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Comportamento banca regolare?
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Lettera 
5 febbraio 2009 0:00
 
Salve, desidererei sapere se è lecito che un cittadino si rechi in un istituto bancario per negoziare un assegno non trasferibile a lui intestato, del medesimo istituto bancario emettitore e l'operatore o responsabile dello sportello, non trovi un mezzo per cambiare questo assegno in contante. Nel caso specifico era un assegno di circa ¤ 4.000 e veniva negata la transazione in quanto non avevo il conto corrente con la medesima banca e tantomeno mi veniva data la possibilità di depositarlo su un altro istituto di credito senza ulteriore spese. In poche parole, dapprima mi rappresentavano la mancanza di liquidità e successivamente che era un loro regolamento interno. Vi sarei grato se mi indicate eventuali responsabilità, anche penali riscontrate da parte degli operatori della banca. Grazie.
Umberto, da Matera (MT)

Risposta:
molto dipende dal caso specifico e da come si sono svolti gli eventi, ma in generale nella decisione della banca non c'e' niente di illecito. E', diciamo, una prassi diffusa (pur se ogni banca puo' comportarsi come desidera) quando il riscossore (pur se intestatario/beneficiario di un assegno) non e' conosciuto ne' ha un conto corrente su cui appoggiare il pagamento. Comprendiamo il suo disappunto, ma teoricamente l'intento sarebbe quello di garantire al massimo il loro correntista che ha emesso l'assegno. Non c'e' una soluzione facile al problema, se effettivamente non le concedessero la possibilita' di riscuotere in contanti (presentando documenti identificativi) e lei non avesse alcun conto corrente (postale o bancario) su cui fare il versamento. Forse la soluzione estrema potrebbe essere contrattare col il creditore un altro tipo di pagamento.
 
 
 
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