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Lettera 
13 dicembre 2000 0:00
 
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RICHIESTA.............Sono Simone Pagano e vorrei chiedere un parere all' ADUC riguardo le consumazioni obbligatorie nei locali.
La scorsa sera mi sono recato in un locale, il Bibelot, che si trova a Roma in via delle Cave e la cameriera mi ha costretto ad ordinare, anche se io non avevo voglia e tanto più ero l'unico su 14 persone a non volere nulla, almeno un succo di frutta al costo di L.7000, dicendomi che la consumazione era obbligatoria e giustificata da un cartello che avvertiva i clienti.
Incuriosito sono andato a leggere il cartello che effettivamente obbligava il consumatore ad una consumazione obbligatoria per i servizi offerti dal locale, ma nel cartello non era specificata nessuna legge o norma che autorizzava il locale a farlo.
In più non ho notato nessun trattamento speciale da parte del locale, è un bar pub come si trovano ovunque, insomma non ho usufruito dei servizi che il locale diceva di offrire perchè non c'erano. La musica dal vivo non c'era e se volevi giocare ad un gioco da tavolo dovevi prenderlo in affitto.
Ora come mi dovrò comportare in futuro se mi capiterà una simile avventura? E giusto che un locale obblighi un cliente ad una spesa minima? Ho notato che con questa giustificazione della consumazione obbligatoria il prezziario del locale è molto alto rispetto ad altri.

Risposta:
C'e' un punto da chiarire: accedere in un luogo pubblico, non significa poter occupare un posto, per un tempo indeterminato e senza consumo. Lei occupava un posto e lo sottraeva ad altri, i quali, consumando, avrebbero portato un guadagno al locale. Quindi, non ci sembra ci siano motivi di lamentela da parte sua, perche' le e' stata solo chiesta una consumazione minima.
Questo, comunque, non vuol dire che in quel locale non fossero scortesi, ma solo scortesi, perche' non hanno violato alcun diritto.
 
 
 
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