COMMENTI
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31 ottobre 2011 20:04 - RPG1957
Caro Andrea,
nella primissima mail che ti ho inviato ho tenuto bene a distinguere il mio ruolo da quello dalla società per cui faccio il part-time. Tant'è che abbiamo agito sempre su piani differenti. Ricordalo bene, e se non lo ricordi ti rimando la mail e/o la pubblico.
Aggiungo che se hai qualche problema con la società cui fai riferimento è a loro che devi rivolgerti, non a me.
Io invece posso rivolgermi a te in quanto Amministratore di PROMOTOP.

Io mi sono fidato di voi in virtù del patto di qualità ed è l'unico accordo che possiamo trovare: il rispetto della clausola che voi stessi avete scritto.
Se dici che gli appuntamenti sono tredici, ti spiace dimostrare a codesto uditorio e ai tuoi clienti soddisfatti:
a) quando li avrei fatti indicando data ed indirizzo; se vuoi sono disposto ad andare insieme a te a trovarli uno per uno; vedrai che non sanno nemmeno chi sono perché agli appuntamenti non c'erano. E ribadisco, di appuntamenti che rispettino la vostra descrizione ne ho fatti 3 TRE.
b) dimostra all'uditorio che rispetti il tuo contratto e ti giuro che non appena ricevo nota di credito e accredito lo comunico atutti.

Mi rivolgo all'uditorio e a tutti i tuoi clienti:
sono disposto a pubblicare tutte le mail che ho inviato a PROMOTOP.
Andrea, saresti in grado di fare altrettanto?

Comunque, te l'ho già detto in più di una occasione, mio malgrado sarò costretto a rivolgermi ad un legale, e mercoledì sicuramente lo farò.

Niente di personale: difendo strenuamente il mio diritto.
Cordialmente.
Raffaele
31 ottobre 2011 17:54 - feedbackpositivi
Sono PIERLUIGI C. per privacy in questa sede non indico il mio cognome ed il nome della mia società.
Sono uno degli oltre 500 Clienti soddisfatti di PROMoTOP.
HO ADERITO ALLA RICHIESTA FATTAMI DA PROMoTOP IN QUALITA' DI CLIENTE DI FORNIRE UN FEEDBACK POSITIVO SUL LORO OPERATO.
Se desidera ricevere LA MIA PERSONALE REFERENZA attiva sull'operato di PROMoTOP SRL presso cui mi servo con soddisfazione mandi una email a [email protected] e verrà messo in contatto DIRETTAMENTE CON ME (via email).
Cordiali saluti.
PIERLUIGI C.
31 ottobre 2011 17:52 - feedbackpositivi
Sono GIANLUIGI L. per privacy in questa sede non indico il mio cognome ed il nome della mia società.
Sono uno degli oltre 500 Clienti soddisfatti di PROMoTOP.
HO ADERITO ALLA RICHIESTA FATTAMI DA PROMoTOP IN QUALITA' DI CLIENTE DI FORNIRE UN FEEDBACK POSITIVO SUL LORO OPERATO.
Se desidera ricevere LA MIA PERSONALE REFERENZA attiva sull'operato di PROMoTOP SRL presso cui mi servo con soddisfazione mandi una email a [email protected] e verrà messo in contatto DIRETTAMENTE CON ME (via email).
Cordiali saluti.
GIANLUIGI L.
31 ottobre 2011 17:49 - promotop
Raffaele io a differenza tua non pubblico su internet l'inefficenza della società per cui TU lavori e dei continui rimandi nella produzione di appuntamenti che hanno causato un considerevole danno a promotop perchè se ho problemi ne parlo direttamente ( o avresti preferito che aprissi una segnalazione che ADUC che fidati, te lo dico per esperienza personale, pubblica tutto?) ergo non pubblico un bel nulla col rischio di prendermi anche una querela.

Circa i feedback positivi dovresti non solo leggere BENE quello che c'è scritto ma andare qualche paragrafo più sotto per vedere che prima pubblicavamo anche i dati diretti dei clienti ma poichè qualche perdi-tempo li importunava abbiamo deciso di filtrarli. Se ti va di parlare con qualche referenza non hai che da scriverlo e ti ci mettiamo in contatto. Scegline una e vedrai che a CLAUDIO S. corrisponde un cliente che si chiama CLAUDIO S., a MARCO M un cliente che si chiama MARCO M... ecc.ecc.

Poichè a fronte di qualche commento negativo ne abbiamo CENTINAIA di positivi ho mobilitato la clientela di PROMoTOP.

Sono sempre disponibile a trovare una soluzione a fronte degli app (13) forniti.

Ciao
31 ottobre 2011 16:52 - RPG1957
Ciao Andrea,
menti sapendo di mentire.

Dimostra a questo vasto pubblico che ci legge quali sono e quando sono stati fatti gli appuntamenti. Fai vedere le mie mail del Report Qualità.
Io li ho elencati uno per uno; uno per uno ho descritto come sono andate le cose: dimostra che sono falso.
Troppo generico il tuo commento, troppo facile dire che mi hai risposto in privato, ma quando? Ho appena scaricato la posta e delle tue risposte nemmeno l'ombra.

Comunque sappi che lunedì adirò le vie legali.

E per quanto riguarda i feedback positivi, senza nomi e cognomi chiunque può averli scritti, valgono meno di niente.

Raffaele
31 ottobre 2011 16:03 - feedbackpositivi
Sono MARCO M. per privacy in questa sede non indico il mio cognome ed il nome della mia società.
Sono uno degli oltre 500 Clienti soddisfatti di PROMoTOP.
HO ADERITO ALLA RICHIESTA FATTAMI DA PROMoTOP IN QUALITA' DI CLIENTE DI FORNIRE UN FEEDBACK POSITIVO SUL LORO OPERATO.
Se desidera ricevere una referenza attiva sull'operato di PROMoTOP SRL presso cui mi servo con soddisfazione mandi una email a [email protected] e verrà messo in contatto DIRETTAMENTE CON ME (via email).
Cordiali saluti.
Marco M.
31 ottobre 2011 15:31 - feedbackpositivi
Sono CLAUDIO S. per privacy in questa sede non indico il mio cognome ed il nome della mia società.
Sono uno degli oltre 500 Clienti soddisfatti di PROMoTOP.
HO ADERITO ALLA RICHIESTA FATTAMI DA PROMoTOP IN QUALITA' DI CLIENTE DI FORNIRE UN FEEDBACK POSITIVO DA PUBBLICARE SU QUESTO SITO, SU FACEBOOK E SU TWITTER.
Se desidera ricevere una referenza attiva sull'operato di PROMoTOP SRL presso cui mi servo con soddisfazione mandi una email a [email protected] e verrà messo in contatto DIRETTAMENTE E PERSONALMENTE CON ME(via telefono o via email).
Cordiali saluti.
31 ottobre 2011 15:00 - promotop
Ciao Raffaele,
Ti ho già risposto ampiamente in privato, per telefono, di persona, tramite il tuo collega dell'altra società presso cui lavori e che è fornitore di Promotop.
Gli appuntamenti fruiti sono 13 (TREDICI) e non credo che qui interessi a qualcuno la disamina dei singoli nomi; il trattamente che hai ricevuto non solo economico ma anche in termini di disponibilità a cambiare zone, liste, prospect ecc.ecc da parte mia e del responsabile qualità NON HA EGUALI ed è stato fatto anche in virtù del fatto che SEI ANCHE FORNITORE di promotop.Ti rimando in privato l'elenco dei nomi. Dopodichè massima disponibilità come sempre dimostrato in questi mesi (anche in qualità di TUOI CLIENTI e sai certamente di cosa parlo) a concludere in maniera reciprocamente soddisfacente il rapporto.

Ciao
Andrea
30 ottobre 2011 8:32 - RPG1957
Egregio Andrea Polo,
sono Raffaele Poppa, A.U. della Genesy. Come vedi non mi nascondo dietro l’anonimato del web.
Visto che è diventato praticamente impossibile parlarti, visto che non rispondi alle mie mail, ma che invece partecipi a questo blog, ho pensato di parlarti in pubblico.

Per le persone che ci leggono, riepilogo quanto accaduto. ____________________________________________________________ ________________
Dopo aver scrupolosamente letto il contratto che mi è stato sottoposto, e avendo ben letto la clausola di salvaguardia della qualità, a maggio di quest’anno ho sottoscritto un contratto con PROMOTOP per 35 appuntamenti alla cifra complessiva di euro 1.750+IVA.
L’accordo era basato su appuntamenti con prospect, aziende; associazioni ed enti anche senza scopo di lucro; con fatturato dai 2 ai 3 milioni di euro.

