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OPM: pareri delle commissioni parlamentari
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Documento di Annapaola Laldi
22 settembre 2009 11:49
 

INDICE:

  1. 12 ottobre 2000 Otto per mille dell'Irpef. Parere favorevole alla ripartizione proposta dal Governo 
  2. Resoconto della seduta della Commissione esteri del Senato del 26 ottobre 2004

 
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12 ottobre 2000 Otto per mille dell'Irpef. Parere favorevole alla ripartizione proposta dal Governo 

ALBERTO MONTICONE - COMMISSIONE ISTRUZIONE - Il relatore MONTICONE illustra lo schema di decreto in titolo, osservando anzitutto che, da un punto di vista metodologico, esso rispecchia abbastanza fedelmente le indicazioni espresse dal Parlamento ed in particolare dalla Commissione negli anni passati. Lo schema suddivide infatti i finanziamenti per aree geografiche, con un apprezzabile sforzo di equilibrio nel ponderare le regioni in termini demografici e dimensionali e nel considerare le domande pervenute dagli specifici ambiti territoriali. Addirittura, è stato adottato un algoritmo che, nel determinare i parametri di assegnazione, tenesse conto di due dati obiettivi quali la popolazione residente e il numero delle istanze presentate. Inoltre, la ripartizione dei fondi destinati ai beni culturali è stata compiuta con l'obiettivo di non disperdere i finanziamenti, concentrandoli al contrario su un numero più ridotto di progetti che rivestissero tuttavia un rilievo incontrovertibilmente significativo. 
Nel valutare positivamente tale inversione di tendenza rispetto al passato, il relatore esprime altresì apprezzamento per la decisione di includere i beni librari e archivistici fra i beni culturali cui destinare i fondi in questione. Rimangono tuttavia, a suo giudizio, due ordini di perplessità: anzitutto, non sono sufficientemente chiariti i motivi per cui alcuni interventi, che pure avevano registrato il parere favorevole delle amministrazioni competenti, non sono stati finanziati; inoltre, appare stupefacente che fra le domande non accolte perché non pervenute nei termini ve ne siano molteplici di organi periferici del Ministero per i beni e le attività culturali quali le sovrintendenze. 
Quanto poi al merito del provvedimento, egli rileva con compiacimento che i fondi disponibili siano più consistenti rispetto agli anni passati. Non può essere tuttavia sottaciuto il fatto che, dall'originario stanziamento pari a 200 miliardi, siano stati sottratti 110 miliardi per prorogare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace. Tali missioni, benchè facciano senz'altro onore al nostro Paese, potrebbero infatti a suo giudizio essere più opportunamente finanziate a carico di altri capitoli di bilancio. Né va dimenticato - prosegue - che, dei circa 83 miliardi residui, ai beni culturali ne sono destinati solo 51, atteso che 11 sono stati finalizzati ad interventi per calamità naturali e 21 all'assistenza dei rifugiati. Nel condividere la scelta di destinare l'intero importo per l'assistenza ai rifugiati alla costituzione di un sistema nazionale integrato ed in rete, egli osserva poi che, per quanto riguarda gli interventi sui beni culturali, essi rispettano in linea generale l'opzione di fondo di operare su progetti di grande rilievo, con qualche piccola eccezione su cui si riserva di intervenire più avanti. Rileva infine che gli interventi sugli organi musicali storici, benchè senz'altro condivisibili nel merito, avrebbero probabilmente dovuto trovare più idonea collocazione nell'ambito del disegno di legge ad hoc, da tempo approvato dal Senato ed inspiegabilmente fermo presso la Camera dei deputati (A.S. n. 3553, ora A.C. n. 6269). 
Conclusivamente, dichiara di condividere in linea generale la ripartizione avanzata dal Governo e propone di conseguenza di esprimere un parere favorevole. Sottolinea tuttavia che, delle 910 domande pervenute, ne sono state accolte solo 85 e che quindi si impone la necessità di ulteriori chiarimenti sui criteri adottati nella scelta degli interventi da finanziare. 


Resoconto della seduta della Commissione esteri del Senato del 26 ottobre 2004


Resoconto sommario della Commissione "Affari esteri, emigrazione" (3.a commissione) n. 206 del 26.10.2006 sotto la presidenza del Presidente PROVERA e con l'intervento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Ventucci. 
Inizio della seduta ore 15:00. 
In SEDE CONSULTIVA viene analizzato lo "Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2004" (n. 412) 

