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Vodafone: contratto business poco chiaro
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Lettera 
2 febbraio 2008 0:00
 
Salve, il 25/05/07 mio padre ha firmato un contratto telefonico in promozione, "Vodafone Business Zero con Special Edition", Ha però cambiato idea quando ormai era troppo tardi per tornare indietro.
Vorrei sapere come posso muovermi per limitare i danni, nel senso che adesso il contratto è "vincolato" fino al 12/06/09 e se si vuole annullare il contratto prima di questa data si dovranno pagare ¤200 di penale per ogni SIM attivata (2 sim = ¤400) il che mi sembra a dir poco disumano. Ma non erano state abolite le penali con il decreto Bersani? Ora mio padre si trova con due SIM inutilizzate e fino al 12/06/09 arriveranno fatture bimestrali con la tassa di concessione governativa da pagare relativa alle due SIM.
Il promotore con cui è stato firmato il contratto, aveva fornito a mio padre un foglio relativo alla promozione. Nel foglio c'è scritto "[...]la promozione[...]le garantisce per 12 mesi su tutte le sue SIM business abbonamento a canone zero[...]" con una nota in fondo che dice "In caso di recesso prima della scadenza del 12esimo mese[...]per ciascuna sim verrà addebitata una penale come indicato nelle condizioni di contratto". Come mai c'è scritto 12 mesi se invece per non pagare la penale si deve aspettare fino al 12/06/09? Inoltre non è menzionata la tassa di concessione governativa. Ho poi scoperto che questa tassa viene però menzionata sul sito di Vodafone, nella descrizione della promozione. Ad ogni modo, il contratto è stato firmato sulla base di quel foglio in cui queste informazioni sono mancanti o errate, e neanche nelle condizioni generali di contratto ho trovato qualcosa che parlasse di due anni di durata minima senza penali.
Vi prego di farmi sapere cosa posso fare per uscire da questa situazione, grazie.
Cordiali saluti
Giovanni, da Monsano (AN)

Risposta:
La legge Bersani ha abolito le penali, ma permette ai gestori di addebitare i costi di disattivazione, sempre che 1) siano previsti nel contratto e che 2) siano giustificati al centesimo. Nel primo caso, ignorare la richiesta o rispondere con una lettera raccomandata A/R di diffida: clicca qui. Nel secondo caso, contestare la richiesta (o chiederne puntuale giustificazione) tramite lettera di messa in mora al gestore: clicca qui. In ogni caso, immediatamente segnalare la questione al Garante nelle comunicazioni: clicca qui
 
 
 
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