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Lettera 
14 gennaio 2001 0:00
 
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RICHIESTA.............Alcune settimane or sono, ho portato in tintoria un giubbotto piumino di marca Fay, acquistato circa 5 anni fa.
Dopo aver atteso quasi un mese, mi e’ stato restituito visibilmente e irrimediabilmente rovinato (tutta la gomma e’ andata via).
Il proprietario della tintoria mi ha dichiarato di non avere alcuna responsabilita’, essendosi attenuto alle istruzioni di lavaggio riportate sull'etichetta (lavaggio a secco).
Ha inoltre dichiarato che, nei casi di rimborso per perdita o danneggiamento, egli e’ tenuto a rimborsare al cliente una cifra non superiore a 7 volte il costo del lavaggio, peraltro non riportato sulla ricevuta della tintoria.
Premesso che il giubbotto mi costo’ 600 mila lire, che volendo riacquistarlo oggi costerebbe 900 mila lire, che prima del lavaggio trovavasi in perfette condizioni, nonostante in precedenza avesse gia’ subito diversi lavaggi tutti andati a buon fine, vi chiedo gentilmente se le cose stanno veramente cosi’ come ha dichiarato il proprietario della tintoria o se ho il diritto di essere congruamente risarcito per il danno subito, e, in tal caso, qual e’ la migliore via da seguire.

Risposta:
Non ha diritto al rimborso a nuovo, tuttavia neppure deve accontentarsi delle famose "7 volte": lei ha diritto ad ottenere il rimborso effettivo del danno (che teoricamente andrebbe valutato da un perito) contestandolo tramite raccomandata A/R e dettando un termine di giorni entro cui provvedere al rimborso, specificando che in caso contrario gli fara' causa per danni, considerando il negoziante inadempiente.
Comunque, e' probabile che la lavanderia stia dicendo la verita': se l'indicazione fosse errata, sarebbe stato necessario contestare il vizio al venditore (ma ormai, i termini sono decaduti).
Se ci sono stati altri lavaggi, comunque, si presuppone che l'indicazione sia corretta: invii dunque la contestazione e poi tenti una conciliazione -in Camera di Commercio o dal giudice di pace.
 
 
 
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