Dopo aver atteso quasi un mese sono arrivato gli appuntamenti.

• Il primo appuntamento (una Onlus) è andato a vuoto per assenza del prospect.
• Il secondo appuntamento (una azienda?) è andato a vuoto perché l’indirizzo era inesistente e di conseguenza per assenza del prospect.
• Al terzo appuntamento il prospect (un piccolo supermercato) aveva segnato un altro orario, ma non mi ha nemmeno fatto entrare dicendomi che non erano interessati ad alcuna proposta in quanto senza disponibilità economiche, per cui, alzati i tacchi, ho fatto un immediato dietro front.
• Il quarto appuntamento (una tabaccheria) non appena entrato, mi ha detto che aveva già disdetto telefonicamente l’appuntamento, per cui, alzati nuovamente i tacchi, ho fatto un immediato dietro front.

A questo punto segnalo via mail la cosa ad Andrea Polo dicendogli che agli appuntamenti i prospect non sono mai presenti; mi risponde dicendomi che concorda con me e che segnalerà la cosa al suo responsabile della qualità e verificherà le liste.

• Al quinto appuntamento finalmente tutto fila via liscio, e il prospect mi riceve e almeno mi sta ad ascoltare.
• Il sesto appuntamento (il negozio di parrucchiera era chiuso) è andato a vuoto per assenza del prospect.
• Il settimo appuntamento è andato a vuoto per assenza del prospect (una commessa del phone centre mi dice che il titolare era fuori e non sarebbe rientrato).

Segnalo nuovamente sempre via mail la cosa ad Andrea Polo chiedendogli di essere richiamato. In effetti mi richiama al cellulare, dicendomi che gli spiace della qualità degli appuntamenti, proponendomi di azzerare tutto, ricominciare da zero, e che da allora in poi si sarebbe occupato di persona dei miei appuntamenti.

• L’ottavo appuntamento è andato a vuoto per assenza del prospect (una piccola azienda informatica) un impiegato mi dice che il titolare era fuori per una urgenza e non sarebbe rientrato. L’appuntamento mi viene poi rifissato da PROMOTOP ed ho avuto il piacere di conoscere il prospect ed essere ascoltato.
• Il nono appuntamento (un negozio di fiori e piante) è andato a vuoto perché il prospect, benché presente, non ricordava nemmeno di essere stato contattato e che comunque non era interessato.
• Il decimo appuntamento è andato a vuoto perché il prospect (azienda composta di 2 persone) aveva fatto presente all’operatore del call centre di non aver alcun interesse, ma che era soltanto curioso.
• L’undicesimo, ed ultimo, appuntamento è andato a vuoto perché il prospect non era presente. Esasperato per la continua perdita di tempo e i costi sostenuti inutilmente, lo contattavo personalmente e dietro insistenze lo incontravo solo per sentirmi dire che non era interessato.

Da allora, era il 29 giugno 2011, non mi sono stati fissati altri appuntamenti.

Il giorno 11 luglio riepilogo la situazione al signor Andrea Polo, dicendogli che:

a) su 11 appuntamenti fissati:
• In 4 occasioni il prospect ha accettato l'appuntamento ma in un caso il prospect già al telefono si era detto non interessato
• In 5 casi il prospect non era presente all'appuntamento o non mi ha permesso nemmeno di presentarmi (indirizzo errato; pur presente non ha accettato l'appuntamento)
• In 1 caso il prospect aveva disdetto l'appuntamento senza che ne fossi informato, per cui mi sono sobbarcato ugualmente lo spostamento
• In 1 caso il prospect non ricordava nemmeno di essere stato contattato

b) non ritenevo un campione in linea con le indicazioni quello del negozio fronte strada
(parrucchiera, fiorista, tabaccaio o phone centre) e nemmeno lontanamente paragonabile al target inizialmente stabilito di aziende con 2 / 3 milioni di fatturato.

c) non erano più stati fissati altri appuntamenti

d) gli accordi prevedevano 5 / 6 appuntamenti per settimana e che in 2 mesi ne avevo ricevuti soltanto 3 (tre) ad essere generosi 4 (quattro)

e) che prima di arrivare al fatidico 5^ appuntamento avrei desiderato un colloquio telefonico. Colloquio telefonico che non è mai arrivato.

Anzi, per l’esattezza, non riesco a parlare con il signor Andrea Polo dal 29 giugno.
Il quinto, fatidico appuntamento, non è mai arrivato.

In data 12 settembre inviavo la raccomandata di disdetta del contratto e in base all’articolo di salvaguardia di qualità chiedevo la restituzione integrale dell’importo versato. La raccomandata è stata ricevuta in data 13 settembre.

Di restituzione integrale dell’importo, neanche a parlarne; così come di avere risposta da parte del signor Andrea Polo.

Vorrei ricordare che l’articolo 5 del contratto descrive la qualità degli appuntamenti così:
1. che il prospect sia presente nel luogo, giorno ed ora dell’appuntamento
2. che il prospect accetti l’incontro con il fruitore

Nel mio caso in sole 3 occasioni si sono verificate entrambe la condizioni poste dal contratto
____________________________________________________________ ________________

Ora, egregio Andrea, ti chiedo: c’è qualcosa di inesatto in ciò che scrivo?
Io sono in grado di dimostrare a chiunque quanto ho sintetizzato.
Ho sempre puntualmente inviato il “Report di Qualità”, per cui PROMOTOP conosce esattamente come sono andate le cose, appuntamento dopo appuntamento. Ci sono i miei report in cui ti sintetizzo l’andamento dell’attività.
Ci sono le mail che lo provano.

Ti chiedo nuovamente: cosa impedisce a PROMOTOP di rispettare il contratto che essa stessa ha scritto?

Raffaele Poppa
14 ottobre 2011 12:12 - dreambox
confermo finalmente la promotop ha risposto
ora attendo il risvolto promesso
11 ottobre 2011 13:29 - promotop
Dreambox: già risposto in privato.
Come indicato se ci sono gli estremi per il rimborso verrà fatto.
Saluti.
PROMoTOP SRL
10 ottobre 2011 17:03 - dreambox
ho letto un po il blog sono stupito

ho aderitto alla proposta di promotop che era molto invitante, ma la realta e ben altra.
Fino a quando paghi la promotop è molto professionale.
Ero fiducioso perche ho firmato un contratto che spiega molto bene come recedere dal contratto, !!! impeccabili !!!
bhe! ecco i primi appuntamenti...
incredibile dai preti???? il bello loro non sapevano neppure dell'appuntamento.
poi arrivano anche i miei concorrenti!!!! si si mi hanno mandato dai miei concorrenti vi garantisco io e i miei concorrenti ci siamo fatti due risate.
Direi che vista cosi la cosa è simpatica ma perdere tempo e denaro per me non è stato piacevole.
Promotop per quanto mi riguarda non è per nulla professionale, non risponde alle raccomandate dice che ci fara contattare dal titolare ma forse il titolare della promotop non esiste visto che non richiama mai, mentre ho visto che qui esiste e reale ha tempo per mettere fidback positivi.

vediamo se rispondi anche a me la mia ditta è

Dreambox Pictures di colussi agostino
sono di pordenone
ho disdetto un anno fa il contratto con raccomandata fax e mail nei termini che tu hai indicato tutto come nel contratto ART 13

mi devi ancora fare la nota di accredito e restituire i soldi

cos' è che ti sfugge perche non mi restituisci i soldi

direi che ora possiamo fare anche una segnalazione alle iene che saranno ben felici di tornare a trovarti

per chi avesse dubbi questo e il link del filmato

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/221058/golia -societa-di-telemarketing.html

per quanto riguarda i miei contatti li avete tutti
10 ottobre 2011 16:00 - dreambox
sono un artigiano che si è fidato di promotop e ho avuto doppia delusione primo gli appuntamenti fissati sono scarsissimi a tal punto che le aziende visitate non sapevano neppure degli appuntamenti. ho contattato piu volte la promotop telefonicamente a mezzo raccomandata perfino con il mio legale ma niente non rispondono, tutta la qualita che dicono di avere dov' e e sopratutto se ho disdetto il contratto perche ad oggi non mi e stato restituita la somma come da contratto entro 30 gg
22 settembre 2011 18:48 - sales
FASCISTI TUTTI APPESI
22 settembre 2011 18:48 - sales
CHE MERDA I FASCI. FASCI TUTTI APPESI.

