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Fermare lo stalking dal recupero crediti Wind
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Lettera 
21 settembre 2018 0:00
 
Buongiorno, prima di tutto vi vorrei segnalare che è impossibile modificare il profilo registrato sul vostro sito, in quanto al momento di salvare i dati compare il messaggio di errore:
"Nessuna modifica effettuata, verifica gli errori riportati"
In realtà non viene riportato alcun errore, quindi non si capisce il motivo del mancato salvataggio.
Nel merito della segnalazione, sono amministratore di sostegno di mia madre ottantenne e gravemente disabile. Avendo una linea telefonica fissa Wind a nome suo, alcuni mesi fa è giunta una comunicazione di variazione delle condizioni contrattuali e le ho fatto esercitare il diritto di recesso.
Ho pagato l'ultima fattura che copriva il periodo fino alla data di invio della disdetta, scalando dall'ammontare una quota dell'8,6% per mensilità, a partire dal 23 giugno 2017, in forza della delibera n. 497/17/CONS, del 19 dicembre 2017, che diffidava la compagnia "a provvedere - in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile". Cosa che Wind si è sempre ben guardata dal fare, per cui ho dovuto provvedere personalmente a restituire a mia madre ciò che le spettava di diritto.
Da quel momento Wind ha iniziato a pretendere pagamenti NON dovuti, anche per un periodo successivo alla disdetta, cioè la settimana trascorsa fino alla portabilità al nuovo operatore, prima con una raccomandata e poi con ripetute telefonate dal recupero crediti. Ho quindi presentato domanda di conciliazione al Corecom, aspettandomi che avrebbero smesso di importunare mia madre in attesa che venisse fissata l'udienza. Invece hanno continuato imperterriti ad effettuare chiamate moleste, a cui ovviamente ho smesso di rispondere, inviando anche una diffida via pec che vi allego: solo negli ultimi 2 mesi ho contato almeno 15 chiamate!
Nella diffida ho specificato chiaramente la condizione di mia madre, che non deve in alcun modo essere disturbata dalle continue telefonate per queste richieste illegittime, che potrebbero sottoporla a un livello di stress tale da compromettere ulteriormente le sue già gravi condizioni di salute, eppure continuano ignobilmente a fregarsene e a vessarla di chiamate.
A questo punto vorrei quindi sapere come procedere per ottenere un provvedimento restrittivo da parte di un giudice, che intimi la cessazione delle telefonate moleste, e se necessario iniziare un'eventuale azione per stalking, con relativa richiesta di danni anche morali.
Grazie e cordiali saluti
Federico, dalla provincia di MI

Risposta:
nel suo caso, non ci pare trattarsi di molestie ripetute con finalita' commerciali o di ricerca del mercato, per cui un abbonato, iscritto negli elenchi telefonici pubblici, puo' rivolgersi al Registro delle Opposizioni; e' piuttosto un interlocutore professionale, presumibilmente concessionario di un titolo di credito, che a torto o a ragione, sollecita in via informale il pagamento del debito, prima di una possibile azione giudiziaria ovviamente preceduta da una formale messa in mora. Per queste telefonate, poco commendevoli ma legali, c'e' solo il rimedio di utilizzare apparecchi telefonici dotati di filtri inibitori su determinati numeri.
Infine, abbiamo testato il format della registrazione al ns sito web, non riscontrando alcun impedimento alla modifica dei dati forniti.
 
 
 
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