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31 agosto 2016 9:25 - m7teverde8154
Attenzione anche ai martellanti sondaggi di opinione "retribuiti" che stanno dilagando nel Net e che mascherano senza ombra di dubbio, fra i tanti legittimi, dei tentativi di truffa e furti d'identità!!!
13 marzo 2004 0:00 - Michele Paratico
Caro Max,

La carta di credito è una necessità per chi viaggia per lavoro: all'estero non si può pagare l'albergo col Bancomat.
Mi chiedo quanto mi costerebbe, in termini di tempo e denaro, un procedimento legale in Germania per dimostrare che le firme sulle ricevute degli acquisti effettuati a Colonia non sono le mie....
Insisto nel dire che le carte di credito sono, al momento, intrinsecamente insicure. Il livello di sicurezza sarebbe certamente più elevato se, per effettuare gli acquisti, fosse obbligatorio inserire a terminale il codice segreto associato, come si fa con il bancomat.
Pertanto, Max, se ne può fare a meno, lasci perdere le carte di credito e continui ad usare il Bancomat. Lo dico sinceramente.

Cordiali saluti,

Michele Paratico
5 marzo 2004 0:00 - Max
Michele Paratico ha scritto:
> Voglio solo cercare di informare tutti coloro che hanno una
> carta di credito che la stessa è INTRINSECAMENTE INSICURA

Premetto che non ho una carta di credito, perche' tutto quello che ci farei posso farlo benissimo con il bancomat senza dover pagare i costi legati alla carta di credito. Ma questa e' una scelta personale.

Non sono d'accordo sul fatto che la carta di credito e' intrinsecamente insicura.

Se la carta rubata/smarrita viene utilizzata dopo che il gestore (es. CartaSI') e' stato avvisato, i soldi vengono restituiti dal gestore. In questo caso infatti e' lui che e' in fallo: pur avendo avuto la denuncia di furto/smarrimento non ha provveduto a bloccare in tempo la carta.

Negli altri casi, il rimborso deve essere chiesto a chi ha accettato il pagamento con la carta rubata/smarrita. In questi casi infatti e' in fallo chi ha accettato per buona una firma falsa. La trafila e' un po' piu' complicata, credo si debba passare per il tribunale, ma dimostrare che una firma e' falsa non e' difficile e il commerciante che ha accettato incautamente il pagamento alla fine deve restituire i soldi.

