Finalmente ed era proprio tempo che anche la Cassazione
emettesse sentenze indirizzate alla tutela del pedone, ma in
esso anche di ogni altro utente debole della strada
(bambini, vecchi, disabili, conducenti qualsiasi mezzo di
presidio per sè o per altri simili utenti.
Da molto tempo si è sempre posta esacerbazione nei
confronti del pedone considerandolo una sorta di provocatore
di incidentalità e non considerando, per esempio, la non
possibile e perfetta rispondenza psico-fisica dell'utente
che, ancorchè cittadino avente comune diritto di circolare
in luogo pubblico, pur non potendosi, ovviamente, pretendere
di dotarlo di sorta di patente come è il permesso di
condurre, per cui si sostengono esami, visite,
autorizzazioni ecc. ..perciò il pedone (includendovi tutto
ciò che non è automobilistico (neppure il ciclista- caso a
parte ed intermedio ha la patente- figurarsi darla a un
bambino, a un qualsiasi casalingo-casalinga che va a far la
spesa, o altri che si vogliono fare la passeggiata e, magari
hanno diabete-problemi cardiaci o altro anche peggio))
ripeto, IL PEDONE lo vogliamo privare del proprio diritto
di cittadino ed essere umano di circolare anche nel mondo e
nelle strade che arrogantemente si sono attribuite al solo
conducente (patentato, ma spesso inabile mentalmente,
insolente, impietoso, egoista e telefonatore dentro la sua
scatoletta di latta) e quindi relegarlo al chiuso?
Quindi finalmente un ripensamento doveroso.