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Lettera 
23 aprile 1999 0:00
 
Mi chiamo Franco abito, nella casa che ho in conproprietà con mia moglie, nel comune di Guidonia Montecelio. Si tratta, in pratica, di una zona della estrema periferia di Roma al 16° Km della via Nomentana. La mia casa consiste in un appartamento di circa 90 mq (compresi gli accessori) sita in un palazzo di 7 piani. Nel marzo del 1988 ho ricevuto una cartella esattoriale che conteneva 3 tributi:
1. Tassa smaltimento rifiuti 210.000
2. Consorsio di Bonifica e Miglioramento Fondiario (a) 100.580
3. Consorsio di Bonifica e Miglioramento Fondiario (b) 55.174
Totale ........................................................... 365.754
Nonostante alcune persone residenti nella mia zona avanzassero dei dubbi sulla legittimità della tassa a favore del Consorzio di Bonifica del Tevere e dell'Agro Romano ho pagato. Quest'anno, nei primi giorni di aprile, ho ricevuto dal Consorzio di Bonifica una lettera che illustra il dettaglio del tributo. Dalla lettera deduco che * il tributo (b) mi viene richiesto a fonte di un appartamento che ho venduto nel 1988 (anno in cui ho acquistato quello che ora abito);
* vi e' stato un forte aumento delle aliquote: gli importi passano da 100.580 a 166.851 e da 55.174 a 91.526. Mi accingo a scrivere una lettera al Consorzio relativamente all'appartamento venduto, tuttavia vorrei sapere il Vostro parere sulla legittimità della tassa suddetta visto anche il fatto che molte persone, che sono nelle mie stesse condizioni, non ricevono alcuna cartella esattoriale relativa alla stessa tassa e che io non sono proprietario di terreni.

Risposta:
Abbiamo girato la domanda alla nostra sede romana, poiche' noi non sappiamo nulla di questo Consorzio. In linea di massima -pero'- possiamo supporre (relativamente all'arrivo di tale cartella, per quanto concerne il tributo b) che lei non abbia comunicato all'Ufficio il suo trasferimento di residenza. Da cio' ne discende che e' rimasta intestata a lei la cartella (invece che ai nuovi proprietari o, addirittura, potreste essere in due a pagare). Relativamente all'aumento delle aliquote, noi non sappiamo se la cosa sia lecita o meno. Probabilmente, pero', non avrebbero osato aumentare gli importi senza essere sicuri di poterlo fare. Noi, comunque, non possiamo accertarlo ed un modo potrebbe essere quello di rivolgersi all'ufficio tecnico del Comune, dove dovrebbero saperne qualcosa. Relativamente all'equita' o meno che lei paghi tale tassa, come le ho detto non conosciamo tale realta'. Sarebbe il caso che si informasse in merito alla suddivisione in zone (fin dove arriva la zona soggetta a pagamento) e poi chiedere un regolamento al consorzio, in modo da leggere negli atti chi effettivamente e' tenuto al pagamento e chi no.
 
 
 
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