Introduce l’esame il relatore PIANETTA (FI) evidenziando come la Commissione Affari esteri sia chiamata ad esprimere osservazioni sul testo del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, attribuito alla competenza consultiva della Commissione bilancio. In via generale, premette che mentre la quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta allo Stato e' cresciuta dal 2001 al 2003, passando da 61 milioni di euro a 101 milioni, l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 47 secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), e' ridotta di 80 milioni di euro annui, a decorrere dal 2004, per disposto della legge finanziaria. 
Cio' premesso, il riparto per gli interventi per la fame nel mondo cui sono stati attribuiti fondi coprono aree assai significative: dalla sicurezza alimentare nel Nord Kovu, nel Congo, al progetto arcobaleno in Kenya, Tanzania e Zambia. Merita particolare rilievo l'attribuzione di risorse alla lotta alla malnutrizione infantile e agli stati carenziali in persone affette da AIDS in Mozambico e Malawi. L'ammontare totale per questa voce e' di quasi 911 mila euro. 
Il totale di quasi 650 mila euro e' invece attribuito agli interventi di assistenza ai rifugiati: essi verranno finalizzati alla realizzazione di centri di accoglienza da parte di associazioni operanti in zone diversificate del territorio nazionale e piu' specificamente: Padova, Palermo e Torino. 
Evidenzia quindi che, delle quattro macrovoci in cui si articola il riparto, quelle per la fame nel mondo e per l'assistenza ai rifugiati godono di finanziamenti meno ingenti; cio', tuttavia non pare stigmatizzabile, considerando l'importanza primaria sia degli interventi per le calamita' naturali sia per la conservazione dei beni culturali. Sottolinea, del resto, l'oggettiva difficolta' di operare un'adeguata selezione delle sempre maggiori domande, a fronte di minori risorse. Inoltre appare certamente auspicabile che, per il prossimo futuro, ai fini della selezione delle istanze da ammettere al contributo, vengano confermati criteri improntati alla massima oggettivita', sempre prevedendo un incisivo coinvolgimento degli enti locali. Precisa quindi che, una volta ancora, molte delle istanze escluse dal contributo appaiono meritevoli di concreta valutazione e appare opportuno, dunque, che vengano individuate ulteriori fonti di finanziamento per poter far fronte a tali esigenze. 
Ricorda come piu' volte le Commissioni parlamentari si siano espresse raccomandando che i finanziamenti non siano frazionati e quindi inefficaci, che sia trasparente la tecnica di scelta cosi' come il bilanciamento tra gli interessi che vengono in gioco nei progetti di finanziamento. Tali criteri meritano, a suo modo di vedere, di essere ribaditi. 
Sulla base di questi rilievi auspica che la Commissione possa orientarsi ad esprimere osservazioni favorevoli sul testo del decreto. 
Ha la parola il senatore SERVELLO (AN) che evidenzia l’importanza della contrazione delle autorizzazioni di spesa relative a fini quali quello della lotta alla fame nel mondo, che non trovano altre modalita' di finanziamento in appositi capitoli di spesa dei documenti di bilancio. L’importanza di tali stanziamenti si intende, poi, non appena si prenda atto della rilevanza della lotta alla fame nel mondo e della protezione per i profughi e gli asilanti. Nel merito, pur non avendo nulla da eccepire alla chiara e puntuale esposizione del relatore Pianetta, stigmatizza gli effetti depressivi scaturenti dalla bocciatura delle iniziative dei piccoli Comuni e delle comunita' locali. Ricorda, infatti, come dietro ad ogni proposta degli enti locali si profili la prospettiva di un coinvolgimento anche dell’iniziativa privata nei singoli progetti, il che e' da ritenersi particolarmente utile e auspicabile rispetto ai fini di destinazione dell’otto per mille. Prospetta, quindi, le proprie riserve, sulla poca attenzione per il patrimonio architettonico, storico e culturale che emerge dallo schema di decreto; cita, solo a titolo esemplificativo, il mancato accoglimento della proposta di restauro della Parrocchia di San Giuliana di Zelo Surrigone in provincia di Milano, che verte in condizioni pericolanti, senza che si profilino all’orizzonte altre soluzioni per il restauro e la protezione dell’immobile. 

Interviene il senatore Franco DANIELI (Mar-DL-U) preannunciando il proprio voto contrario alla proposta del relatore, non per la qualita' degli interventi che si e' ritenuto di finanziare, ma per altre e piu' generali considerazioni. A suo giudizio, quello dell’otto per mille e' da ritenersi un vero e proprio caso di distrazione di fondi, dal momento che gli 80 milioni di euro che la legge finanziaria per il 2003 ha sottratto al finanziamento delle varie esigenze cui lo schema di decreto in esame fa fronte, non appaiono chiaramente destinati e finalizzati. Effetto di tale distrazione e' quello di impedire al cittadino di comprendere come tali risorse siano state impiegate dal Governo; in proposito, peraltro, evidenzia che la stessa Commissione bilancio ha prospettato l’esigenza di chiarimenti. Conviene poi con quanto rilevato dal senatore Servello sull’effetto di annullamento della capacita' di iniziativa privata connessa con il diniego di finanziamento alle iniziative proposte dai piccoli Comuni e dagli altri enti locali. 
A suo modo di vedere, e' anche di dubbia legittimita', oltre che discutibile sul piano dell’opportunita', l’attribuzione di gran parte delle risorse erogate con il decreto ad enti ed associazioni che fanno capo, piu' o meno direttamente, alla Chiesa Cattolica. Questa, infatti, sembra una duplicazione rispetto ai fondi attribuiti con l’otto per mille destinato alla stessa Chiesa Cattolica, e, al contempo, tali finanziamenti tradiscono le intenzioni dei cittadini la cui volonta' era, verosimilmente, quella di destinare l’otto per mille direttamente allo Stato italiano, affinche' esso fosse finalizzato secondo criteri di trasparenza, in favore, di vari soggetti della societa' civile. 
Conclude, dichiarandosi critico anche rispetto all’esiguo numero di progetti finanziati rispetto all’ingente quantita' di domande presentate. 

