Uomo e donna legati da matrimonio avente più anni di vita e vincolati dall’inizio da comunione dei beni.
Muoiono i genitori di uno dei due lasciando in eredità un bene. La gestione di questo bene rimane in comunione di beni, con parità quindi di diritti tra marito e moglie o rimane di proprietà del coniuge orfano che ha ereditato?
Qualora sorga poi una controversia tra i due coniugi per la gestione della proprietà acquisita in eredità, può l’orfano vantare diritti maggiori sul coniuge come nel caso di vendita del bene? O uno dei due coniugi può per esempio impedire o forzare per suo conto la vendita del bene qualora sia rimasto in comunione, contro la volontà dell’altro?
Vincenzo, da Roma (RM)
Risposta: i beni ricevuti in successione sono beni personali. In breve, i beni ereditati da un coniuge non vanno in comunione dei beni, ma sono di esclusiva proprietà dell'erede, che è libero di farne ciò che vuole (vendita, affitto, ecc.) senza il consenso dell'altro coniuge.