Cara Aduc sono una pensionata che come molti altri oggi da una mano ai
suoi figli anche economicamente. In particolare ho dovuto intestare a mio nome un contratto di affitto per uso abitazione civile, anche se io non sono li residente, perchè ero l'unica persona che potesse stipulare un contratto dove condizione
obbligata era il possesso di un reddito fisso e sicuro,non occorre che
aggiunga che l'abitazione in questione è ubicata in una di quelle famose città del nord dove si suppone che il lavoro non sia un problema e quindi per permettere ai miei figli una possibilità di avvenire senza al limite dover emigrare.Io sono oltretutto proprietaria di un appartamento in Puglia, posto da cui sono
originaria,frutto di una vita di lavoro mio e del mio compianto marito
scomparso alcuni anni fa. Fatta questa premessa, spero non troppo lunga, vi volgo la domanda oggetto della mia lettera: ai sensi del d.p.r. 917/86 e successive
modificazioni di quale detrazioni potrei usufruire e quali sono queste detrazioni tenuto conto che oltre alla reversibilità sono riconosciuta invalida civile con assegno di accompagnamento? Ringrazio della vostra cortesia e pazienza e vi porgo i miei saluti.
Michele, da Padova (PD)
Risposta:effettivamente il Dpr 917/86, all'art.16, prevede delle detrazioni (sulla base del reddito) dei canoni di affitto, ma ci risultano riservate ai casi dove il titolare del contratto abita la casa, ovvero nei casi cosiddetti di affitto "della prima casa". Per quanto riguarda le detrazioni fiscali per gli invalidi (che pero' non ci risultano collegate ai contratti di affitto) la rimandiamo alla lettura di questa scheda pratica:
http://sosonline.aduc.it/scheda/disabili+agevolazioni+fiscali+non_16571.php