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Ici: anche il Comune di Livorno batte cassa sui coniugi che risiedono in immobili separati
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Lettera 
30 novembre 2012 0:00
 
Salve,
mi trovo piu o meno nella situazione descritta nell'articolo del 25/10 a firma dell'avv. Moretti.
Di seguito descrivo la mia storia
1) Il 15/12/11 ho ricevuto dal Comune di Livorno una lettera dove mi si chiedeva di "dichiarare quale fosse la mia dimora abituale e nel caso in cui questa fosse diversa da quella del resto della famiglia, si invita la S.V. a fornire elementi che comprovino che tale situazione sia reale ed effettiva"
2) Il 15/01/12 rispondo dichiarando che la mia dimora abituale é effettivamente nell'immobile in questione. Per comprovare il tutto allego ricevute di Energia, GAS, Acqua, RAI, TIA piu copia della carta di identità per certificare la residenza anagrafica (vedi sotto).
Pensavo che la cosa fosse finita li ma
3) Il 18/10/12 ricevo da suddetto Comune un "Avviso in Rettifica ICI anni 2010, 2011" dove mi si chiede il pagamento delle due annualità con sanzioni ed interessi in quanto "il fabbricato oggetto di accertamento non puo godere dell'agevolazione per l'abitazione principale in quanto non costituisce la dimora abituale familiare. Coniuge e figli risultano risiedere altrove"
4) Il 12/11 chiedo l'annullamento in Autotutela principalmente per i seguenti motivi:
4.1) Pensavo di aver soddisfatto pienamente quanto richiesto dal comune nella sua prima richiesta
4.2) Nella "Guida al Contribuente - ICI" per gli anni 2010 e 2011 preparata dallo stesso ufficio che adesso mi chiede i soldi (Allegata), a pag. 2 vi é scritto chiaramente "ATTENZIONE A decorrere dal 1 gennaio 2008 sono esenti dall’ICI gli immobili... adibiti ad abitazione principale (dove il contribuente ha la residenza anagrafica)..." quindi, avendo adibito l'immobile ad abitazione principale ed avendovi la residenza anagrafica, non mi sentivo in difetto su quanto disposto dal comune.
Nota: Prendendo spunto dall'articolo dell'avv. Moretti, ho sia citato lo Statuto del Contribuente Art. 1, 3 e 10 nella suddetta richiesta ed ho anche provveduto ad inviare una segnalazione al Garante del Contribuente per avere un suo parere.
5) La mia richiesta di autotutela ha ricevuto un totale e secco diniego ed a nulla e' valso il mio tentativo di arrivare ad un compromesso per pagare l'ICI ma non le sanzioni dato che, a mio parere, se ho commesso un errore, l'errore è stato nel seguire fedelmente la "Guida al contribuente" preparata dal mio Comune.
A questo punto volevo fare ricorso alla CTP anche se vorrei chiedere solo la riduzione per la parte riguardante le sanzioni appellandomi all'articolo 10 dello statuto del contribuente. (se dovevo pagare, pago ma ci tengo a chiarire che non sono un evasore e se ho sbagliato la colpa non é solo mia)
Cosa ne pensate?
Non volendomi avvalere di assistenza legale, chi mi puo' aiutare a preparare il ricorso?
Nel caso di sconfitta, quanto mi costerà tra ulteriori sanzioni e spese legali? (Stiamo parlando di 730 EUR di imposte e 640 EUR tra sanzioni ed interessi)
Un grazie anticipato per un vostro consiglio.
Cordiali Saluti
Amedeo, da Livorno

Risposta:
crediamo che faccia bene a ricorrere e che ha buone possibilità di successo. Il ricorso può farlo da solo, oppure mettersi in contatto con un legale di fiducia che la assista nella procedura alla commissione tributaria. Aduc al momento non ha predisposto un modello di ricorso ma crediamo che l'articolo che ha letto sia sufficiente a fare il punto in diritto.
 
 
 
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