Scrivo perchè da circa 4 mesi stò lottando con la società Fastweb per la sto ancora pagando poichè la società non ha ancora provveduto a chiudere la mia pratica nonostante la linea sia disattivata da circa il 14102008. Cerchero' di esporle brevemente il mio caso, il 09102008 ho provveduto a disdire il contratto Fastweb tramite raccomandata ar, pensando erroneamente che cio' bastasse ad interrompere la fornitura, dopo aver pagato l'ultima bolletta con scadenza 14102008. Ingenuamente non ho pensato a revocare l'addebito sul mio cc e cosi i furbi mi hanno fatto pagare un altra bolletta con scadenza 122008, dopo numerose mie telefonate i signori mi hanno risposto che provvederanno ad un rimborso di tale bolletta ma solo per il mese di novembre!!! Vista la situazione mi reco alla posta per chiedere la revoca dell'addebito sul conto corrente al fine di evitare un altro prelievo, e in data odierna scopro invece che a posta per loro errore non ha revocato l'addebito e mi ritrovo a pagare anche il mese di febbraio 09!!! Dopo essermi recata nuovamente alla posta riesco a revocare l'addebito ma Fastweb ha già incassato i miei soldi. Volevo chiederle se la vostra associazione può aiutarmi, anche tramite legale, a farmi rimborsare le 2 bollette che non dovevo pagare, ed ottenere la disdetta di suddetta linea. Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti
Ilaria, da Roma (RM)

Risposta:
Si faccia valere con una lettera raccomandata A/R di messa in mora: clicca qui
In caso di risposta negativa da parte del gestore alla messa in mora, si deve prima fare un tentativo obbligatorio di conciliazione presso il Co.Re.Com della propria Regione:
clicca qui (Nel caso in cui il Co.Re.Com non svolga questo servizio nella propria Regione, proporre il tentativo di conciliazione presso la Camera di commercio o in alternativa verificare se il giudice di pace accetta la domanda di conciliazione). Se il tentativo di conciliazione fallisce, o non viene esperito entro 30gg dalla data della richiesta, citare il gestore in giudizio direttamente presso il giudice di pace (recarsi personalmente presso la cancelleria del giudice e redigere oralmente la citazione). In questa sede si potranno richiedere sia la liberazione immediata della linea, sia tutti i danni del caso (spese raccomandate e fax, rotture di scatole, etc.).
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