Benito Amilcare Andrea Mussolini (Predappio, 29 luglio 1883 – Bonzanigo di Mezzegra, 28 aprile 1945[1]) è stato un politico, giornalista e dittatore italiano.

Fondatore del fascismo, fu capo del Governo del Regno d'Italia - prima come Presidente del Consiglio dei ministri, poi come Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato - dal 31 ottobre 1922 (con poteri dittatoriali dal gennaio 1925) al 25 luglio 1943.[2] Divenne Primo Maresciallo dell'Impero il 30 marzo 1938, e fu capo (Duce) della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945.

Fu esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, e direttore del quotidiano socialista Avanti! dal 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra di Libia e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò radicalmente opinione, dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell'Avanti! e fondò Il Popolo d'Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell'immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la «vittoria mutilata», fondò i Fasci Italiani di Combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista, autoritario e radicale, che gli valse l'appoggio della piccola borghesia e dei ceti industriali e agrari.

Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere. Forzando la mano delle istituzioni, con l'aiuto di atti di squadrismo e d'intimidazione politica che culminarono il 28 ottobre del 1922 con la Marcia su Roma, Mussolini ottenne l'incarico di costituire il Governo (30 ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio del 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti. Negli anni successivi consolidò il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse nelle organizzazioni di partito.

Nel 1935, Mussolini decise di occupare l'Etiopia provocando l'isolamento internazionale dell'Italia. Appoggiò i franchisti nella Guerra civile spagnola e si avvicinò alla Germania Nazista di Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d'Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali.

Nel 1940, confidando in una veloce vittoria delle Forze dell'Asse, entrò nella seconda guerra mondiale al fianco della Germania. In seguito alle disfatte subite dalle Forze Armate italiane e alla messa in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo (ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943), fu arrestato per ordine del Re (25 luglio) e successivamente tradotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi, e ormai in balia delle decisioni di Hitler, instaurò nell'Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana. In seguito alla completa disfatta delle forze italotedesche nell'Italia settentrionale, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945 dopo aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani a Dongo, sul Lago di Como.[3][4][5][6][7] Fu fucilato il giorno seguente insieme alla sua amante Claretta Petacci.

Indice [nascondi]
1 Biografia
1.1 La gioventù, la prima attività politica e la Grande Guerra
1.1.1 La nascita e la famiglia
1.1.2 L'istruzione e l'adolescenza
1.1.3 La Svizzera e la prima militanza
1.1.4 Mussolini giornalista e agitatore politico
1.1.5 Nel Partito Socialista
1.1.5.1 Mussolini socialista interventista
1.1.6 Mussolini soldato nella Grande Guerra
1.2 Il Fascismo e la rivoluzione fascista
1.2.1 Verso il potere
1.2.2 La marcia su Roma
1.3 Mussolini presidente del consiglio
1.4 Attentati a Mussolini
1.5 Mussolini primo ministro: la dittatura fascista
1.6 La guerra di Etiopia e l'avvicinamento alla Germania nazionalsocialista
1.6.1 La conduzione del conflitto e i crimini di guerra
1.6.2 La vittoria in Etiopia, l'apogeo di Mussolini e del fascismo
1.7 L'edificazione del consenso
1.8 Le leggi razziali
1.9 Il secondo conflitto mondiale
1.9.1 Dalla «non belligeranza» alla «guerra parallela»
1.9.2 La guerra «tedesca»
1.9.3 L'inversione di tendenza nella guerra: l'inizio della fine
1.10 La caduta e l'arresto
1.11 La Repubblica Sociale Italiana
1.12 La morte di Mussolini
2 Pensiero politico
3 La famiglia
3.1 Asse familiare
3.2 Le amanti e i figli illegittimi
4 Onorificenze
4.1 Onorificenze italiane
4.2 Onorificenze straniere
5 Opere
6 Mussolini nella cultura popolare
6.1 Apparizioni cinematografiche
7 Galleria
8 Bibliografia
9 Note
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni


BiografiaLa gioventù, la prima attività politica e la Grande Guerra
Alessandro, padre di Benito Mussolini
Rosa Maltoni, madre di Benito MussoliniLa nascita e la famigliaFiglio del fabbro Alessandro (1854-1910) e della maestra elementare Rosa Maltoni (1859-1905), nasce il 29 luglio 1883 a Dovia, frazione del comune di Predappio, nell'attuale via Varano Costa.[8]

Il nome, «Benito Amilcare Andrea», fu deciso dal padre,[9] socialista dell'ala anarchica, desideroso di rendere omaggio alla memoria di Benito Juárez, leader rivoluzionario reformista ed ex presidente del Messico, di Amilcare Cipriani, patriota italiano e socialista, e di Andrea Costa, primo deputato socialista eletto nel parlamento italiano. Contrariamente al marito, la madre Rosa è credente, e fa battezzare il figlio.[10]

L'istruzione e l'adolescenzaIl piccolo Mussolini frequenta le prime due classi elementari prima a Dovia e poi a Predappio (1889-1891); entra quindi per volontà della madre nel collegio salesiano di Faenza (1892-ottobre 1894), ma viene trasferito in seguito a una punizione (comprensiva della retrocessione dalla classe quarta alla seconda) per una rissa nella quale ferisce un suo compagno più anziano con un coltello.[11] A Faenza Benito passa un periodo infelice: oltre alle punizioni corporali subite dai salesiani per la sua scarsa osservanza delle regole del collegio, vive con rabbia e frustrazione la sua condizione sociale.[12] La famiglia è di modeste condizioni: il padre, pur avendo una propria attività, vive ai margini della comunità locale a causa delle sue idee politiche; la madre, che insegna ai bambini delle elementari presso Palazzo Varano
14 settembre 2011 14:43 - sales
Benito Mussolini sono passato in viale zara e c'era tua madre a culo all'aria!!!
14 settembre 2011 14:31 - sales
Benito Amilcare Andrea Mussolini (Predappio, 29 luglio 1883 – Bonzanigo di Mezzegra, 28 aprile 1945[1]) è stato un politico, giornalista e dittatore italiano.

Fondatore del fascismo, fu capo del Governo del Regno d'Italia - prima come Presidente del Consiglio dei ministri, poi come Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato - dal 31 ottobre 1922 (con poteri dittatoriali dal gennaio 1925) al 25 luglio 1943.[2] Divenne Primo Maresciallo dell'Impero il 30 marzo 1938, e fu capo (Duce) della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945.

Fu esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, e direttore del quotidiano socialista Avanti! dal 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra di Libia e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò radicalmente opinione, dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell'Avanti! e fondò Il Popolo d'Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell'immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la «vittoria mutilata», fondò i Fasci Italiani di Combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista, autoritario e radicale, che gli valse l'appoggio della piccola borghesia e dei ceti industriali e agrari.

Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere. Forzando la mano delle istituzioni, con l'aiuto di atti di squadrismo e d'intimidazione politica che culminarono il 28 ottobre del 1922 con la Marcia su Roma, Mussolini ottenne l'incarico di costituire il Governo (30 ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio del 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti. Negli anni successivi consolidò il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse nelle organizzazioni di partito.

Nel 1935, Mussolini decise di occupare l'Etiopia provocando l'isolamento internazionale dell'Italia. Appoggiò i franchisti nella Guerra civile spagnola e si avvicinò alla Germania Nazista di Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d'Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali.

Nel 1940, confidando in una veloce vittoria delle Forze dell'Asse, entrò nella seconda guerra mondiale al fianco della Germania. In seguito alle disfatte subite dalle Forze Armate italiane e alla messa in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo (ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943), fu arrestato per ordine del Re (25 luglio) e successivamente tradotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi, e ormai in balia delle decisioni di Hitler, instaurò nell'Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana. In seguito alla completa disfatta delle forze italotedesche nell'Italia settentrionale, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945 dopo aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani a Dongo, sul Lago di Como.[3][4][5][6][7] Fu fucilato il giorno seguente insieme alla sua amante Claretta Petacci.

Indice [nascondi]
1 Biografia
1.1 La gioventù, la prima attività politica e la Grande Guerra
1.1.1 La nascita e la famiglia
1.1.2 L'istruzione e l'adolescenza
1.1.3 La Svizzera e la prima militanza
1.1.4 Mussolini giornalista e agitatore politico
1.1.5 Nel Partito Socialista
1.1.5.1 Mussolini socialista interventista
1.1.6 Mussolini soldato nella Grande Guerra
1.2 Il Fascismo e la rivoluzione fascista
1.2.1 Verso il potere
1.2.2 La marcia su Roma
1.3 Mussolini presidente del consiglio
1.4 Attentati a Mussolini
1.5 Mussolini primo ministro: la dittatura fascista
1.6 La guerra di Etiopia e l'avvicinamento alla Germania nazionalsocialista
1.6.1 La conduzione del conflitto e i crimini di guerra
1.6.2 La vittoria in Etiopia, l'apogeo di Mussolini e del fascismo
1.7 L'edificazione del consenso
1.8 Le leggi razziali
1.9 Il secondo conflitto mondiale
1.9.1 Dalla «non belligeranza» alla «guerra parallela»
1.9.2 La guerra «tedesca»
1.9.3 L'inversione di tendenza nella guerra: l'inizio della fine
1.10 La caduta e l'arresto
1.11 La Repubblica Sociale Italiana
1.12 La morte di Mussolini
2 Pensiero politico
3 La famiglia
3.1 Asse familiare
3.2 Le amanti e i figli illegittimi
4 Onorificenze
4.1 Onorificenze italiane
4.2 Onorificenze straniere
5 Opere
6 Mussolini nella cultura popolare
6.1 Apparizioni cinematografiche
7 Galleria
8 Bibliografia
9 Note
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni


BiografiaLa gioventù, la prima attività politica e la Grande Guerra
Alessandro, padre di Benito Mussolini
Rosa Maltoni, madre di Benito MussoliniLa nascita e la famigliaFiglio del fabbro Alessandro (1854-1910) e della maestra elementare Rosa Maltoni (1859-1905), nasce il 29 luglio 1883 a Dovia, frazione del comune di Predappio, nell'attuale via Varano Costa.[8]

Il nome, «Benito Amilcare Andrea», fu deciso dal padre,[9] socialista dell'ala anarchica, desideroso di rendere omaggio alla memoria di Benito Juárez, leader rivoluzionario reformista ed ex presidente del Messico, di Amilcare Cipriani, patriota italiano e socialista, e di Andrea Costa, primo deputato socialista eletto nel parlamento italiano. Contrariamente al marito, la madre Rosa è credente, e fa battezzare il figlio.[10]

L'istruzione e l'adolescenzaIl piccolo Mussolini frequenta le prime due classi elementari prima a Dovia e poi a Predappio (1889-1891); entra quindi per volontà della madre nel collegio salesiano di Faenza (1892-ottobre 1894), ma viene trasferito in seguito a una punizione (comprensiva della retrocessione dalla classe quarta alla seconda) per una rissa nella quale ferisce un suo compagno più anziano con un coltello.[11] A Faenza Benito passa un periodo infelice: oltre alle punizioni corporali subite dai salesiani per la sua scarsa osservanza delle regole del collegio, vive con rabbia e frustrazione la sua condizione sociale.[12] La famiglia è di modeste condizioni: il padre, pur avendo una propria attività, vive ai margini della comunità locale a causa delle sue idee politiche; la madre, che insegna ai bambini delle elementari presso Palazzo Varano, guadagna uno stipendio insufficiente a compensare le mancate entrate del marito.[13]

I luoghi e le cose
Con il consolidamento del potere, si sviluppò una sorta di iconografia popolare del personaggio che rese di pubblica notorietà aspetti singolari della figura del Duce, riferimenti sino ad allora inusuali per i politici. Ad esempio, divenne famosa la casa natale di Predappio, tuttora mèta di visite.


La casa natale di Benito MussoliniLe visite erano completate dall'invio di cartoline, per le quali fu creato uno specialle annullo filatelico.


Il timbro (annullo postale), che testimoniava della visita effettuataE fra i temi delle cartoline addirittura il letto in cui il Duce del Fascismo sarebbe stato partorito (all'epoca si partoriva in casa).


Il letto natale di Benito Mussolini, da una cartolina d'epoca


Mussolini in una fotografia del 1897, all'età di 14 anni, all'epoca studente delle scuole magistrali di ForlimpopoliAiutato dalla madre, prosegue gli studi nella laica Regia Scuola Magistrale maschile Carducci di Forlimpopoli, diretta dal fratello di Giosué Carducci, dove consegue nel settembre 1898 la licenza tecnica inferiore. A partire dall'ottobre di quell'anno, per via di uno scontro con un altro alunno, è costretto a frequentare come esterno (solo nel 1901 è riammesso come convittore).[14] A Forlimpopoli, anche per l'influsso paterno, Mussolini si avvicina al socialismo militante facendosi notare in comizi serali nei paesi limitrofi, e nel 1900 si iscrive al Partito Socialista Italiano, dove fa amicizia con Olindo Vernocchi (futuro deputato socialista nel secondo dopoguerra).[15] Dopo aver ottenuto sempre nello stesso istituto di Forlimpopoli il diploma di Maestro elementare l'8 luglio 1901, avanza domanda d'insegnamento per concorso o per incarico in diversi comuni: Predappio, Legnano, Tolentino, Ancona, Castelnuovo Scrivia.

Non essendo riuscito a ottenere la cattedra e non avendo nemmeno avuto il posto di sostituto aiutante del segretario comunale di Predappio (la sua domanda fu respinta dal gruppo clerico-moderato con 10 voti su 14),[16] dopo una supplenza di pochi mesi nella scuola elementare di Pieve Saliceto (frazione di Gualtieri), emigra il 9 luglio 1902 in Svizzera per sfuggire al servizio militare obbligatorio[17], stabilendosi a Losanna. Lì s'iscrive al sindacato muratori e manovali, di cui poi diverrà segretario, e pubblica il suo primo articolo su L'Avvenire del lavoratore.

La Svizzera e la prima militanzaFino a novembre vive in Svizzera, spostandosi di città in città e svolgendo lavori occasionali, tra cui il garzone di una bottega di vini a Losanna. È espulso due volte dal paese: il 18 giugno 1903 è arrestato come agitatore socialista, trattenuto in carcere per 12 giorni, e poi espulso il 30 giugno; il 9 aprile 1904 viene incarcerato per 7 giorni a Bellinzona a causa di un permesso di soggiorno falso. Nel frattempo riceve anche una condanna a un anno di carcere per renitenza alla leva militare. Viene protetto da alcuni socialisti ed anarchici del Canton Ticino, tra cui Giacinto Menotti Serrati e Angelica Balabanoff, con la quale avvia una relazione sentimentale.[18]

Nel periodo in cui Mussolini risiedeva in Svizzera, ovvero tra il 1903 e il 1908, ha abitato a Savosa, comune periferico a nord di Lugano, ed ha partecipato al consolidamento dei muri sulla strada di Trevano, sulla Cassarate-Monte Brè e soprattutto nella costruzione della ferrovia Lugano-Tesserete.


Foto segnaletica di Mussolini nel periodo svizzero (1903), quando fu arrestato dalla polizia perché sprovvisto di documento d'identità. Il cartello riporta l'erronea dicitura Moussolini BenedettoNel 1903, a vent'anni, Mussolini scrive il suo primo articolo su L'Avvenire del lavoratore, il giornale dei socialisti svizzeri, ma l'attività giornalistica vera e propria comincia nel 1904.

In Svizzera Mussolini ha la possibilità di avvicinarsi a Vilfredo Pareto, frequentandone le lezioni all'Università di Losanna, dove l'economista italo-francese insegna per alcuni anni. I due rimarranno sempre in ottimi rapporti: Pareto (che definirà Mussolini "un grande statista") inciterà il suo allevio a prendere il potere e organizzare la Marcia su Roma (inviando un telegramma dalla Svizzera in cui si diceva "ora o mai più")[19]. Mussolini utilizzò le idee di Pareto per rivedere la sua adesione al socialismo.

In Svizzera Mussolini collabora con periodici locali d'ispirazione socialista (tra cui il Proletario). Dalla Svizzera invia corrispondenze al giornale milanese l'Avanguardia socialista. L'attività di giornalista rende evidente sin dai suoi primi scritti l'avversione ideologica al positivismo, allora predominante nel socialismo italiano; Mussolini prende subito posizione contro questo orientamento e si schiera con l'ala rivoluzionaria del partito socialista, capeggiata da Arturo Labriola.

Con il passare degli anni Mussolini sviluppa una sempre più aspra avversione verso i riformisti, tentando di diffondere e di imporre all'intero movimento socialista la propria concezione rivoluzionaria.[20] È in questo periodo che mostra le maggiori affinità ideologiche con il sindacalismo rivoluzionario. Dalle discussioni con il pastore evangelico Alfredo Taglialatela Mussolini trarrà una conclusione negativa sul problema dell'esistenza di Dio, sul quale tornerà a riflettere molti anni dopo. Le sue opinioni saranno in seguito raccolte nell'opuscolo L'uomo e la divinità, una breve dissertazione sui motivi per i quali bisognerebbe negare l'esistenza di Dio.

Mussolini in questo periodo studia assiduamente il francese e cerca di imparare il tedesco, avvalendosi in quest'ultimo caso dell'aiuto della Balabanoff.[21]

Mussolini giornalista e agitatore politicoNel novembre 1904, caduta la condanna per renitenza alla leva in seguito all'amnistia concessa in occasione della nascita dell'erede al trono Umberto, Mussolini torna in Italia. Deve tuttavia presentarsi al Distretto militare di Forlì, e adempie ai suoi doveri di leva venendo assegnato il 30 dicembre 1904 al Decimo Reggimento bersaglieri di Verona. Può tornare a casa con una licenza per assistere la madre morente (19 gennaio 1905). Poi riprende il servizio militare; al termine ottiene una dichiarazione di buona condotta per il contegno disciplinato.[22]

Congedato, Mussolini rientra a Dovia di Predappio il 4 settembre 1906. Poco dopo si reca a insegnare a Tolmezzo, dove ha ottenuto un posto da supplente dal 15 novembre sino al termine dell'anno scolastico. Il periodo nel comune friulano è difficile: con gli studenti si dimostra incapace di mantenere l'ordine, e l'anticlericalismo e il linguaggio sboccato gli attirano le antipatie della popolazione locale, tanto che le ragazze del paese lo chiamano "tiranno".[23][24]

Nel novembre del 1907 ottiene l'abilitazione all'insegnamento della lingua francese e nel marzo 1908 gli viene assegnato un incarico come professore di francese presso il Collegio Civico di Oneglia, dove insegnerà anche Italiano, Storia e Geografia. A Oneglia ottiene la sua prima direzione di un giornale: il settimanale socialista La Lima. Nei suoi articoli il neo direttore attacca le istituzioni sia politiche sia religiose, accusando il governo Giolitti e la Chiesa di difendere gli interessi del capitalismo ai danni del proletariato. Per evitare problemi si firma con lo pseudonimo di «Vero Eretico». Il giornale suscita grande interesse e Mussolini comprende che il giornalismo d'eversione può essere uno strumento politico.

Tornato a Predappio, si mette a capo dello sciopero dei braccianti agricoli. Il 18 luglio 1908 è arrestato per minacce a un dirigente delle organizzazioni padronali. Processato per direttissima è condannato a tre mesi di carcere, ma dopo 15 giorni è rilasciato in libertà provvisoria su cauzione. Nel settembre dello stesso anno è di nuovo incarcerato per dieci giorni per aver tenuto a Meldola un comizio non autorizzato.

In novembre si trasferisce a Forlì, dove vive in una stanza affittata, assieme al padre che nel frattempo ha aperto la trattoria Il bersagliere con la compagna Anna Lombardi (vedova Guidi, sua futura suocera). In questo periodo, Mussolini pubblica su Pagine libere (rivista del sindacalismo rivoluzionario edita a Lugano e diretta da Angelo Oliviero Olivetti) l'articolo La filosofia della forza, in cui fa riferimento al pensiero di Nietzsche. Il 6 febbraio 1909 si trasferisce a Trento, capitale dell'irredentismo italiano,[25] dove è eletto segretario della Camera del Lavoro, e dirige il suo primo quotidiano: L'avvenire del lavoratore.

Il 7 marzo di quell'anno si rende protagonista di un breve scontro giornalistico con Alcide De Gasperi, direttore del periodico cattolico Il Trentino. Mussolini collabora anche con il quotidiano Il Popolo, diretto da Cesare Battisti, sulle cui pagine scrive della "santa di Susà", una contadina di nome Rosa Broll che era stata adescata da un sacerdote del luogo. L'articolo ha un tale successo che la direzione del Partito Socialista trentino decide di farne una pubblicazione a sé stante, al prezzo di 6 centesimi.


Mussolini nella veste di direttore dell'Avanti! (1912-1914), quotidiano del Partito Socialista ItalianoIl 10 settembre dello stesso anno Mussolini è incarcerato a Rovereto con l'accusa di diffusione di giornali già sequestrati e istigazione alla violenza verso l'Impero asburgico. Il giorno 29 è comunque espulso dal paese e fa ritorno a Forlì.

Nel Partito SocialistaA partire dal gennaio 1910, è segretario della Federazione socialista forlivese e dirige il suo periodico ufficiale L'idea socialista, settimanale di quattro pagine (ribattezzato da Mussolini stesso Lotta di classe). Il 17 gennaio Mussolini inizia a convivere con Rachele Guidi, sua futura moglie. Inizia inoltre a collaborare con la rivista socialista Soffitta.

Continua anche il rapporto con Il popolo di Trento. Cesare Battisti gli chiede di scrivere un romanzo a puntate. Il compenso è di 15 lire a puntata. Mussolini sceglie uno dei suoi argomenti preferiti, la critica sociale anticlericale. Ispirandosi a una storia realmente avvenuta a Trento nel Seicento (lo scandaloso amore tra il vescovo-principe di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo, e una cortigiana) scrive L'amante del cardinale. Claudia Particella. Il romanzo esce a puntate, dal 20 gennaio all'11 maggio 1910.

Un solo "Duce", molti miti
Lo svilupparsi, il consolidarsi e la successiva e definitiva decadenza del mito di Mussolini - o, meglio, dei diversi tipi di mito mussoliniano - sono stati analizzati dallo storico Emilio Gentile nel suo saggio Fascismo. Storia e interpretazione.[26]
Nel capitolo intitolato Mussolini: i volti di un mito, l'autore passa in rassegna ed esamina con l'ausilio di diverse testimonianze ampiamente documentate, i diversi momenti di colui che fu - appunto come mito - una componente fondamentale del fascismo e sicuramente uno dei miti più popolari nell'epoca fra le due guerre mondiali.
A essere tracciati sono quindi i profili dei diversi Mussolini: quello socialista, capo rivoluzionario e astro nascente del quadro politico nazionale al congresso di Reggio Emilia del 1912, il quale, in virtù anche della giovane età e della indubbia capacità oratoria, si proponeva come mito di una società che voleva essere moderna in maniera oltre e comunque differente rispetto alle spinte che venivano dalla corrente riformista del partito, in aperto antagonismo con la denunciata abulìa della politica giolittiana dell'epoca; quello nazionalradicale ed interventista, mentre era alle porte la prima guerra mondiale; quello del Capo e Duce che seppe coagulare attorno al movimento da lui creato, dopo la sua uscita dall'orbita del socialismo, una vera e propria fabbrica del consenso (il Mussolini della gente comune e giustiziere [per conto] del popolo); per giungere infine a quello della catastrofe e della caduta (della fiducia popolare, ma non solo) che, sfumata l'onda della macchina propagandistica e raccolti gli insuccessi in campo politico, diplomatico e militare, non poté che confidare nella visione degli irriducibili che da mitica non poteva che trasformarsi - inevitabilmente, si direbbe - in mistica.[27]
Scrive Gentile:

« Come altri miti politici del nostro tempo, anche questo [di Mussolini] è stato il prodotto di una situazione storica, cioè di condizioni sociali e psicologiche, culturali e politiche; ma, a sua volta, il mito ha operato nella realtà, ha influito sullo svolgimento della situazione storica condizionando l'atteggiamento di molte persone verso di essa. Nella moderna politica di massa, il mito ha un ruolo e un'attività che non possono essere trascurati nell'analisi dei movimenti collettivi senza compiere una sensibile mutilazione nella loro realtà storica. E questo vale soprattutto per il fascismo, che è stato il primo movimento politico di massa che ha portato il mito al potere.[28] »



Come rappresentante della federazione di Forlì, Mussolini partecipa al congresso socialista di Milano (1910). L'11 aprile 1911 la sezione socialista di Forlì guidata da Mussolini vota l'autonomia dal PSI. Nel maggio dello stesso anno la prestigiosa rivista letteraria La Voce, diretta da Giuseppe Prezzolini, pubblica il suo saggio Il Trentino veduto da un socialista, costituito dagli appunti stesi da Mussolini durante il 1909.

Il 25 settembre, assieme all'amico repubblicano Pietro Nenni, Mussolini partecipa a una manifestazione contro la guerra con l'impero ottomano per il possesso di Cirenaica e Tripolitania, che si conclude con scontri violenti con la polizia. Mussolini aveva definito l'impresa coloniale africana di Giovanni Giolitti un "atto di brigantaggio internazionale"; aveva inoltre definito il tricolore "uno straccio da piantare su un mucchio di letame".[29] Arrestato il 14 ottobre, è processato e condannato a un anno di reclusione (23 novembre). Il 19 febbraio 1912 la Corte d'Appello di Bologna riduce la pena a cinque mesi e mezzo e il successivo 12 marzo Mussolini viene rilasciato.

L'8 luglio 1912, al congresso del PSI
14 settembre 2011 14:30 - sales
porco dio benito mussolini!
Benito Amilcare Andrea Mussolini (Predappio, 29 luglio 1883 – Bonzanigo di Mezzegra, 28 aprile 1945[1]) è stato un politico, giornalista e dittatore italiano.

Fondatore del fascismo, fu capo del Governo del Regno d'Italia - prima come Presidente del Consiglio dei ministri, poi come Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato - dal 31 ottobre 1922 (con poteri dittatoriali dal gennaio 1925) al 25 luglio 1943.[2] Divenne Primo Maresciallo dell'Impero il 30 marzo 1938, e fu capo (Duce) della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945.

Fu esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, e direttore del quotidiano socialista Avanti! dal 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra di Libia e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò radicalmente opinione, dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell'Avanti! e fondò Il Popolo d'Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell'immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la «vittoria mutilata», fondò i Fasci Italiani di Combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista, autoritario e radicale, che gli valse l'appoggio della piccola borghesia e dei ceti industriali e agrari.

Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere. Forzando la mano delle istituzioni, con l'aiuto di atti di squadrismo e d'intimidazione politica che culminarono il 28 ottobre del 1922 con la Marcia su Roma, Mussolini ottenne l'incarico di costituire il Governo (30 ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio del 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti. Negli anni successivi consolidò il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse nelle organizzazioni di partito.

Nel 1935, Mussolini decise di occupare l'Etiopia provocando l'isolamento internazionale dell'Italia. Appoggiò i franchisti nella Guerra civile spagnola e si avvicinò alla Germania Nazista di Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d'Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali.

Nel 1940, confidando in una veloce vittoria delle Forze dell'Asse, entrò nella seconda guerra mondiale al fianco della Germania. In seguito alle disfatte subite dalle Forze Armate italiane e alla messa in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo (ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943), fu arrestato per ordine del Re (25 luglio) e successivamente tradotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi, e ormai in balia delle decisioni di Hitler, instaurò nell'Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana. In seguito alla completa disfatta delle forze italotedesche nell'Italia settentrionale, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945 dopo aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani a Dongo, sul Lago di Como.[3][4][5][6][7] Fu fucilato il giorno seguente insieme alla sua amante Claretta Petacci.

Indice [nascondi]
1 Biografia
1.1 La gioventù, la prima attività politica e la Grande Guerra
1.1.1 La nascita e la famiglia
1.1.2 L'istruzione e l'adolescenza
1.1.3 La Svizzera e la prima militanza
1.1.4 Mussolini giornalista e agitatore politico
1.1.5 Nel Partito Socialista
1.1.5.1 Mussolini socialista interventista
1.1.6 Mussolini soldato nella Grande Guerra
1.2 Il Fascismo e la rivoluzione fascista
1.2.1 Verso il potere
1.2.2 La marcia su Roma
1.3 Mussolini presidente del consiglio
1.4 Attentati a Mussolini
1.5 Mussolini primo ministro: la dittatura fascista
1.6 La guerra di Etiopia e l'avvicinamento alla Germania nazionalsocialista
1.6.1 La conduzione del conflitto e i crimini di guerra
1.6.2 La vittoria in Etiopia, l'apogeo di Mussolini e del fascismo
1.7 L'edificazione del consenso
1.8 Le leggi razziali
1.9 Il secondo conflitto mondiale
1.9.1 Dalla «non belligeranza» alla «guerra parallela»
1.9.2 La guerra «tedesca»
1.9.3 L'inversione di tendenza nella guerra: l'inizio della fine
1.10 La caduta e l'arresto
1.11 La Repubblica Sociale Italiana
1.12 La morte di Mussolini
2 Pensiero politico
3 La famiglia
3.1 Asse familiare
3.2 Le amanti e i figli illegittimi
4 Onorificenze
4.1 Onorificenze italiane
4.2 Onorificenze straniere
5 Opere
6 Mussolini nella cultura popolare
6.1 Apparizioni cinematografiche
7 Galleria
8 Bibliografia
9 Note
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni


BiografiaLa gioventù, la prima attività politica e la Grande Guerra
Alessandro, padre di Benito Mussolini
Rosa Maltoni, madre di Benito MussoliniLa nascita e la famigliaFiglio del fabbro Alessandro (1854-1910) e della maestra elementare Rosa Maltoni (1859-1905), nasce il 29 luglio 1883 a Dovia, frazione del comune di Predappio, nell'attuale via Varano Costa.[8]

Il nome, «Benito Amilcare Andrea», fu deciso dal padre,[9] socialista dell'ala anarchica, desideroso di rendere omaggio alla memoria di Benito Juárez, leader rivoluzionario reformista ed ex presidente del Messico, di Amilcare Cipriani, patriota italiano e socialista, e di Andrea Costa, primo deputato socialista eletto nel parlamento italiano. Contrariamente al marito, la madre Rosa è credente, e fa battezzare il figlio.[10]

L'istruzione e l'adolescenzaIl piccolo Mussolini frequenta le prime due classi elementari prima a Dovia e poi a Predappio (1889-1891); entra quindi per volontà della madre nel collegio salesiano di Faenza (1892-ottobre 1894), ma viene trasferito in seguito a una punizione (comprensiva della retrocessione dalla classe quarta alla seconda) per una rissa nella quale ferisce un suo compagno più anziano con un coltello.[11] A Faenza Benito passa un periodo infelice: oltre alle punizioni corporali subite dai salesiani per la sua scarsa osservanza delle regole del collegio, vive con rabbia e frustrazione la sua condizione sociale.[12] La famiglia è di modeste condizioni: il padre, pur avendo una propria attività, vive ai margini della comunità locale a causa delle sue idee politiche; la madre, che insegna ai bambini delle elementari presso Palazzo Varano, guadagna uno stipendio insufficiente a compensare le mancate entrate del marito.[13]

I luoghi e le cose
Con il consolidamento del potere, si sviluppò una sorta di iconografia popolare del personaggio che rese di pubblica notorietà aspetti singolari della figura del Duce, riferimenti sino ad allora inusuali per i politici. Ad esempio, divenne famosa la casa natale di Predappio, tuttora mèta di visite.


La casa natale di Benito MussoliniLe visite erano completate dall'invio di cartoline, per le quali fu creato uno specialle annullo filatelico.


Il timbro (annullo postale), che testimoniava della visita effettuataE fra i temi delle cartoline addirittura il letto in cui il Duce del Fascismo sarebbe stato partorito (all'epoca si partoriva in casa).


Il letto natale di Benito Mussolini, da una cartolina d'epoca


Mussolini in una fotografia del 1897, all'età di 14 anni, all'epoca studente delle scuole magistrali di ForlimpopoliAiutato dalla madre, prosegue gli studi nella laica Regia Scuola Magistrale maschile Carducci di Forlimpopoli, diretta dal fratello di Giosué Carducci, dove consegue nel settembre 1898 la licenza tecnica inferiore. A partire dall'ottobre di quell'anno, per via di uno scontro con un altro alunno, è costretto a frequentare come esterno (solo nel 1901 è riammesso come convittore).[14] A Forlimpopoli, anche per l'influsso paterno, Mussolini si avvicina al socialismo militante facendosi notare in comizi serali nei paesi limitrofi, e nel 1900 si iscrive al Partito Socialista Italiano, dove fa amicizia con Olindo Vernocchi (futuro deputato socialista nel secondo dopoguerra).[15] Dopo aver ottenuto sempre nello stesso istituto di Forlimpopoli il diploma di Maestro elementare l'8 luglio 1901, avanza domanda d'insegnamento per concorso o per incarico in diversi comuni: Predappio, Legnano, Tolentino, Ancona, Castelnuovo Scrivia.

