Un anno e mezzo fa, appena prima del lockdown del 2020, attivai un
contratto aziendale per 3 cellulari e una linea fissa+un numero
aggiuntivo, 5 interni e la connessione internet.
Tutti i servizi furono attivati con un ritardo di 6 mesi.
La fatturazione invece fu immediata.
E non solo di quanto richiesto ma anche di una serie di servizi e numerazioni mai richiesti né mai attivati (in seguito verificato anche con l'assistenza Vodafone) riconducibili a contratti falsi.
Ad ogni fattura di molto superiore a quanto da me richiesto o relativa a servizi non attivi, ho provveduto, come indicato da Vodafone, a segnalare le difformità aprendo numerose contestazioni.
Dopo oltre un anno senza che il problema fosse risolto e alla ricezione periodica di fatture false, sono migrata ad altro operatore.
A due mesi di distanza Vodafone, che ha rifiutato di ritirare i dispositivi accreditandone il costo, ha bloccato i cellulari.
Il che comporta, per la mia azienda, l'impossibilità di disporre dei conti correnti propri, personali e di tutti i clienti per i quali le disposizioni, che siamo delegati a fare, vanno validate tramite un codice ricevuto tramite SMS.
Il che significa in pratica che non possiamo disporre pagamenti a fornitori, a dipendenti, di imposte e contributi.
I telefoni sono stati bloccati senza alcun preavviso. Come da sempre gli operatori sono irraggiungibili o, se raggiunti, non competenti a risolvere il problema.
Resto in attesa di un vostro riscontro e porgo cordiali
saluti.
Elena, dalla provincia di BS
Risposta:questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.