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Lettera 
30 marzo 2001 0:00
 
Salve,
vi scrivo perche’ vorrei sfruttare questo momento in cui le compagnie assicuratrici sono al centro dell'attenzione, sperando di ottenere da qualcuno una risposta ad una domanda che ho gia’ rivolto altre volte, soprattutto alle compagnie assicuratrici, e che e’ sempre caduta nel vuoto.
E' un caso banale, che sara’ successo a milioni di italiani, e che continua a succedere senza che nessuno ci trovi qualcosa da dire e mi pare strano, anche perche’ ci sono in gioco (per l’utente) cifre ben piu’ salate degli attuali aumenti di cui si discute .
Si tratta del concetto alquanto bizantino per cui, se si passa da una autovettura ad un autocarro e viceversa, cambia la tariffa e soprattutto si vede azzerata la propra storia come assicurato e la propria posizione come classe di merito .
Scusate la prosaicita’, ma per esser sicuro di spiegarmi chiaramente, porto papale papale il mio esempio .
Sono "patentato" da oltre venti anni e da quando esiste la tipologia BonusMalus non ho mai avuto un sinistro. Purtroppo (poi capirete perche’) fin dall'inizio avevo come automezzo una auto classificata autocarro, di quelle chiamate "furgonetta" insomma, a due soli posti.
L'assicurazione quindi consisteva in una polizza detta " a premio fisso" per cui si paga un tanto a portata (in Q.li) dell'autocarro.
Bene, arrivo’ il momento in cui passai ad una autovettura vera e proria . Con una spiacevolissima sorpresa constatai che la relativa polizza Bonus Malus era salatissima.
Questo perche’ per la compagnia io ero equiparato ad un neopatentato, nonostante i miei dieci anni di guida senza sinistri. Il passaggio di Polizza, insomma, mi inseriva inequivocabilmente nella classe 14.ma . Verificai che la cosa valeva per tutte le compagnie. Ho ingoiato il rospo, e mi sono rimesso a guidare.
Ora sono in classe quarta. I casi della vita fanno si’ che debba ritornare a guidare un autocarro, e che oltretutto non essendo un nababbo, debba demolire la mia attuale autovettura, quindi non posso mantenere in vita la relativa assicurazione . Ne consegue che tornero’ ad una polizza a premio fisso. Questo mi starebbe ancora bene, ma sapete cosa ho scoperto?
Che quando passero’ di nuovo, magari solo tra due anni, ad una autovettura, ripiombero’ in 14.ma classe, INDIPENDENTEMENTE SE NEL FRATTEMPO AVRO' CAUSATO O SUBITO SINISTRI .
Ma perche’? ?
Questo mi sembra completamente il contrario di quanto afferma l'ISVAP anche nella sua pagina web clicca qui di cui allego lo stralcio:
"Attestato di rischio - L'assicurato ha diritto al rilascio dell'attestato di rischio, cioe’ del documento che registra gli eventuali sinistri provocati, che gli consente di far valere presso il nuovo assicuratore la classe di merito maturata." In altre parole, l'assicurato che cambia impresa porta con se’ la propria storia assicurativa, nel bene e nel male.
E allora, perche’ se le due polizze (Bonus Malus e premio fisso) sono intrinsecamente diverse la mia attestazione di rischio e’ un foglio di carta straccia?
Perche’ a venticinque anni dal conseguimento della patente senza mai aver causato un sinistro, devo pagare polizze milionarie?
Mi piacerebbe veramente molto ottenere una risposta logica, mi accontento anche di una risposta totucourt.
Grazie.

Risposta:
L'attestato e' relativo ad una specifica tipologia: cambiando la tipologia assicurativa od il mezzo utilizzato, nel primo caso cambiano i criteri, nel secondo le caratteristiche del mezzo per il quale e' stata acquisita una certa capacita'.
Suggeriamo (visto che di "fisso" non c'e' niente) di rivolgersi all'Isvap per chiedere una valutazione: V. del Quirinale 21, 00187 Rm (tramite raccomandata A/R).
 
 
 
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