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Pubblicità ingannevole Titel/Pafal, Tar sospende provvedimento Antitrust
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Lettera 
23 giugno 2012 0:00
 
***Aggiornamento: il Tar del Lazio ha respinto il ricorso delle società Titel, Pafal, Web Europe e Technoschool contro il provvedimento sanzionatorio dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato qui sotto riportato. Qui la sentenza del Tar. Le società hanno proposto appello al Consiglio di Stato che, nelle more del giudizio di merito, ha respinto la richiesta di sospensione degli effetti del provvedimento dell'Agcm, che pertanto rimane valida ed efficace.

Salve, recentemente ho risposto a un annuncio pubblicato su Internet dalle società Titel/SVEAC/Pafal. L’inserzione sembra ingannevole, in quanto segnala l’opportunità di svolgere uno stage, senza tuttavia indicarne i costi. Quando sono stato contattato da SVEAC, responsabile delle selezioni per conto di Titel/Pafal, mi è stato spiegato che è necessario pagare un master per poter essere ammessi allo stage.
L'azienda ha tappezzato internet con i suoi annunci, potete trovarne un esempio qui: http://vicenza.bakeca.it/informatica-telecomunicazioni/stage-nel-settore-informatico-p7y240589684.
La relazione periodica dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato cita Alfabyte (ora Titel/Pafal) tra le aziende colpevoli di pubblicità ingannevoli (http://www.agcm.it/trasp-statistiche/doc_download/1435-indiceparte2.html pagina 68). Il sito dell’ADUC, inoltre, avvisa che è stato aperto un nuovo procedimento dinanzi al Garante contro la medesima società (http://dilatua.aduc.it/forum/scuoal+alfabyte_5212.php). Io stesso ho presentato un esposto all’AGCM per pratiche commerciali scorrette da parte di Titel e SVEAC. Ho provveduto ad avvisare anche la Polizia postale.
Noto con rabbia che questa azienda continua imperterrita a pubblicare i suoi annunci: è possibile fermarla facendo valere la decisione del Garante?
Vi ringrazio in anticipo per la risposta, cordiali saluti.
Vi invito pertanto a porre in essere i controlli del caso ed, eventualmente, a rimuovere simili annunci dal Vostro portale. Non è giusto che tali aziende lucrino sui disoccupati, specialmente in questo periodo di grave crisi economica. Cordiali saluti,
Antonio, da Padova (PD)

Risposta:
purtroppo i mezzi a disposizione sono quelli che ha già utilizzato. Possiamo solo augurarci che anche altri soggetti coinvolti nella vicenda, come lei, segnalino la questione alle autorità.
 
 
 
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