Sono iscritto dalla nascita(del FSE naturalmente)e fra i
primi a notare diverse pecche ed incongruenze che, peraltro,
ho già descritte anche in altri threads di qualche anno
fa.
Molti interventi anche al servizio tecnico non hanno dato
frutti. Il n.verde, adesso dedicato, non sa mai nulla.
Infatti da poco hanno rifatto look e norme comportamentali,
non ultima la procedura di "logon", prima più semplice e
memorizzabile in alcuni browsers internet. Ora obbligano il
povero utente a soccombere a questa complicata procedura.
Infatti chiunque titolare del FSE deve per forza avere un
cellulare(o smartphone). Deve ricevere un codice via sms per
poter procedere inserendolo nel PC o altro device (che se è
lo stesso del sms complica le cose sovrapponendosi procedure
complicate). Tutto in vantate manovre perseguenti lo scopo
di maggior sicurezza.
C'è un problema che i capoccioni analisti decisionali non
hanno valutato, magari dicendo che è imposto da norme
europee o altro (magari per togliersi la responsabilità di
poltrona).
Vengo al dunque. Tanti utenti del FSE sono anziani o non
possiedono cellulari, anche perchè li rifiutano per vari
motivi.
Avendolo, il cellulare può essere non attivo o per mancanza
di campo, o scarico, o introvabile al momento. Oppure Non
ricevere subito l'SMS, talchè l'utente ci riprova e si
accavallano due ritorni di codice. Qui il bello: un casino
pazzesco ammesso che l'utente abbia anche fretta.
E poi ci sono altri motivi.
Ma veniamo a quello che va sul fascicolo. Innanzi tutto, non
tutte le realtà ausl sono uguali.
Per esempio nella mia "Romagna", dopo anni di lamentele mai
ascoltate( ovvero dicendo che nessuno sa niente-omertà
forse) i referti citologici urinari non vanno su elettronico
ma seguono sempre una via cartacea-corriere-piccione
obbligando il paziente a farsi viaggi per il ritiro.
Altra fra le tante, viene considerato solo l'ingresso di
referti(dignostici visite strumentali...) ma niente immagini
o altro occupante memoria(poveretti..ne hanno poca e i soldi
sono scarsi per un po' di fosforo in più).
Ed ancora tutto ciò che è eseguito da strutture più o
meno accreditate bisogna caricarselo da se con
scannerizzazioni, salvataggi di files più o meno zippati,
copiati da cd-quando vi siano o immagini foto di eco ecc. e
altre procedure.
Ma pensiamo(pensano) che tutta la folla dei pazienti sia in
grado di fare tante ed altre cose per avere un mero elenco
di storia documentaria, ma nulla di realmente utile quale un
"diario clinico" un sunto diagnostico tale da poter mettere
in grado- in caso di emergenza- chiunque e qualunque
operatore più o meno sanitario ad operare con massima
operatività magari con target salvavita come può essere un
incidente? Una sorta di sunto fatto dal medico di famiglia
che deve(dovrebbe) tenere le redini della baracca?!
Si pensa proprio che l'elenco infinito di prestazioni,
ricette, medicinali, referti ecc. prodotto in via
cronologica durante gli anni possa dare delle giuste e
immediate indicazioni sullo stato "al momento" del paziente?
Vabbè ha avuto prescritto dell'aspirina, ma poi ha avuto
reazioni allergiche e l'ha smessa... dove sta scritto?
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Come in altri comparti anche di non sanità la storia della
privacy ha solo complicato la vita alla gente e non solo non
ha perseguito gli scopi istituzionali, ma ha contribuito a
mettere paletti in ogni atto e a divulgare anzichè
nascondere. Questo anche grazie alla messa in opera di
sistemi consortili di lavoro dati a terze parti(spesso non
seri e comunque interessati a vendere le informazioni. Una
piccola prova ne sia la "scoperta"(dell'acqua calda) del
sommerso informativo all'interno dei cosiddetti"social"
dove, in parte occultamente, ma in parte anche
coscientemente, i patiti divulgano anche il numero delle
loro mutande(non si sa mai).
10 agosto 2018 22:27 - Cristina Ciccarelli
In teoria è un procedimento rispettabile ma calandolo alla
realtà italiana è utopia, sanità e socio sanitario sono
comparti pieni di aree grigie clientelare opacità di varia
natura negligenze diffuse ecc potrsi continuare all'infinito
perché è il comparto più 'macabro' ed i giornali tv ne
danno notizie parziali che meriterebbero degli
approfondimenti perché si tratta di SALUTE E SICUREZZA i
due pilastri fondamentali.
mi sono trovata in questo comparto ANCHE PER MOTIVI
PROFESSIONALI e condanno da sempre coloro che lavorando al
suo 7nterno non hanno mai depositato e presentato denunce,
predicano bene razzolando male ed in molte -comparto
prettamente femminile- mi presero di mira ogni volta che
denunciavo irregolarità perché mi sono sempre rifiutata di
compromettere la mia professionalità, la reputo la
compromissione più grave che innesca contro chi la accetta
una diffidenza costante e giustificata. Chi compromette la
sua professiine accetta e fa speculazione, sono aspetti
correlati.
sul rispetto della privacy rido perché spesso non sanno
cosa sia, neanche il significato di dati sensibili, è un
marasma di fiumi di parole sparate a casaccio e tanto per
far presenza...addirittura c'è chi prende dati dalla
documentazione vera o presunta per diffonderli, scrivo vera
o presunta perché spesso i dati sono sbagliati per motivi
vari, nessuno o quasi controlla, i database dei comparti
saranno tutti o quasi scritti amano quindi incomprensibili
perché odiano la tecnologia e i suoi vantaggi tra i quali
la trasparenza e perché non la sanno usare, le omissioni
sono quotidiane e tutto questo marasma è sempre il frutto
del clientelare che viene nominato poco perché in molti ne
fanno parte, ad ogni livello sanitario socio sanitario.
c'è chi fa sesso nelle strutture pubbliche durante l'orario
di lavoro chi molesta le persone che entrano nelle strutture
per motivi vari e molto altro ancora di deviato, la
videosorveglianza ancora è troppo limitata se non quasi
inesistente quando invece questo comparto DOVEVA ESSERE IL
PRIMO AD ESSERE VIDEOSORVEGLIATO 24 su 24 perché ci gira di
tutto.
mi sono dilungata perché ritengo giusto denunciare questo
schifo e perché sono tutti aspetti correlati e i comparti
-esattamente come i diritti- vanno osservati e sviscerati a
360 gradi.