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Lettera 
24 novembre 2000 0:00
 
Ho ricevuto anch'io, come molti miei conoscenti, una richiesta di pagamento bollo per la mia motocicletta per l'anno 1998. Naturalmente il bollo l'avevo pagato.
Ora io dovrei dimostrare di essere in regola. Ma perche'? Sono colpevole fino a prova contraria?
Ho 15 giorni di tempo per farlo: e poi? Il mio pagamento, che posso certificare, viene invalidato?
Scopro inoltre c'e' un'istruttoria di cui mi sara' comunicato l'esito: vado in tribunale perche' un ente e' inefficiente e mi accusa anche se mi sono comportato onestamente?
Mi e' stato dato modo (che clemenza! ) di discolparmi spedendo copia della documentazione a un numero di fax di Roma oppure per posta: non intedo spendere una lira per la vostra inefficienza, quindi il fax non lo uso e se vi mandero' la lettera, non intendo acquistare neppure il francobollo, ve la mando senza.
Ho fatto un conto: supponiamo che mandiate questa raccomandata a un milione di persone, chiedendo circa duecentomila lire come a me. Supponiamo che, fra chi ha smarrito la ricevuta e chi paga subito per paura di essere in torto, riusciate a rastrellare soldi da un 10% dei destinatari. Fanno circa due miiliardi di lire. La spesa per le raccomandate penso sia ampiamente ripagata. Cosi' si miete dove non si e' seminato.
DISONESTI. Non so se ce la faro', ma cerchero' di farvi causa.

Risposta:
Questo comportamento non la portera' da nessuna parte: se non preferisce fare ricorso, le consigliamo di inviare almeno una raccomandata A/R di diffida, allegando copia del pagamento effettuato. Li diffidi dall'esigere tali cifre, minacciando di adire -in caso contrario- le vie legali, citandoli per danni e specificando che, nel caso specifico, il comportamento -se reiterato- puo' essere ritenuto una vera e propria azione di disturbo.
 
 
 
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