Attenzione anche ai martellanti sondaggi di opinione
"retribuiti" che stanno dilagando nel Net e che mascherano
senza ombra di dubbio, fra i tanti legittimi, dei tentativi
di truffa e furti d'identità!!!
13 marzo 2004 0:00 - Michele Paratico
Caro Max,
La carta di credito è una necessità
per chi viaggia per lavoro: all'estero non si può
pagare l'albergo col Bancomat. Mi chiedo quanto mi
costerebbe, in termini di tempo e denaro, un procedimento
legale in Germania per dimostrare che le firme sulle
ricevute degli acquisti effettuati a Colonia non sono le
mie.... Insisto nel dire che le carte di credito sono,
al momento, intrinsecamente insicure. Il livello di
sicurezza sarebbe certamente più elevato se, per effettuare
gli acquisti, fosse obbligatorio inserire a terminale il
codice segreto associato, come si fa con il bancomat.
Pertanto, Max, se ne può fare a meno, lasci perdere le
carte di credito e continui ad usare il Bancomat. Lo dico
sinceramente.
Cordiali saluti,
Michele
Paratico
5 marzo 2004 0:00 - Max
Michele Paratico ha scritto: > Voglio solo cercare di
informare tutti coloro che hanno una > carta di credito
che la stessa è INTRINSECAMENTE INSICURA
Premetto che non ho una carta di credito, perche' tutto
quello che ci farei posso farlo benissimo con il bancomat
senza dover pagare i costi legati alla carta di credito. Ma
questa e' una scelta personale.
Non sono
d'accordo sul fatto che la carta di credito e'
intrinsecamente insicura.
Se la carta
rubata/smarrita viene utilizzata dopo che il gestore (es.
CartaSI') e' stato avvisato, i soldi vengono
restituiti dal gestore. In questo caso infatti e' lui
che e' in fallo: pur avendo avuto la denuncia di
furto/smarrimento non ha provveduto a bloccare in tempo la
carta.
Negli altri casi, il rimborso deve essere
chiesto a chi ha accettato il pagamento con la carta
rubata/smarrita. In questi casi infatti e' in fallo chi
ha accettato per buona una firma falsa. La trafila e'
un po' piu' complicata, credo si debba passare per
il tribunale, ma dimostrare che una firma e' falsa non
e' difficile e il commerciante che ha accettato
incautamente il pagamento alla fine deve restituire i
soldi.
Ciao, Max
4 marzo 2004 0:00 - Michele Paratico
Salve,
sono stato vittima di un furto di circa
1300 Euro in seguito allo smarrimento della carta di credito
CartaSI VISA. La carta è stata utilizzata in Germania, dove
ora risiedo. Essendomene accorto troppo tardi, non sono
stato rimborsato. Faccio presente le seguenti
considerazioni: a) Le carte di credito sono
INTRINSECAMENTE INSICURE. La raccomandazione di firmare il
retro della carta per la propria sicurezza é semplicemente
ridicola. Nessuno controlla la firma, specialmente
all'estero. Ho visto le copie delle ricevute: una firma
era molto simile alla mia (complimenti al falsario!) ma le
altre potevano essere state scritte in sanscrito!
Perchè non si fa obbligo di presentare sempre, ovunque, un
documento di identitá? Oppure non si associa un codice
segreto alla carta di credito come per il Bancomat, non solo
per prelevare denaro ma anche per effettuare acquisti?
