COMMENTI
  (Da 1 a 8 di 8)  
30 novembre 2017 21:28 - LinoP
La PEC dovrebbe avere valore legale, esattamente come una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure un fax, MA:

Un ente (Previndai) scrive nel proprio regolamento che per dare disdetta "é necessario inviare raccomandata con ricevuta di ritorno ppure fax",
cioé se capisco bene non riconoscono la PEC ...

La stessa cosa mi é successa con un altro ente, Assidai;

La vodafone, alla quale ho scritto con PEC, mi risponde che devo inviare richiesta "firmata", ma più firmata di una PEC ...

Dunque, la PEC sostituisce la raccomandata ma se la controparte rifiuta informa che non accetta che si può fare?
14 maggio 2012 12:43 - laura6418
DOMANDA: è LEGALE che un comune, vedi link, escluda OGNI ALTRA FORMA di comunicazione, IMPONENDO la PEC, che, come segnala anche claudio qui sotto, NON è IL SOLO STANDARD AMMESSO.

Se io voglio scrivergli con un LEGALISSIMO certificato S-MIME? e se voglio protocollare?

http://www.sestosg.net/sportelli/impresacommercioartigianato /
------------------------
Come scrive CLaudio8633 non esiste solo la PEC, forse era il caso di segnalarlo nella vostra relazione. La legge prevede l'alternativa, anche secondo me molto + "democratica".
3 dicembre 2011 10:29 - p.marca
MA DOV'E' QUESTA PEC????

Scrivete che dal 29/11/2011 tutte le imprese debbono essere dotate di Pec. Ho dei problemi con Infostrada Wind e nel sito non riportano questo dato e tantomeno lo danno al call center. Io come privato cittadino ce l'ho da più di un anno ed un'impresa non si preoccupa di renderla pubblica. Ma esiste un elenco degli Indirizzi Pec delle imprese? per favore fate presente a tutto il popolo dell'ennesima presa in giro, costretti a file e pagamenti in posta per una raccomandata che di veloce ha solo i ns. soldi che escono dal portafoglio.
Paolo
28 aprile 2010 9:44 - claudio8633
Come funziona la PEC, visto che l'aduc anche questa volta non sembra a pro degli utenti:

1) Visto che i politici e legulei hanno danari e vogliono favorire le grandi societa e declassare i server interni delle PMI il servizio può essere erogato esclusivamente dai gestori con capitale sociale interamente versato non inferiore a un milione di euro e accreditati dallo stato.
Di fatto si crea un monopolio statale.

2)Al momento dell'invio di una mail PEC il gestore PEC del mittente si occuperà di inviare al mittente una ricevuta che costituirà valore legale dell'avvenuta trasmissione.
Come per dire che se il nostro eudora non consegna la posta noi non ce ne accogiamo? OPS! e' una cosa che tutti i server di posta fanno gia dalla preistoria! Solo che in genere non viene mostrato l'ovvieta' dell'invio corretto ma solo del caso contrario.... Qundi la pec NON fa nulla di nuovo!

3) In egual modo il gestore del destinatario, dopo aver depositato il messaggio PEC nella casella del destinatario, fornirà al mittente una ricevuta di avvenuta consegna, con l'indicazione del momento temporale nel quale tale consegna è avvenuta
Tradotto in italiano: abbiamo gia prodotto 2 ricevute che ci ingombrano ma il destinatario non ha ricevuto ancora alcunche'.
e' stata solo resa disponibile in una casella, magari inacessibile, la nostra posta. In pratica gli uffici postali ci comunicano dell'avvenuto transito ma non della consegna.

4) In caso di smarrimento di una delle ricevute presenti nel sistema PEC è possibile disporre, presso i gestori del servizio, di una traccia informatica avente lo stesso valore legale in termini di invio e ricezione, per un periodo di trenta mesi...
Cosi' se ci siamo liberati da migliaia di ricevite sostanzialmente inutili, cancellando anche quella che ci serviva, se non abbiamo a che fare con i biblici tempi dell'amministrazione italiana rischiamo di avere un backup di qualcosa di inutile: la conferma di aver mandato un qualcosa.

5) siccome e' un'invenzione fuori standard se il destinatario non possiede una PEC e' verificabile solo l'invio sul primo server come se fosse una mail normale. Ovviamente al mondo non interessa la PEC.

6)qualora il personal computer del ricevente abbia un problema non verrà notificato nulla in proposito a chi spedisce né tanto meno al server del provider per il quale la PEC sarà considerata come regolarmente recapitata.

7) e' verificabile solo l'allegato al messaggio

8) manca la corrispondenza fra emailpersona inviante

9) dice che e' stato inviato qualcosa ma non COSA

A questo punto l'unico vantaggio e' che il mittente, ops, la casella e' in un elenco certificato dallo stato e che il messaggio ha valore legale perche' il certificatore, che perende i soldi, ha cosi' deciso e legiferato.

Si noti che come accade per la cosegna di alcuni atti giudiziari cartacei, indipendetemente che siano stati ricevuti dalla PERSONA o rimangano nell'ufficio postale vengono dati per ricevuti. Infatti una volta che sono ricevuti dal provider, ovvero dal postino, che gestisce l'address, che il destinatario abbia ricevuto o meno la mail.... Sostanzialmente si reitera cio' che i legislatori sono abituati a vedere nel mondo delle poste, ambito ben piu' fallace. Ma forse interessa solo di POTER DIRE a termini di legge che la posta e' ricevuta e non che sia arrivata veramente alla persona, cosa digitalmente facile da ottenersi. Si vuole portare l'orrore della carta sul digitatale che non ne soffriva.


