padre fosse senza occhiali e’ provato inoltre dal fatto che la sua firma era stata apposta erroneamente, in primo luogo nello spazio dedicato al luogo di stipula del contratto, e solo dopo corretta. Inoltre sul contratto manca la firma dell'incaricato. A questo punto mi chiedo se e’ possibile che dei consumatori ingenui debbano essere truffati da aziende disoneste. Possiamo difenderci? In che modo? E' valido il contratto?
Nell'attesa di una vs risposta vi ringrazio in anticipo e vi porgo distinti saluti.

Risposta:
Non cerchi di basarsi sugli occhiali mancanti (non servirebbe a molto, e comunque non eviterebbe il fatto di vedersi accusare di superficialita' -la quale non e' tutelata dalla legge: l'unica possibilita' rimarrebbe presentare una denuncia per truffa contro l'agente che ha ingannevolmente indotto alla firma).
Analizzi invece l'articolo che fa riferimento alle spese: infatti, cio' che e' veramente obbligata a pagare sono le spese accessorie, ossia quelle vive non rimandabili, relativi ai costi sostenuti per la presentazione ed i successivi incontri. Ne' penali, ne' iva, ne' altre percentuali a qualsiasi titolo sono invece richiedibili -e dunque la relativa clausola e' contestabile in quanto illegittima.
Verificato l'articolo, ci riscriva.
 
 
 
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