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Lettera 
26 aprile 2007 0:00
 
Spettabili consulenti. Sono spagnola, pero' mi sono trasferita il 1 agosto in Italia per lavoro. Risiedo a Novara. La settimana scorsa dovrei essere ricoverata per fare un intervento per "revisione neuroma del safeno, trattandolo se possibile con innesto tipo 'musculo-in-vena'. In caso di perdita sostanza nervosa >2cm, sezione e alcolizzazione del tronco nervoso". Sono sportiva, non fumatrice, ne ho nessuna patologia ne antecedenti importanti, e faccio periodicamente le revisione ginecologiche e del sangue per l'anemia. Il giorno precedente al ricovero, come dalla Clinica fu richiesto, sono andata a fare le prove preoperatorie (analisi del sangue, orina, ecocardiograma.) Quando sono andata a fare il colloquio con l'anestesista, lui mi ha chiesto, tra altra informazione, che tipo di medicine prendevo e dopo dirgli che tra altre medicine prendevo la pillola (Tryginon) subito me ha detto che "cosi' era impossibile fare l'intervento perche' c'era un rischio tromboembolico molto importante e che dovrei avere lasciato di prendere questo tipo di fármaco un messe prima". L'anestesista diceva che questo era una praxis internazionale e che per sicurezza sempre un mese prima ad un intervento si deve sospendere l'ingestione dalla pillola. Fu a chiedere opinione sull'argomento al chirurgo e quando torno' mi disse che il chirurgo era contro fare l'intervento con lo stesso argomento. Sulla base di questo ragionamento hanno rimandato la data dell'intervento per un mese dopo ed ho dovuto pagare il costo delle prove fatte (470 euro). Mi hanno detto, anche, che secondo il tempo che trascorra fino la nuova data dell'intervento e' possibile che le prove non siano valide e che sara' possibile che le deva rifare. Il fatto e' che: a). Nessuno mi aveva detto che doveva lasciare di prendere nessuna medicina. Non sono colpebole del cambio di data. Mi hanno detto dopo che ero io in obbligo a chiedere su questo punto.
- Durante la mia vita sono stata in sala operatoria 5 volte in Spagna (3 di essi con anestesia generale, 3 con prolungata immobilizzazione) e mai ho dovuto sospendere ne la pillola ne nessun altro farmaco. Ho parlato con mia cognata, che fa la dottoressa in Spagna, e lei mi ha confermato che questo non e' una praxis internazionale, che il rischio e' cosi' piccolo che non e' importante e che al massimo si fa sospendere le medicine che possono fare piu' liquido il sangue per il rischio di emorragia durante l'intervento e basta.
- Ho cercato su internet e non ho trovato nessuna contraindicazione, invece ho trovato che il livello di rischio di tromboembolismo venoso e' basso in rapporto al beneficio dell'uso dei contraccettivi orali combinati.
- Quando ho parlato dopo con il chirurgo per fissare una nuova data mi ha detto che per lui, ed anche per un'altra dottoressa che partecipara', il rischio era minimo, che per loro non era importante e che e' stato l'anestesista a decidere di non operare.
b) Come ho una assicurazione particolare spagnola in base alla qualle prima devo pagare io e dopo chiedere loro il rimborso delle spese, con questo imprevisto, e se devo rifare le prove, puo' darsi che abbia problemi per essere rimborsata per le spese fatte c) Anche, i miei erano venuti per l'intervento ed adesso devono rimanere un mese in piu' del previsto, con il costo adizionale che questo provoca.
d) Ho dovuto anche riorganizzare tutto da capo al lavoro. Voglio sapere: -certezza delle ragioni dette per rimandare la data dell'intervento -chi e' nell'obbligo di fornire o chiedere informazione -cosa posso fare per reclamare alla clinica nel caso che la mia assicurazione non mi faccia il rimborso delle spese fatte qualsiasi altra cosa necessaria per una futura reclamazione per danni morali. Vi ringrazio per la vostra attenzione.

Risposta:
1 - non essendo medici e soprattutto anestesisti, non glielo sappiamo dire.
2 - crediamo che nel momento in cui le hanno prescritto di fare l'operazione e abbiano fissato la data (che presumiamo sia stata molto piu' di un mese prima), avrebbero dovuto, con il dovuto e necessario avviso, informarla, anche perche' non stiamo parlando dell'uso di un farmaco raro, ma di una pillola contraccettiva.
3 - a fronte del rifiuto del pagamento da parte della sua assicurazione, dovrebbe avviare un giudizio contro la specifica Asl, a partire da una messa in mora (clicca qui), ma dovrebbe prima far valutare il tutto ad un suo avvocato di fiducia, perche' la questione non e' semplice.
4 - ovviametne, oltre ai danni materiali (gia' nella messa in mora) potrebbe richiedere quelli morali, quantizzandoli al centesimo.
 
 
 
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