Aver a che fare con Poste Italiane vuole dire dovere
reclamare "ad ogni piè sospinto"!
Esperienza diretta da decenni.
Al punto che merita di essere oggetto di reclamo anche
l'aspetto stesso del reclamo, poiché non è nemmeno facile
reclamare!
Comunque voglio dare il mio contributo prendendo spunto dai
commenti di "damar".
1) Per i "comuni mortali" per collegare univocamente la
ricevuta di ritorno col contenuto della busta ovvero
dimostrare che si è consegnato il contenuto e non la sola
busta occorre creare un'invio senza busta, chiamato "plico
postale", che si ottiene, appunto, con un pò d'inventiva
quando esso è composto da più fogli, ripiegando il
documento, spedendolo poi senza busta in modo che i timbri
di raccomandazione siano apposti direttamente sul documento
e non sulla busta.
Se il peso del plico rientra in quello standard, consiglio
di porre attenzione anche a non confezionarlo in maniera da
renderlo non standard (ad esempio con graffette o lati
aperti) per evitare il raddoppio dell'affrancatura.
Un espediente che io uso (che però non ha, intuitivamente,
la stessa efficacia in caso di malafede del ricevente e
dunque da utilizzare solo in taluni casi) è quello di usare
sì la busta, ma annotarvi la dicitura "Contiene
(descrizione del docuemento) (numero) del (data)";
ovviamente occorre ritenere fotocopia della busta.
Per il resto delle osservazioni di "damar", tutte corrette,
la maniera più efficace rimane quella di reclamare; visto
che Poste Italiane, almeno on-line, fa impazzire con i menù
a tendina, fare sempre 1 reclamo per ogni aspetto (così,
almeno, aumenta il numero dei reclami).
Nella maggior parte dei casi le risposte sono frasi fatte ed
insoddisfacenti, ma il numero dei reclami incide sull'indice
di qualità dei vari uffici postali (e dunque, si spera, sui
bonus) e può poi servire a farne uno grande, dimostrando
che non li risolvono.
Non credo ci sia una percentuale sugli incassi a favore
degli impiegati (a parte, forse, qualche bonus di
risultato); per esempio a me è successo di scoprire che il
Software utilizzato per l'affrancatura, quando un invio più
pesante di 20 grammi viene pesato (è la prima operazione
che fa l'operatore) propone sempre la tariffa non standard,
mentre in realtà, per essere non standard occorre sforare
anche la dimensione (altrimenti rientra nel formato medio
standard, una sega mentale unica di Poste Italiane, che è
leggermente meno costosa dell'extra standard ed in pratica
corrisponde, pur superando i 20 grammi, al formato A5).
Ebbene, se uno non se ne rende conto, l'Operatore, nel mio
caso involontariamente, omette di selezionare sul suo
monitor il formato corretto e sempre addebita il formato
extra standard.
15 gennaio 2017 15:00 - Luspo
Se dovete spedire qualcosa e cercate rapporti
qualità/prezzo, io vi consiglio spedirecomodo.
12 maggio 2011 9:29 - damar
Non è mai piacevole dover spedire una raccomandata: da una
parte ti concedono il diritto di far valere le tue ragioni,
dall'altra occorre sborsare una somma non indifferente per
esercitare questo diritto (e anche quando arriva la ricevuta
di ricevimento non ho mai capito come si dimostra che non ho
spedito solo una busta vuota).
A parte questo, uno non pensa di doversi preparare studiando
pagine e pagine di regolamenti in continua evoluzione ogni
volta che entra in un ufficio postale: e anche se lo facessi
non sono sicuro di non cadere nel tranello comunque.
Per spedire una raccomandata a/r occorre compilare un
modulo, che naturalmente non è mai disponibile e va
richiesto allo sportello inserendosi abilmente tra un
cliente e l'altro. Chiedi il tuo modulo e "naturalmente" ti
viene consegnato quello della raccomandata 1, ormai chi fa
più una raccomandata a/r normale... E' difficile notare la
differenza, probabilmente non c'è nemmeno differenza, del
resto l'impiegato ti avrebbe chiesto qualcosa sulle tue
intenzioni se ci fosse differenza. Anche nella vostra scheda
si elencano le caratteristiche dei vari servizi ma non ci
sono riferimenti tariffari, troppo lungo diventerebbe
elencare tutti i casi possibili. Però al momento di pagare
la differenza c'è, eccome: per una busta di 21 grammi
(sarà tarata correttamente la bilancia? che arrotondamento
usa?) finisci di pagare 9,00 euro invece di 4,50 (solamente
il doppio) e non ti importava niente che arrivasse in un
giorno o in un mese (intanto hai la ricevuta che fa fede) o
addirittura che arrivasse o no (intanto hai la ricevuta).
Non sarà che con tutte queste privatizzazioni agli
impiegati tocca una percentuale sugli incassi? E' davvero
brutto dover essere sempre pronti a difendersi da qualche
piccola truffa, ma anche dover lavorare con la direttiva di
spillare il massimo possibile da chi ti capita a tiro...