Ha la parola il senatore ANDREOTTI (Aut) il quale ribadisce come in sede internazionale esistano chiari accordi per fissare il rapporto minimo tra aiuto pubblico allo sviluppo e prodotto interno lordo di ciascun Paese, ma attualmente si riscontra una certa contrazione degli stanziamenti per la cooperazione verso i paesi piu' disagiati ed un correlativo incremento delle spese militari. A queste politiche si deve guardare con riserve anche perche', a suo giudizio, uno degli strumenti piu' efficaci per la lotta contro il terrorismo e' proprio la riduzione della poverta' e dell’indigenza nelle vaste aree povere del pianeta. 
Ricordando poi le origini storiche della disciplina relativa agli stanziamenti dell’otto per mille e le finalita' che esso intende perseguire, ribadisce che il ruolo del Parlamento puo' essere solamente quello di controllore delle scelte operate dal Governo; una analisi capillare dei soggetti esclusi dai finanziamenti e delle scelte discrezionali operate dall’Esecutivo non appare, a suo modo di vedere, neanche del tutto realistica. In conclusione, preannuncia il proprio voto favorevole ricordando, tra l’altro, come il finanziamento di attivita' proposte da enti afferenti alla Chiesa Cattolica non appare incongruente dal momento che la lotta alla fame nel mondo e la protezione dei rifugiati, cosi' come la tutela del patrimonio storico e culturale, sono interessi sui quali la societa' civile e una molteplicita' varia di enti tendono a sviluppare un’azione convergente. 

Interviene il relatore PIANETTA (FI) sottolineando come rispetto agli interventi dei senatori Servello e Danieli si possa senz’altro auspicare che si aumentino, in futuro, i finanziamenti disponibili, tuttavia si deve anche prendere atto dei limiti, piu' volte citati, imposti dalla legge finanziaria. Ribadendo, quindi, le difficolta' di operare una oggettiva selezione tra i molti aspiranti ai finanziamenti, rileva come l’esiguo numero dei progetti finanziati risponda all’esigenza, piu' volte ribadita, di evitare i finanziamenti a pioggia. 

Il sottosegretario VENTUCCI rileva preliminarmente che in questa occasione la Commissione e' da ritenersi competente, in particolare, sui profili connessi al finanziamento della lotta alla fame nel mondo e all’aiuto in favore dei rifugiati. Ricordato come la scelta si sia rivelata particolarmente difficile stante la necessaria contrazione delle risorse, osserva come certamente i finanziamenti debbano essere improntati ai criteri di sostegno al principio di sussidiarieta' orizzontale. Per altro verso, il Governo ha ritenuto di fornire la documentazione relativa alle scelte discrezionali operate, con tempestivita' e completezza, in modo tale da garantire il pieno esercizio della funzione di controllo da parte delle Commissioni parlamentari competenti. Auspica, pero', che i pur legittimi rilievi esposti dagli intervenuti non si risolvano in una discussione sterile sui criteri generali adottati; questi, del resto, sono oggi piu' che in passato quelli della trasparenza e della oggettiva ponderazione degli interessi in gioco. Circa le doglianze relative alla riduzione delle risorse generata dalla precedente legge finanziaria, osserva che il Governo si fara' carico di fornire gli opportuni chiarimenti in sede di Commissione bilancio, dovendosi comunque prendere atto della vincolativita' di quelle disposizioni di legge. 

Non essendovi altri iscritti a parlare, si passa alle votazioni. 

Ha la parola il senatore SERVELLO (AN) in dichiarazione di voto per annunciare la propria astensione sulla proposta di osservazioni favorevoli avanzate dal relatore e auspicando che in futuro i criteri di attribuzione delle risorse possano essere attentamente valutati. 
Il senatore Franco DANIELI (Mar-DL-U) interviene per ribadire il proprio voto contrario sulla proposta del relatore. 
Dopo che il PRESIDENTE ha accertato la presenza del numero legale ai sensi dell'articolo 30, comma 2 del Regolamento, la Commissione conferisce mandato al relatore a redigere osservazioni favorevoli con i rilievi emersi nel corso del dibattito. 
La seduta termina alle ore 16.
 
 
 
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