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Problemi alla riconsegna dell'immobile in affitto
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Lettera 
12 settembre 2009 0:00
 
Mia moglie ha un problema: alla riconsegna dell'immobile in cui è stata in affitto per due anni le sono stati chiesti dei soldi per danni arrecati.
Lei ha versato 1200 euro di cauzione alla sottoscrizione del contratto (registrato).
L'appartamento era in buone condizioni quando ne ha preso possesso, tuttavia erano presenti piccoli problemi, da lei considerati di piccola entità e sopportabili senza bisogno di intervento: problemi di apertura dello sportello della lavatrice, un'incrostazione sul wc, assenza di un piede di un comodino.
Utilizzando il lavandino, fin dal primo giorno, ha notato una modesta perdita dal tubo sottostante, risolta con uno strato di nastro adesivo intorno alla giunzione difettosa; il guasto non è stato segnalato al proprietario.
In seguito si sono rotti (per urti accidentali) il vetro del riquadro inferiore di un'anta di una finestra e una parte di un lampadario (una foglia di vetro o cristallo, non saprei, di un lampadario costituito da un contenitore e cinque foglie ornamentali di vetro o cristallo che fuoriescono); infine si è bloccato un avvolgibile.
Mia moglie ha riconosciuto i danni provocati e ha accettato di pagarne la riparazione.
Il proprietario, l'agente immobiliare che si occupa dell'appartamento e mia moglie hanno concordato di detrarre dalla cauzione le spese, stimate sui 250 euro, ipotizzando la restituzione di un eventuale resto.
Successivamente il proprietario e l'agente hanno richiesto altri soldi per ulteriori spese sostenute: la rimozione dell'incrostazione sul wc e di sporcizia dalla vasca da bagno, la sostituzione del boiler per l'acqua calda e dello sportello della lavatrice, la riparazione della tubazione del lavandino e del comodino.
Mia moglie ha risposto che il wc era già incrostato e che l'incrostazione era solo leggermente aumentata, che la vasca da bagno era stata accuratamente ripulita da lei stessa, che il boiler ha sempre funzionato bene e che il comodino era già in quello stato.
Le risposte che ha ricevuto sono le seguenti: tutto ciò che era già difettoso e non è stato segnalato va pagato, la vasca era incrostata anche se non si vedeva, il boiler non le verrà addebitato.
Mia moglie ha accettato di pagare altri 50 euro (attualmente già pagati), tuttavia gliene sono stati chiesti 150 (altri 100 euro da pagare oltre ai 300 complessivamente già pagati).
A me le somme richieste sembrano eccessive, pertanto vorrei fare chiarezza.
Le fatture delle spese sostenute non sono state consegnate a mia moglie, sebbene le sia stata data disponibilità a farlo.
Le mie domande:
- E' vero che ciò che era già difettoso ma non è stato segnalato va pagato?
- Mia moglie ha diritto a ricevere gli interessi sulla cauzione, come dice il seguente articolo? http://sosonline.aduc.it/scheda/deposito+cauzionale+nel+contratto+affitto_1432.php
- In conclusione, cosa deve pagare?
- Qualora il proprietario e l'agente continuino a pretendere altri soldi e/o non accettino di pagare gli interessi che si può fare?
Grazie mille.
Vittorio, da Torino (TO)

Risposta:
in ordine:
- può avere una sua logica, ma non è una regola stabilita dalla legge, e non è automatica. Se non gli è stato segnalato il difetto, il proprietario può eccepire che il vizio non esisteva al momento in cui ha consegnato l'appartamento a sua moglie, e a quel punto è difficile per sua moglie dimostrare il contrario;
- sì;
- sua moglie deve pagare solo i danni causati nel periodo in cui ha abitato l'immobile, e le spese di ripristino dei locali per riportarli alle condizioni in cui li ha trovati al momento dell'ingresso;
- potete formalizzare le contestazioni con lettera raccomandata A/R di diffida:
http://sosonline.aduc.it/scheda/diffida_9605.php
 
 
 
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