Come si fanno le cose per bene?

a) si leggono le regole di internet, le RFC, che dicono con il documento RFC 3798, come si fa.
b) si usa un normale programma di posta, anche gratuito, come thundebird.
c)si compra un certificato da una Certification Authority, per uso personale e' gratuito.

un certificato S/MIME:
1)certifica l'intero contenuto del messaggio che si invia,
2)consente di inviare comunicazioni a qualunque tipo di indirizzo e-mail,
3)è interoperabile con qualunque sistema,
4)è valido in tutto il mondo,
5)permette la protezione del contenuto del messaggio grazie alla crittografia
6)certifica la ricezione sul dispositivo del destinatario.
7) puo' usare qulsiasi gestore di mail

L'unica cosa che manca e' la certificazione dell'invio, basterebbe registrare l'ack del provider di posta, cosa che non e' importante quando si puo' avere una avvenuta ricezione sicura. Un bel vecchio pc basterebbe per fornire l'elenco a livello nazionale di corrispondeza chiave pubblicapersona fisica.


Dopo aver visto che la PEC e' sostanzialmente inutile possiamo esaminare un'altra stranezza: il comportamento dell'inventore per far vivere lo zombie.

in caso di societa' neocostiduende lo stato, d'ufficio, assegna una PEC se non ne viene comunicata una "le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese": un bel modo per aumentare la base d'installato di un nuovo pseudostandard, farlo dall'alto.

e' stato istituito un Bando di Gara per la concessione del servizio di Comunicazione Elettronica Certificata tra Pubblica Amministrazione e Cittadino (CEC-PAC). Insomma per aumentare gli utilizzatori e' stata prevista la sorellina minore, una versione castrata, "esclusivamente alle comunicazioni tra PA e cittadino, e viceversa", giusto per complicare la cosa ed incrementare il numero degli utilizzatori improvvisamente a 60milioni. La gente che legifera forse dimentica che l'ADSL fa fatica ad arrivare persino in provincia di Milano.

Infine non contenti di aver inventato una cosa intutile, stramba, fuori dalle regole, dispendiosa e averla resa obbligatoria, salvo tornare parzialmente sui propri passi, esiste un comitato tecnico, forse piu' giustamente UCAS (Ufficio Complicazioni Affari Semplici), che sta girando il mondo per spingere l'adozione della tamarrata nelle RFC. Gia', dopo aver speso milioni di euro... vorrete mica che si smatelli tutto perche' un tedesco o inglese qualsiasi ci dia dei matti?

Il coraggio di ammettere che la PEC concepita come uno strumento nato vecchio e irrispettoso della comunita' hacker, un lampante esempio di stortura, e' un' imposizione giuridica sul mondo informatico che andrebbe semplicemente ed immediatamente abbandonata a favore della libera adozione di standard (ISO, RFC) di comunicazione, questo coraggio presumibilmente manca.
27 aprile 2010 18:28 - lucillafiaccola1796
Boh... mi sa tanto di Intercettazione Daticomica...!
21 novembre 2009 17:08 - francescodeleo
Per essere più preciso, le due osservazione sono anche delle richieste di chiarimento.
20 novembre 2009 15:30 - francescodeleo
Due osservazioni e due chiarimenti, uno di natura tecnica, l'altro di natura amministrativa:

1)
"E' interessante rilevare che, per legge, il documento informatico trasmesso per via telematica si intende spedito dal mittente se inviato al proprio gestore (server),"
*
Questo può essere un problema con diversi fornitori dell'ADSL: con alcuni di questi il cliente è obbligato ad utilizzare
per l'invio delle email il loro server e non altri, per esempio di un altro fornitore di una casella di posta elettronica tradizionale; la conseguenza è che non sarà possibile utilizzare nessun client di posta ma si dovrà operare
direttamente sul sito del gestore/server che ha rilasciato la PEC.

2)
"Nelle comunicazioni con la pubblica amministrazione e' il cittadino a chiedere che venga utilizzato il proprio indirizzo PEC (o a dare autorizzazione perche' venga usato). Tale indirizzo viene quindi assegnato al singolo procedimento, e puo' essere, sempre in riferimento ad esso, revocato o modificato."
*
Quindi la P.A. non può a sua discrezione utilizzare l'indirizzo PEC del cittadino per inviare a questi comunicazioni di qualunque genere su procedimenti aperti dalla P.A. stessa e non dal cittadino. Ovvero è sempre e solo il cittadino che deve comunicare l'intenzione di utilizzare la PEC e solo per quel procedimento; una volta che il procedimento si esaurisce l'indirizzo PEC del cittadino è come se non esistesse per la P.A.
11 novembre 2009 9:48 - massimiliano8742
Salve, una domanda sull'argomento: se possiedo una PEC come libero professionista posso usare lo stesso indirizzo per comunicare, ad esempio con una amministrazione pubblica, come privato cittadino? Non mi riferisco alla possibilità tecnica della comunicazione ma alla sua validità in termini legali.
Grazie
  COMMENTI
  (Da 1 a 8 di 8)