testata ADUC
Senza Titolo
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
13 maggio 1999 0:00
 
Sono stato contattato telefonicamente sul posto di lavoro da una societa' che si occupa di corsi di lingua straniera chiedendomi se ero disponibile a ricevere la visita di un incaricato per ottenere informazioni sui corsi da essi effettuati. Ho dato la mia disponibilita' e cosi' ieri pomeriggio 12/05/99 si sono presentate sul mio posto di lavoro due persone che mi hanno dato le informazioni. Al termine della spiegazione mi hanno chiesto un parere ed ho risposto che avrei voluto pensarci su, ma hanno naturalmente insistito perche' io aderissi subito, visto che la loro offerta si riduceva del 50% se accettavo entro il 15 di maggio. Visti i tempi ristretti ho accettato e mi hanno fatto firmare un modulo della loro societa' + un modulo di finanziamento di una nota societa' finanziaria per la rateizzazione dell'importo totale (4.992.000 in 24 mesi) ed hanno voluto subito la tassa di iscrizione di L.250.000 che ho pagato. Andando via mi hanno detto che se la societa' finanziaria non avesse accettato la proposta di finanziamento avrei dovuto pagare l'intera somma per contanti in due soluzioni. A questo punto ho manifestato l'impossibilita' di pagare ma mi e' stato detto di stare tranquillo che si sarebbe trovata una soluzione. Rileggendo il modulo, tra le clausole ho letto che: "il presente accordo non e' disciplinato dal D.L. n.50 del 15/1/92 essendo concluso presso i locali della societa'". A questo punto ho cominciato a preoccuparmi ed ho chiesto informazioni sulla societa' e mi e' stato consigliato di lasciare perdere. Inoltre, avendo gia' un altro finanziamento in corso ho saputo che non potro' avere la rateizzazione dell'importo da parte della finanziaria. Questa mattina ho telefonato alla societa' per chiedere il recesso ma mi hanno detto di parlare con la persona che era venuta a farmi la proposta; ho quindi telefonato alla persona ed appena ho accennato le mie intenzioni ha cominciato ad alzare la voce dicendomi che ormai avevo accettato e che non poteva fare piu' nulla. Gli ho ricordato quello che avevamo detto ma ha fatto orecchio da mercante. Cosa posso fare? RingraziandoVi anticipatamente colgo l'occasione per inviare distinti saluti.

Risposta:
In primo luogo si trovi dei testimoni, e invii una raccomandata A/R di disdetta (intestata anche a noi in quanto associazione di consumatori) da tale contratto, facendo presente che il contratto stesso e' stato da lei firmato presso il proprio domicilio (non parli di luogo di lavoro, al momento) e che questa circostanza e' confermata da testimoni. Pertanto, la disdetta e' legalmente valida e lei recede ai sensi dell'art. 4 e ss. del D. Lgl. 50/92. Li diffidi pertanto dal disturbarla ulteriormente. Invii l araccomandata non solo alla ditta, ma anche alla finanziaria, allegandogliela in fotocopia e chiedendogli di non erogare alcun finanziamento, considerando nullo il relativo contratto (stante l'annullamento del contratto principale). Poi, se le risponderanno, si limiti a ribadire seccamente quanto gia' detto qui, evidenziando la sua ferma intenzione di non cedere e dimostrandosi sicuro di se', grazie anche ai testimonii. Se dovessero farle un'ingiunzione di pagamento, dovra' provvedere a presentare opposizione, avvalendosi dei testimoni. Altrimenti, se la portassero davanti al giudice, dovra' presentarsi, portandosi i testimoni.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS