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Rimborso Iva non dovuta sulla TIA (tariffa d'igiene ambientale)
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Modulo 
15 marzo 2012 17:00
 

La TIA (Tariffa d'igiene ambientale) è un tributo, nonostante sia stata chiamata "tariffa", e pertanto non può essere soggetta ad IVA. Per questo motivo, tutti coloro che hanno pagato l'Iva sulla TIA potranno richiederne il rimborso al proprio gestore dei rifiuti. 

Come chiedere il rimborso
Il primo passo è chiedere il rimborso dell'Iva pagata negli ultimi 10 anni al proprio gestore del servizio rifiuti tramite raccomandata A/R, utilizzando il modulo qui sotto (consigliamo di copiarsi e incollarsi il modulo qui riportato su un file di testo  per modificarlo e compilarlo, piuttosto che stamparlo così com'è e riempirlo a penna).
Se il gestore si rifiuta di rimborsare l'imposta oppure non risponde, si potrà adire il giudice di pace della propria città, anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 Euro tramite una citazione orale.
Attenzione! Alcuni giudici di Pace non si ritengono competenti, perché trattandosi di materia tributaria, occorrerebbe rivolgersi alle Commissioni Provinciali Tributarie competenti per territorio. Tale iter, comporta che l'intimazione di rimborso venga inviata anche all'Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale competente, dopo di che, in caso di risposta negativa, oppure di silenzio-inadempimento di 90 giorni, si dovrà procedere con reclamo fiscale obbligatorio e ricorso.
Per chi fosse interessato, offriamo anche il servizio a contributo minimo "Scrivimi un ricorso". Se si è interessati al servizio, e solo nel caso in cui la richiesta di rimborso sia stata rigettata o ignorata, scrivere per email a [email protected].

Per approfondimenti:
- Iva sulla Tia. Condannati alle vessazioni di Governo e Parlamento? Come non farsi mettere i piedi in testa
- Tassa rifiuti e Iva. L'arroganza dei Comuni. Il caso Firenze, e non solo. Verso la class action
- Iva sui rifiuti. Blocchiamo i pasticci del Parlamento e l'avidita' dei gestori
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- Tassa sui rifiuti e rimborsi Iva. L'intervento del Governo nella manovra finanziaria
- Iva sulla TIA non dovuta e rimborsabile: sentenza di Cassazione

Sentenze che hanno sancito il diritto al rimborso
- Cassazione sentenze n. 3756/2012, 4132/2015 e n.4723/2015
- Cassazione sezioni unite sentenza n.5078/2016 del 15/3/2016

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INIZIO MODULO
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Raccomandata A/R


Al legale rappresentante pro tempore del Gestore del servizio
Con sede legale in………., via………..

e

All'Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale di.....
via...........

e p.c.
al Comune di residenza

Aduc - Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
via Cavour 68, 50129 Firenze
(questa e' sufficiente per posta ordinaria) *


Oggetto: Richiesta di Iva corrisposta e non dovuta

Premesso che:

- Dal…..al……[specificare gli anni per i quali si chiede il rimborso, che possono retroagire fino a 10, termine di prescrizione dell’azione di ripetizione dell’indebito] ho effettuato il pagamento della Tia1 (Tariffa d’Igiene Ambientale) da Voi erroneamente maggiorata dell’Iva per l'immobile sito in ......[città, via, interno, piano];
- Che l’Iva in questione non è dovuta, stante la natura “tributaria” delle somme corrisposte e non “corrispettiva”, secondo quanto ormai chiarito dall’intervento della Corte Costituzionale prima (sent. 238/2009) e da successive sentenze della Cassazione (n. 3756/2012, 4132/2015, 4723/2015 e 5078/2016);
- Che pertanto quanto pagato in eccesso è di……………euro e costituisce indebito oggettivo ai sensi dell’art. 2033 c.c. ripetibile, entro 10 anni dal pagamento;

intima la ripetizione di euro……………. entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente, e comunque nei tempi di legge, da effettuarsi tramite bonifico bancario [ovvero altra modalità – indicare quale sin d’ora]. Laddove la presente rimanga inevasa, sarò mio malgrado costretto ad adire tutte le vie giudiziarie competenti.

La presente valga quale messa in mora, interruttiva di ogni termine di prescrizione.

Data, luogo

Firma


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FINE MODULO
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(*) Ribadiamo che non importa che inviate all'Aduc la copia conoscenza per raccomandata, e' sufficiente spedire la lettera per posta ordinaria. Molto gradito, invece, sarebbe un contributo inserito in busta.

 
 
 
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