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Querela per minacce e violazione di proprietà privata
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Lettera 
12 maggio 2012 0:00
 
Salve,
abito in una zona residenziale servita da una strada privata, di cui sono uno dei 5 proprietari, sulla quale è stato costruito un immobile di dieci appartamenti. Il responsabile dei lavori del suddetto immobile in questi giorni ha richiesto all'ACEA l'allaccio alla conduttura idrica, e quando i tecnici ACEA sono venuti per un sopralluogo ho fatto loro presente che trattandosi di una strada privata su cui la conduttura dell'acqua è già adesso sottodimensionata rispetto alle utenze servite ed è comunque stata realizzata
(scavo e posa) a spese dei proprietari della strada (quindi privata anch'essa), avrebbero dovuto posare una nuova tubazione che derivasse da quella principale, circa 50 metri a valle, come è stato fatto per quella esistente.
Nonostante le mie raccomandazioni il 2/5 il sig. P. si è presentato con gli operai della ditta da lui incaricata pretendendo di dare inizio ai lavori di apertura cavi per i quali sbandierava un'autorizzazione dell'ACEA a mio avviso non regolare, ma senza alcun permesso del comune per l'effettuazione dei lavori di scavo per l'allaccio, permesso che il comune (sono venuto a sapere) non può in alcun modo rilasciare se non con il consenso esplicito dei proprietari.
Alle proteste dei miei genitori il sig. P. (una persona di circa 40 anni) ha reagito urlando ed intimando loro (ripetutamente) di rientrare in casa, assumendo un tono ed un atteggiamento minaccioso ed offensivo. Di fronte al rifiuto dei miei (faccio presente hanno entrambi 75 anni), in particolare di mia madre, il sig. P. ha proferito la seguente frase: "Se non rientri subito in casa prendo una pala e te la do in faccia".
A questo punto i miei, temendo per la loro incolumità, mi hanno chiamato, io ho dovuto precipitarmi a casa, da dove ho chiamato carabinieri e vigili per paura che la situazione degenerasse. Anche di fronte ai pubblici ufficiali il sig. Pomponi ha mantenuto un fare ed un tono arrogante ed offensivo, anche nei miei confronti (arrivando a dire che non mi sarei dovuto lamentare se la mia casa fosse saltata in aria) pur trovandosi su una proprietà privata e soprattutto senza nessun titolo per l'esecuzione di alcun lavoro, come gli stessi vigili hanno constatato imponendo agli operai di andarsene.
Ciò premesso vorrei chiedere:
1) Che autorità ha l'ACEA su una conduttura privata posata su una strada privata?
2) Ho presentato ai carabinieri di zona un esposto/querela in cui denuncio i fatti accaduti e sporgo formale querela nei confronti del sig. P.; dato che la ditta incaricata dei lavori non aveva nessun permesso, e da ciò che ho appreso non può averlo fintanto che i proprietari della strada non danno il loro assenso, che reato si configura se gli stessi operai dovessero presentarsi di nuovo, come temo che accadrà? Potrei querelarli per violazione di proprietà privata, e cosa dovrei fare se tentassero di agire con la forza, come hanno già fatto?
Ringrazio e saluto.
Michele, da Roma (RM)

Risposta:
per le questioni più tecniche le consigliamo di rivolgersi ad un suo professionista di fiducia che esamini le carte in punto di lavori e autorizzazioni. Di certo, per quanto riguarda la violazione di proprietà lei ha ragione e ben può portare il caso di fronte alla magistratura, sia per l'accesso non autorizzato che per le parole proferite ai suoi genitori.
 
 
 
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