Certo, un documento di identitá può essere falso. Ma, mi
chiedo, forse che le persone (sospetto che fossero più di
una) che hanno utilizzato la mia carta di credito si
sarebbero procurate un documento di identitá falso per fare
acquisti in tre negozi per una somma di 1300 Euro? Quanto al
codice segreto: il suo utilizzo richiederebbe l'uso di
un terminale elettronico collegato tramite linee telefoniche
o quant'altro ad un centro operativo o ad una banca. In
molti paesi, e in certe parti d'Italia, questo non è
facilmente realizzabile e comporterebbe un certo costo. Chi
lo paga? Risultato: si danneggerebbe il business della
societá che emette la carta di credito. Meglio, molto
meglio per loro lasciare il livello di sicurezza o, meglio,
di insicurezza della carta così come è. A rimetterci sará
soprattutto il cliente, caso più frequente, o
l'assicurazione, che è comunque pagata con la quota
associativa dal cliente. Ottimo! b) Il servizio
assistenza clienti della CartaSI, dove generalmente gentili
operatori provvedono a bloccare la carta e fornire
informazioni sulla procedura da seguire in caso
dismarrimento o furto della carta stessa, non è in grado di
fornire altro. Se si richiede di parlare con qualcuno
dell'ufficio reclami o ufficio legale, si viene messi in
attesa per poi essere connessi col primo operatore
disponibile che non può fare altro che le cose elencate
prima. Quando, dopo essere stato messo in comunicazione con
diversi operatori ho fatto presente che volevo parlare con
qualcuno dell'ufficio legale o un responsabile di
servizio clienti, mi è stato detto da un operatore, in modo
sbrigativo, che potevo solo parlare con gli operatori, e
basta. Questo mi sembra piuttosto un servizio
"utenti" piú che un servizio "clienti":
la differenza tra cliente ed utente per me é chiara ma,
evidentemente, non per CartaSI. c) Uno degli operatori
del call-center, perchè altro non è, del servio clienti
CartaSI mi ha spiegato che la carta di credito è di una
sicurezza assoluta (sic!) ma che avere una carta di credito
in tasca è come avere denaro contante in tasca. Mi sembra
che quella persona abbia le idee alquanto confuse: se ho del
denaro contante in tasca sono consapevole del rischio che,
se lo perdo o me lo rubano, le probabilitá di riaverlo sono
alquanto scarse. Per questo motivo uso una carta di credito
e limito il contante in tasca al minimo indispensabile. Mi
chiedo se la natura della carta di credito fornitami da
quell'operatore, oltre che confusa, sia anche la stessa
della società CartaSI. d) Sempre dal fantomatico
servizio clienti della CartaSI mi sono sentito dire che i
rimborsi, nel caso di uso fraudolento della carta di
credito, vengono decisi caso per caso. Una pietosa bugia?
Nel mio caso, dato che mi facevo vivo 2 settimane dopo
l'uso fraudolento della carta, il gentile operatore
prevedeva che non mi sarebbe stato rimborsato nulla. Caso
per caso? E in base a quali criteri? E se fossi partito per
un viaggio d'affari di 3 settimane (può succedere, no?)
e avessi nascosto la carta di credito in casa oppure
l'avessi messa in cassaforte, avessi subito un furto in
casa e i ladri avessero usato la mia carta, si potrebbe
sostenere che io non abbia adempiuto ai miei doveri di
custodire gelosamente la carta, come previsto dal contratto?
In questo caso avrei diritto al riborso? In realtà, il
contratto dice che il cliente, meglio, l'utente è
completamente coperto dall'assicurazione, che egli
stesso paga attraverso la quota associativa, per gli
acquisti fraudolenti avvenuti nel giorno del blocco.
Ahimè! Quando in banca, sottroscrivendo il contratto
CartaSI, mi informai a proposito delle consequenze nel caso
di uso fraudolento della carta stessa, mi fu risposto di non
preoccuparmi, tanto c'è la copertura assicurativa
(sic!)
Queste note non vogliono essere uno sfogo.
Grazie al cielo 1300 Euro rappresentano una bella somma ma
non mi fanno diventare ricco. Voglio solo cercare di
informare tutti coloro che hanno una carta di credito che la
stessa è INTRINSECAMENTE INSICURA ma che questo fatto non
viene sufficientemente chiarito al momento della
sottroscrizione del contratto. Una curiositá: esiste un
Obudsman che si occupa di questioni relative ai rapporti tra
clienti e banche. Ciò che l'Obudsman decide viene
accettato dal consorzio di banche che si rivolge al
quell'Obudsman. Nel caso delle carte di credito,
l'Obudsman ha decretato che l'istituto che emette la
carta di credito è tenuto a rimborsare sempre il cliente
qualora la sua carta di credito è stata usata in modo
fraudolento, senza limiti di tempo tra il momento in cui è
avvenuto l'uso fraudolento e il momento del blocco.
C'é da stupirsi se la CartaSI non partecipa al
consorzio delle banche che sottosta alle decisione
dell'Obudsman e quindi non ottempera alle sue
decisioni?