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Canone Rai, l'Agenzia delle Entrate manda funzionari porta a porta
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Lettera 
17 giugno 2009 0:00
 
Ieri mattina si è presentato un sedicente dipendente dell'Agenzia delle Entrate, parcheggiando l'autovettura senza richiedere alcun permesso per metà sulla mia proprietà privata e adducendo a motivo della visita il canone Rai, chiedendomi nel contempo le generalità. Al mio rifiuto di declinarle in quanto non ritenevo avesse i titoli per chiedermele, estraeva un tesserino che non ho avuto modo di verificare cosa riportasse e, qualificandosi come dipendente dell'Agenzia delle Entrate, manifestava l'intenzione di chiamare immediatamente il 117 se avessi "continuato così". Al mio invito a farlo senza esitazioni, apriva un raccoglitore, compilava un bollettino di ccp che mi consegnava chiedendomi di farlo avere alla persona a cui il bollettino era intestato unitamente a una specie di ricevuta con intestazione Rai: avendolo informato, durante la compilazione, che in ogni caso non avrei firmato nulla, esclamava che quello che conta è la sua firma e non la mia, sua firma che però non compariva da nessuna parte sulla ricevuta che riportava unicamente la data di consegna e l'ora del "contatto". Verificavo poi che trattavasi del solito bollettino che solitamente arriva per posta e che mi intimava di aprire un nuovo abbonamento Rai. Faccio presente che ho dato disdetta tramite racc. r.r. del precedente nel 2001 versando anche le 10.000 Lire richieste per l'insaccamento, richiesta accettata dalla Rai che mi chiedeva però di pagare ancora il canone per l'anno in corso in aggiunta a 17 Euro di sanzioni. Ho sanato il mancato pagamento del canone 2002 e le sanzioni col condono del 2003 versando 10 EUR tramite F24 di cui conservo copia ma la Rai ha continuato a inviare lettere dove si paventava una volta la convocazione presso la GdF, una volta pignoramenti mobiliari e immobiliari stavolta se non aprivo un nuovo abbonamento.
Come posso difendermi da questo ennesimo tentativo da parte della Rai di riscuotere somme evidentemente non dovute vedendo nel contempo espletato un servizio (insaccamento) per il quale ho pagato a suo tempo il corrispettivo richiesto? Non è mia intenzione infatti aggirare alcuna legge: solo vorrei capire come un cittadino in possesso di apparato/i radiotelevisivi che non utilizza e del/dei quali non riesce a sbarazzarsene o non vuole farlo, possa essere in regola con le leggi vigenti ed evitare episodi spiacevoli come quelli sopra citati.
Vedo che consigliate di inoltrare segnalazione alla Corte dei Conti, di rivolgersi al Garante del contribuente, al Giudice di Pace, alla Procura di Torino: essendosi svolti il fatto presso un'altra circoscrizione, non sarebbe il caso di inoltrare esposto alla Procura competente per il luogo di residenza onde evitarsi eventuali viaggi a Torino? Esiste il rischio concreto di iscrizione a ruolo del tributo nonostante non esistano evidenze della notifica dello stesso? Qualora venisse recapitata la cartella da parte di Equitalia, come si può difendersi e chiedere i danni?
Mario, da Macerata (MC)

Risposta:
come ha constatato puo' aspettarsi di tutto, anche di azioni di pura fantasia fiscale in cui partono ben consapevoli di avere torto: e' l'arroganza della Rai e del sistema/metodo fiscale con sui salassano i contribuenti. Al momento le consigliamo di farsi valere con una lettera raccomandata A/R di diffida: clicca qui
 
 
 
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