Gli interventi di assistenza tecnica a domicilio su elettrodomestici (riparazione lavastoviglie) rientrano nel campo di attuazione del D. lgs. 206/2005 ("codice del consumo")?
Eventuali clausole più restrittive poste dal venditore, quali termini di esercizio del diritto di recesso di 48 ore o facoltà di trattenere la caparra in caso di recesso (contro i 10 giorni lavorativi e l'assenza di penali prevista dal suddetto codice) possono essere fatti valere anche se inseriti in un "contratto" sottoscritto dal consumatore?
Posto che il costo di un particolare pezzo di ricambio (pressostato) non è una informazione facilmente accessibile ad un consumatore medio, può un preventivo di intervento che include la sostituzione di un pressostato ad un costo di oltre 4 volte il valore di mercato contravvenire alle regole di correttezza delle pratiche commerciali?
Ringrazio per la cortese disponibilità,
cordialmente.
Stefano, da Collecchio (Pr)

Risposta:
in ordine:
- il codice del consumo prescrive degli obblighi in capo al venditore, ma tra questi non vi è espressamente contemplato l'obbligo di recarsi a domicilio per effettuare la riparazione (questa non può essere, invece, rifiutata dal venditore se il prodotto viene portato presso il negozio). Per il produttore, il discorso è diverso poichè occorre far riferimento alla garanzia convenzionale da questi predisposta, ed è possibile che preveda l'assistenza a domicilio;
- l'esercizio del diritto di recesso entro 10 giorni, senza costi, è previsto dal Cdc solo per alcune tipologie di contratto, escluso il caso dell'acquisto in negozio. In questo ultimo caso, il venditore può comunque decidere di inserire nel contratto tale facoltà, ma non gli è imposto dalla legge (non sappiamo quale sia il suo caso):
http://sosonline.aduc.it/scheda/sul+diritto+recesso+ho+appena+fatto+acquisto+ma+ci_9652.php
- non è detto, occorre prima verificare le voci di costo dell'intervento (pezzo sostituito, manodopera, etc.) e confrontarle con altri preventivi.