Ciao,
Max
4 marzo 2004 0:00 - Michele Paratico
Salve,

sono stato vittima di un furto di circa 1300 Euro in seguito allo smarrimento della carta di credito CartaSI VISA. La carta è stata utilizzata in Germania, dove ora risiedo. Essendomene accorto troppo tardi, non sono stato rimborsato. Faccio presente le seguenti considerazioni:
a) Le carte di credito sono INTRINSECAMENTE INSICURE. La raccomandazione di firmare il retro della carta per la propria sicurezza é semplicemente ridicola. Nessuno controlla la firma, specialmente all'estero. Ho visto le copie delle ricevute: una firma era molto simile alla mia (complimenti al falsario!) ma le altre potevano essere state scritte in sanscrito!
Perchè non si fa obbligo di presentare sempre, ovunque, un documento di identitá? Oppure non si associa un codice segreto alla carta di credito come per il Bancomat, non solo per prelevare denaro ma anche per effettuare acquisti? Certo, un documento di identitá può essere falso. Ma, mi chiedo, forse che le persone (sospetto che fossero più di una) che hanno utilizzato la mia carta di credito si sarebbero procurate un documento di identitá falso per fare acquisti in tre negozi per una somma di 1300 Euro? Quanto al codice segreto: il suo utilizzo richiederebbe l'uso di un terminale elettronico collegato tramite linee telefoniche o quant'altro ad un centro operativo o ad una banca. In molti paesi, e in certe parti d'Italia, questo non è facilmente realizzabile e comporterebbe un certo costo. Chi lo paga? Risultato: si danneggerebbe il business della societá che emette la carta di credito. Meglio, molto meglio per loro lasciare il livello di sicurezza o, meglio, di insicurezza della carta così come è. A rimetterci sará soprattutto il cliente, caso più frequente, o l'assicurazione, che è comunque pagata con la quota associativa dal cliente. Ottimo!
b) Il servizio assistenza clienti della CartaSI, dove generalmente gentili operatori provvedono a bloccare la carta e fornire informazioni sulla procedura da seguire in caso dismarrimento o furto della carta stessa, non è in grado di fornire altro. Se si richiede di parlare con qualcuno dell'ufficio reclami o ufficio legale, si viene messi in attesa per poi essere connessi col primo operatore disponibile che non può fare altro che le cose elencate prima. Quando, dopo essere stato messo in comunicazione con diversi operatori ho fatto presente che volevo parlare con qualcuno dell'ufficio legale o un responsabile di servizio clienti, mi è stato detto da un operatore, in modo sbrigativo, che potevo solo parlare con gli operatori, e basta. Questo mi sembra piuttosto un servizio "utenti" piú che un servizio "clienti": la differenza tra cliente ed utente per me é chiara ma, evidentemente, non per CartaSI.
c) Uno degli operatori del call-center, perchè altro non è, del servio clienti CartaSI mi ha spiegato che la carta di credito è di una sicurezza assoluta (sic!) ma che avere una carta di credito in tasca è come avere denaro contante in tasca. Mi sembra che quella persona abbia le idee alquanto confuse: se ho del denaro contante in tasca sono consapevole del rischio che, se lo perdo o me lo rubano, le probabilitá di riaverlo sono alquanto scarse. Per questo motivo uso una carta di credito e limito il contante in tasca al minimo indispensabile. Mi chiedo se la natura della carta di credito fornitami da quell'operatore, oltre che confusa, sia anche la stessa della società CartaSI.
d) Sempre dal fantomatico servizio clienti della CartaSI mi sono sentito dire che i rimborsi, nel caso di uso fraudolento della carta di credito, vengono decisi caso per caso. Una pietosa bugia? Nel mio caso, dato che mi facevo vivo 2 settimane dopo l'uso fraudolento della carta, il gentile operatore prevedeva che non mi sarebbe stato rimborsato nulla. Caso per caso? E in base a quali criteri? E se fossi partito per un viaggio d'affari di 3 settimane (può succedere, no?) e avessi nascosto la carta di credito in casa oppure l'avessi messa in cassaforte, avessi subito un furto in casa e i ladri avessero usato la mia carta, si potrebbe sostenere che io non abbia adempiuto ai miei doveri di custodire gelosamente la carta, come previsto dal contratto? In questo caso avrei diritto al riborso?
In realtà, il contratto dice che il cliente, meglio, l'utente è completamente coperto dall'assicurazione, che egli stesso paga attraverso la quota associativa, per gli acquisti fraudolenti avvenuti nel giorno del blocco.
Ahimè! Quando in banca, sottroscrivendo il contratto CartaSI, mi informai a proposito delle consequenze nel caso di uso fraudolento della carta stessa, mi fu risposto di non preoccuparmi, tanto c'è la copertura assicurativa (sic!)

Queste note non vogliono essere uno sfogo. Grazie al cielo 1300 Euro rappresentano una bella somma ma non mi fanno diventare ricco. Voglio solo cercare di informare tutti coloro che hanno una carta di credito che la stessa è INTRINSECAMENTE INSICURA ma che questo fatto non viene sufficientemente chiarito al momento della sottroscrizione del contratto. Una curiositá: esiste un Obudsman che si occupa di questioni relative ai rapporti tra clienti e banche. Ciò che l'Obudsman decide viene accettato dal consorzio di banche che si rivolge al quell'Obudsman. Nel caso delle carte di credito, l'Obudsman ha decretato che l'istituto che emette la carta di credito è tenuto a rimborsare sempre il cliente qualora la sua carta di credito è stata usata in modo fraudolento, senza limiti di tempo tra il momento in cui è avvenuto l'uso fraudolento e il momento del blocco. C'é da stupirsi se la CartaSI non partecipa al consorzio delle banche che sottosta alle decisione dell'Obudsman e quindi non ottempera alle sue decisioni?

Cordiali saluti,

Michele Paratico
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