Non essendo riuscito a ottenere la cattedra e non avendo nemmeno avuto il posto di sostituto aiutante del segretario comunale di Predappio (la sua domanda fu respinta dal gruppo clerico-moderato con 10 voti su 14),[16] dopo una supplenza di pochi mesi nella scuola elementare di Pieve Saliceto (frazione di Gualtieri), emigra il 9 luglio 1902 in Svizzera per sfuggire al servizio militare obbligatorio[17], stabilendosi a Losanna. Lì s'iscrive al sindacato muratori e manovali, di cui poi diverrà segretario, e pubblica il suo primo articolo su L'Avvenire del lavoratore.

La Svizzera e la prima militanzaFino a novembre vive in Svizzera, spostandosi di città in città e svolgendo lavori occasionali, tra cui il garzone di una bottega di vini a Losanna. È espulso due volte dal paese: il 18 giugno 1903 è arrestato come agitatore socialista, trattenuto in carcere per 12 giorni, e poi espulso il 30 giugno; il 9 aprile 1904 viene incarcerato per 7 giorni a Bellinzona a causa di un permesso di soggiorno falso. Nel frattempo riceve anche una condanna a un anno di carcere per renitenza alla leva militare. Viene protetto da alcuni socialisti ed anarchici del Canton Ticino, tra cui Giacinto Menotti Serrati e Angelica Balabanoff, con la quale avvia una relazione sentimentale.[18]

Nel periodo in cui Mussolini risiedeva in Svizzera, ovvero tra il 1903 e il 1908, ha abitato a Savosa, comune periferico a nord di Lugano, ed ha partecipato al consolidamento dei muri sulla strada di Trevano, sulla Cassarate-Monte Brè e soprattutto nella costruzione della ferrovia Lugano-Tesserete.


Foto segnaletica di Mussolini nel periodo svizzero (1903), quando fu arrestato dalla polizia perché sprovvisto di documento d'identità. Il cartello riporta l'erronea dicitura Moussolini BenedettoNel 1903, a vent'anni, Mussolini scrive il suo primo articolo su L'Avvenire del lavoratore, il giornale dei socialisti svizzeri, ma l'attività giornalistica vera e propria comincia nel 1904.

In Svizzera Mussolini ha la possibilità di avvicinarsi a Vilfredo Pareto, frequentandone le lezioni all'Università di Losanna, dove l'economista italo-francese insegna per alcuni anni. I due rimarranno sempre in ottimi rapporti: Pareto (che definirà Mussolini "un grande statista") inciterà il suo allevio a prendere il potere e organizzare la Marcia su Roma (inviando un telegramma dalla Svizzera in cui si diceva "ora o mai più")[19]. Mussolini utilizzò le idee di Pareto per rivedere la sua adesione al socialismo.

In Svizzera Mussolini collabora con periodici locali d'ispirazione socialista (tra cui il Proletario). Dalla Svizzera invia corrispondenze al giornale milanese l'Avanguardia socialista. L'attività di giornalista rende evidente sin dai suoi primi scritti l'avversione ideologica al positivismo, allora predominante nel socialismo italiano; Mussolini prende subito posizione contro questo orientamento e si schiera con l'ala rivoluzionaria del partito socialista, capeggiata da Arturo Labriola.

Con il passare degli anni Mussolini sviluppa una sempre più aspra avversione verso i riformisti, tentando di diffondere e di imporre all'intero movimento socialista la propria concezione rivoluzionaria.[20] È in questo periodo che mostra le maggiori affinità ideologiche con il sindacalismo rivoluzionario. Dalle discussioni con il pastore evangelico Alfredo Taglialatela Mussolini trarrà una conclusione negativa sul problema dell'esistenza di Dio, sul quale tornerà a riflettere molti anni dopo. Le sue opinioni saranno in seguito raccolte nell'opuscolo L'uomo e la divinità, una breve dissertazione sui motivi per i quali bisognerebbe negare l'esistenza di Dio.

Mussolini in questo periodo studia assiduamente il francese e cerca di imparare il tedesco, avvalendosi in quest'ultimo caso dell'aiuto della Balabanoff.[21]

Mussolini giornalista e agitatore politicoNel novembre 1904, caduta la condanna per renitenza alla leva in seguito all'amnistia concessa in occasione della nascita dell'erede al trono Umberto, Mussolini torna in Italia. Deve tuttavia presentarsi al Distretto militare di Forlì, e adempie ai suoi doveri di leva venendo assegnato il 30 dicembre 1904 al Decimo Reggimento bersaglieri di Verona. Può tornare a casa con una licenza per assistere la madre morente (19 gennaio 1905). Poi riprende il servizio militare; al termine ottiene una dichiarazione di buona condotta per il contegno disciplinato.[22]

Congedato, Mussolini rientra a Dovia di Predappio il 4 settembre 1906. Poco dopo si reca a insegnare a Tolmezzo, dove ha ottenuto un posto da supplente dal 15 novembre sino al termine dell'anno scolastico. Il periodo nel comune friulano è difficile: con gli studenti si dimostra incapace di mantenere l'ordine, e l'anticlericalismo e il linguaggio sboccato gli attirano le antipatie della popolazione locale, tanto che le ragazze del paese lo chiamano "tiranno".[23][24]

Nel novembre del 1907 ottiene l'abilitazione all'insegnamento della lingua francese e nel marzo 1908 gli viene assegnato un incarico come professore di francese presso il Collegio Civico di Oneglia, dove insegnerà anche Italiano, Storia e Geografia. A Oneglia ottiene la sua prima direzione di un giornale: il settimanale socialista La Lima. Nei suoi articoli il neo direttore attacca le istituzioni sia politiche sia religiose, accusando il governo Giolitti e la Chiesa di difendere gli interessi del capitalismo ai danni del proletariato. Per evitare problemi si firma con lo pseudonimo di «Vero Eretico». Il giornale suscita grande interesse e Mussolini comprende che il giornalismo d'eversione può essere uno strumento politico.

Tornato a Predappio, si mette a capo dello sciopero dei braccianti agricoli. Il 18 luglio 1908 è arrestato per minacce a un dirigente delle organizzazioni padronali. Processato per direttissima è condannato a tre mesi di carcere, ma dopo 15 giorni è rilasciato in libertà provvisoria su cauzione. Nel settembre dello stesso anno è di nuovo incarcerato per dieci giorni per aver tenuto a Meldola un comizio non autorizzato.

In novembre si trasferisce a Forlì, dove vive in una stanza affittata, assieme al padre che nel frattempo ha aperto la trattoria Il bersagliere con la compagna Anna Lombardi (vedova Guidi, sua futura suocera). In questo periodo, Mussolini pubblica su Pagine libere (rivista del sindacalismo rivoluzionario edita a Lugano e diretta da Angelo Oliviero Olivetti) l'articolo La filosofia della forza, in cui fa riferimento al pensiero di Nietzsche. Il 6 febbraio 1909 si trasferisce a Trento, capitale dell'irredentismo italiano,[25] dove è eletto segretario della Camera del Lavoro, e dirige il suo primo quotidiano: L'avvenire del lavoratore.

Il 7 marzo di quell'anno si rende protagonista di un breve scontro giornalistico con Alcide De Gasperi, direttore del periodico cattolico Il Trentino. Mussolini collabora anche con il quotidiano Il Popolo, diretto da Cesare Battisti, sulle cui pagine scrive della "santa di Susà", una contadina di nome Rosa Broll che era stata adescata da un sacerdote del luogo. L'articolo ha un tale successo che la direzione del Partito Socialista trentino decide di farne una pubblicazione a sé stante, al prezzo di 6 centesimi.


