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Vendite telefoniche
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Lettera 
21 aprile 2011 0:00
 
Vengo contattato telefonicamente per l'acquisto di un'opera in DVD. Non sono interessato ma alla fine viene strappato un "faccia come vuole" alla richiesta di invio di un pacco promozionale gratuito (richiesto solo un "minimo" contributo spese). Ricevo un pacco senza mittente e senza che il corriere richieda nulla. Non devo firmare niente. Il pacco contiene due DVD e un raccoglitore: se non lo voglio devo rispedire il pacco a spese mie entro 10 giorni (non si sa a partire da quando), se lo tengo devo pagare 1,95 euro più il bollettino di c/c. Rifiuto di sottostare a questa truffa, ma dopo qualche settimana ricevo una busta voluminosa tramite poste italiane, abbandonata davanti al portone di casa, contenente la seconda uscita dell'opera. Stavolta il conto è di 25,90 euro, diritto di recesso entro 10 giorni rispendendo il bustone al mittente a proprie spese, specificando che
non si vogliono ricevere altre uscite. I documenti che accompagnano il materiale sono datati 25 marzo, il bollettino indica come scadenza l'11 aprile ma la busta è arrivata il 18 aprile. Tutto lascia supporre che la successiva uscita sia già in viaggio (almeno fittiziamente), sono previste circa 3 settimane tra una uscita e l'altra: restituire la prima vuol probabilmente implicare di dover restituire anche la prossima e forse non basta nemmeno, visto che sono indicati circa 30 giorni per completare la pratica di annullamento anche telefonando preventivamente al call center. Vorrei sapere cosa rischio a non voler buttare un sacco di soldi in spese postali per rispedire indietro tutto quello che questa gente continua a spedire. Loro si presentano e danno tutte le indicazioni di recesso ma non è mai stato concluso un contratto, non sono stato informato di eventuale registrazione della telefonata, non c'è certezza di quando spediscono, se spediscono e se effettivamente ricevo qualcosa, la merce è abbandonata alla mercè di chiunque passa. Se rispedisco il materiale dovrei almeno fare una raccomandata per
essere sicuro che non contestino la spedizione, mentre a loro basta l'abbonamento postale. Non so nemmeno come fare a provare che gli ho inviato una chiara disdetta, come richiedono per far cessare le spedizioni. Come faccio a uscire da questa trappola? Come è possibile che tutto questo sia legale? Grazie comunque per il vostro aiuto.
Danilo, da Siena

Risposta:
la cosa migliore sarebbe poter consultare il contratto che comunque dovrebbe risultare attivato dalla telefonata e dall'accettazione della merce (la cosa migliore sarebbe stata recedere subito). Non ci perderemmo molto in cavilli, sinceramente, considerato che un'adesione c'e' comunque stata, anche se a "mezza bocca". Invii una disdetta per raccomandata a/r redigendola come diffida ad inviarle ulteriore materiale, precisi anche che recede dagli "acquisti" ricevuti e che provvede quindi a restituire la merce con assicurata (a/r). Crediamo proprio che questo sia il modo migliore per chiudere la spiacevole situazione. Qui istruzioni per la diffida:
http://sosonline.aduc.it/scheda/diffida_9605.php
 
 
 
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