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Italia a casa, Carta Servizi
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Lettera 
10 novembre 2008 0:00
 
Salve a tutti.
Desideravo segnalare quanto accadutoci.
A seguito di un contatto telefonico, il primo rappresentante si è presentato a casa nostra presentando a mia moglie un catalogo della merce commercializzata, e informandola dell'apertura di un nuovo showroom nelle vicinanze. Veniva inoltre informata in merito ai benefici della loro carta servizi che permette sconti del 30 -50% e utilizzabile presso la suddetta showroom.
In considerazione dello sconto proposto e delle modalità presentate, lei sottoscriveva la commissione nella quale veniva descritto come primo articolo la carta gratuita dei servizi, e, come secondo articolo, un coordinato pubblicitario (in visione). Nello stesso documento veniva inoltre manoscritto
che "L'importante è fare almeno n°1 acquisto obbligatorio" (senza però menzionare alcun vincolo di tempo) e che "la spesa è di 2600 ¤ (max 5 anni)". Veniva inoltre manoscritto "Visita agente di zona per il caricamento e per la consegna della carta servizi". Verbalmente le veniva comunicato che l'agente di zona sarebbe passato entro una decina di giorni per la consegna della carta sevizi (non consegnata quindi durante la prima visita) e ritirare il coordinato pubblicitario.
Dopo 13 giorni, si è presentato un altro rappresentante o agente di zona, consegnando la fatidica carta servizi ed informando mia moglie che non potendo più esercitare alcun diritto di recesso, essendo trascorsi più di 10 giorni, lei avrebbe dovuto necessariamente acquistare un articolo. Non vedendo quindi altra possibilità che acquistare, lei ha identificato il più economico degli articoli a disposizione, un idopulitrice per 1.900 ¤. La descrizione è stata quindi aggiunta a mano sul documento precedente come "merce da consegnare" ed è stato richiesto di apporre un'altra firma, senza menzione alcuna della data in cui è stata apposta la nuova firma.
Per l'importo di cui sopra è stato inoltre proposto e accettato un finanziamento di 99 ¤ in 24 mesi.
Anche il finanziamento è stato debitamente firmato senza però riportare data alcuna.
E' stato comunicato verbalmente che l'idropulitrice sarebbe arrivata entro una settimana e che in tale occasione sarebbe stato ritirato il coordinato pubblicitario, ancora giacente presso di noi, intatto.
Documentandomi sul vostro sito, ho notato similitudini di alcuni casi trattati in precedenza.
Desideravo comunque chiedere alcune delucidazioni.
In casi simili, è consigliabile comunque di inviare una raccomandata A.R. esercitando il diritto di recesso, avvalendosi eventualmente alla vessatorietà delle clausole non essendo state discusse singolarmente?
Può essere considerato nullo un contratto se non firmato dalla controparte ("venditore")? In caso affermativo, è possibile quindi ritenere nullo e bloccare anche un finanziamento ad esso relativo?
Può la mancanza di una data essere vincolante per la non correttezza di un contratto?
Considerando inoltre che una clausola del contratto prevede che "Il materiale consegnato con la presente proposta non ha l'obbligo di essere acquistato. La scelta del/i prodotto/i per il cliente dovrà essere effettuata entro la scadenza della Carta di Servizio" è possibile eventualmente effettuare un
recesso sull'ultimo ordine effettuato chiedendo sempre l'annullamento del finanziamento? In questi casi, inoltre, conviene (o bisogna) ritirare o non ritirare la merce?
Qualsiasi altro vostro commento o proposta sarà ben accetta.
Ringraziandovi anticipatamente, porgo
Distinti saluti
Diego, da Trieste (TS)

Risposta:
- la vessatorieta' di una clausola e' altro rispetto a quello che lei ci dice: sono clausole che prevedono un diritto solo per uno dei due contraenti.
- l'assenza della firma del venditore non e' necessariamente un motivo di nullita'.
- l'assenza di una data potrebbe essere motivo di nullita'.
- non e' chiaro cosa ci chiede sul recesso dell'ultimo acquisto.
 
 
 
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