Mussolini nella veste di direttore dell'Avanti! (1912-1914), quotidiano del Partito Socialista ItalianoIl 10 settembre dello stesso anno Mussolini è incarcerato a Rovereto con l'accusa di diffusione di giornali già sequestrati e istigazione alla violenza verso l'Impero asburgico. Il giorno 29 è comunque espulso dal paese e fa ritorno a Forlì.

Nel Partito SocialistaA partire dal gennaio 1910, è segretario della Federazione socialista forlivese e dirige il suo periodico ufficiale L'idea socialista, settimanale di quattro pagine (ribattezzato da Mussolini stesso Lotta di classe). Il 17 gennaio Mussolini inizia a convivere con Rachele Guidi, sua futura moglie. Inizia inoltre a collaborare con la rivista socialista Soffitta.

Continua anche il rapporto con Il popolo di Trento. Cesare Battisti gli chiede di scrivere un romanzo a puntate. Il compenso è di 15 lire a puntata. Mussolini sceglie uno dei suoi argomenti preferiti, la critica sociale anticlericale. Ispirandosi a una storia realmente avvenuta a Trento nel Seicento (lo scandaloso amore tra il vescovo-principe di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo, e una cortigiana) scrive L'amante del cardinale. Claudia Particella. Il romanzo esce a puntate, dal 20 gennaio all'11 maggio 1910.

Un solo "Duce", molti miti
Lo svilupparsi, il consolidarsi e la successiva e definitiva decadenza del mito di Mussolini - o, meglio, dei diversi tipi di mito mussoliniano - sono stati analizzati dallo storico Emilio Gentile nel suo saggio Fascismo. Storia e interpretazione.[26]
Nel capitolo intitolato Mussolini: i volti di un mito, l'autore passa in rassegna ed esamina con l'ausilio di diverse testimonianze ampiamente documentate, i diversi momenti di colui che fu - appunto come mito - una componente fondamentale del fascismo e sicuramente uno dei miti più popolari nell'epoca fra le due guerre mondiali.
A essere tracciati sono quindi i profili dei diversi Mussolini: quello socialista, capo rivoluzionario e astro nascente del quadro politico nazionale al congresso di Reggio Emilia del 1912, il quale, in virtù anche della giovane età e della indubbia capacità oratoria, si proponeva come mito di una società che voleva essere moderna in maniera oltre e comunque differente rispetto alle spinte che venivano dalla corrente riformista del partito, in aperto antagonismo con la denunciata abulìa della politica giolittiana dell'epoca; quello nazionalradicale ed interventista, mentre era alle porte la prima guerra mondiale; quello del Capo e Duce che seppe coagulare attorno al movimento da lui creato, dopo la sua uscita dall'orbita del socialismo, una vera e propria fabbrica del consenso (il Mussolini della gente comune e giustiziere [per conto] del popolo); per giungere infine a quello della catastrofe e della caduta (della fiducia popolare, ma non solo) che, sfumata l'onda della macchina propagandistica e raccolti gli insuccessi in campo politico, diplomatico e militare, non poté che confidare nella visione degli irriducibili che da mitica non poteva che trasformarsi - inevitabilmente, si direbbe - in mistica.[27]
Scrive Gentile:

« Come altri miti politici del nostro tempo, anche questo [di Mussolini] è stato il prodotto di una situazione storica, cioè di condizioni sociali e psicologiche, culturali e politiche; ma, a sua volta, il mito ha operato nella realtà, ha influito sullo svolgimento della situazione storica condizionando l'atteggiamento di molte persone verso di essa. Nella moderna politica di massa, il mito ha un ruolo e un'attività che non possono essere trascurati nell'analisi dei movimenti collettivi senza compiere una sensibile mutilazione nella loro realtà storica. E questo vale soprattutto per il fascismo, che è stato il primo movimento politico di massa che ha portato il mito al potere.[28] »



Come rappresentante della federazione di Forlì, Mussolini partecipa al congresso socialista di Milano (1910). L'11 aprile 1911 la sezione socialista di Forlì guidata da Mussolini vota l'autonomia dal PSI. Nel maggio dello stesso anno la prestigiosa rivista letteraria La Voce, diretta da Giuseppe Prezzolini, pubblica il suo saggio Il Trentino veduto da un socialista, costituito dagli appunti stesi da Mussolini durante il 1909.

Il 25 settembre, assieme all'amico repubblicano Pietro Nenni, Mussolini partecipa a una manifestazione contro la guerra con l'impero ottomano per il possesso di Cirenaica e Tripolitania, che si conclude con scontri violenti con la polizia. Mussolini aveva definito l'impresa coloniale africana di Giovanni Giolitti un "atto di brigantaggio internazionale"; aveva inoltre definito il tricolore "uno straccio da piantare su un mucchio di letame".[29] Arrestato il 14 ottobre, è processato e condannato a un anno di reclusione (23 novembre). Il 19 febbraio 1912 la Corte d'Appello di Bologna riduce la pena a cinque mesi e mezzo e il successivo 12 marzo Mussolini viene rilasciato.

L'8 luglio 1912, al congresso del PSI
14 settembre 2011 14:29 - sales
Benito Mussolini fascio di merda!
9 settembre 2011 11:10 - benitomussolini
http://www.video.mediaset.it/video$p=autoplay$i=1$n=1$ck=YXV 0b3N3aXRjaCwxLDAsMTIsMjAwLDIyMTA1OCxpZW5lLGNsaXAs

PS
AD ALCUNI L'APPUNTAMENTO E' STATO PRESO ADDIRITTURA CON LE SUORE!!!!!
25 agosto 2011 16:43 - feedbackpositivi
Il vostro lavoro è stato molto buono, speriamo che presto possa definirlo ottimo!

Marco Nutarelli
[email protected]
5 agosto 2011 11:01 - feedbackpositivi
Buongiorno sono Pierluigi Colombini ([email protected]): ho acquistato 25 appuntamenti da Promotop e sono contento della qualità del servizio.

Cordiali Saluti.

Pierluigi Colombini

SETTORE TELEFONIA MOBILE
5 agosto 2011 7:51 - feedbackpositivi
Salve,
sono Marco Mancinelli ho riacquistato 10 appuntamenti da PROMOTOP perchè nella mia precedente esperienza ho ottenuto discreti
risultati.
Saluti
MM

CONNECT LINE
[email protected]
4 agosto 2011 18:01 - ACSVIL
Vedo con piacere che lo seguite il sito dell'ADUC e che continuate ad inserire feedback positivi, sempre che siano veri dato che sono inseriti da voi e non dai clienti direttamente.

Per quale motivo non inserite i feedback di persone che hanno ricevuto il rimborso nei tempi stabiliti ?

Potete continuare a tappezzare l'area commenti di feedback, ma il punto è che io ho pagato un servizio per il quale ho chieto la sospensione come indicato da contratto e da 4 mesi non ho ancora visto il rimborso.

Saluti
Andreacrescenzio.com
4 agosto 2011 17:23 - feedbackpositivi
Buongiorno siamo Mauro e Ivana della Marior 2010 e siamo contenti della qualità degli appuntamenti acquistati (50) ed in generale del servizio.
Marior2010
([email protected] - [email protected])
4 agosto 2011 17:12 - feedbackpositivi
Buongiorno sono Mario Adreani([email protected]) ho acquistato 25+25 appuntamenti da promotop e sono contento della qualità del servizio.
Cordiali saluti.

Mario Adreani
4 agosto 2011 17:06 - feedbackpositivi
Buongiorno sono Giuseppe Fucsac([email protected]) ho acquistato 50 appuntamenti da promotop e sono contento della qualità del servizio.
Cordiali saluti.

Giuseppe Fucsac
4 agosto 2011 17:04 - feedbackpositivi
Buongiorno sono Maria Immacolata della PSF Pulizie ho acquistato 25 appuntamenti da promotop e sono contento della qualità del servizio.
Cordiali saluti.

Maria Immacolata
PSF Pulizie
4 agosto 2011 17:03 - feedbackpositivi
Buongiorno sono Massimo Mezzadri([email protected]) ho acquistato 25 appuntamenti da promotop e sono contento della qualità del servizio pertanto ne ho acquistati altri 50.
Cordiali saluti.
Massimo
4 agosto 2011 17:02 - feedbackpositivi
Appuntamenti Ottimi.
Sono Ugo Salemi ed ho acquistato 10 appuntamenti e poi un ulteriore pacchetto da 50 con risultati ottimi.
Consiglio a tutti questa azienda.

Ugo Salemi
([email protected])
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