testata ADUC
Cambio regime fiscale e prezzo di carico-scarico degli strumenti finanziari
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
25 marzo 2008 0:00
 
A fine 2003 ho variato la mia posizione fiscale da dichiarativa ad amministrata.
Non ho cambiato conto titoli né c/c e non ho venduto alcun titolo.
avevo in carico dei titoli generali con valore di acquisto medio eur 32,40 che al 31.12.2003 avevano valore eur 21 circa (così sostiene e mi informa solo ora la mia banca).
La banca (preciso che si tratta di banca on line di primaria importanza che potrò indicare in quanto ritengo sarebbe corretto che il pubblico fosse informato) senza darmi la minima informazione di alcun tipo solo ora mi informa che il mio prezzo di carico è variato al momento della variazione fiscale.
Di conseguenza io avrei realizzato una plusvalenza virtuale di ben 8520 eur invece di quella reale di soli eur 1670.
Ovviamente mi trovo a dover versare una imposta su utile mai avuto.
Evidenzio inoltre che la mia banca oltre a non darmi nessun tipo di informazione non ha mai variato nel mio portafoglio titoli il mio prezzo medio di acquisto che dal 2000 al 2007 è sempre rimasto indicato come invariato a 32,40.
Penso che questa sia una mancanza molto grave.
Se almeno quello fosse stato variato questo mi avrebbe evidenziato il problema e avrei potuto accorgermi molto prima entro pochi giorni del problema di cui invece mi accorgo solo ora dato il capital gain assurdo che mi sarebbe stato applicato con conseguente tassazione di oltre 1.000 euro
Domande:
in caso di variazione di regime fiscale (senza vendita reale di titoli) la banca e' obbligata a caricare un valore diverso da quello di acquisto o ha facoltà di caricare il prezzo reale di acquisto ??
Mi sembra strano che sia obbligata in quanto il cliente registrerebbe un profitto o una perdita in realtà solo virtuale.
Se il prezzo deve comunque essere variato in base alla quotazione ufficiale se il cliente ha una minusvalenza o plus (anche senza avere venduto i titoli) la banca puo' prenderla in carico sulla nuova posizione fiscale del cliente ??
sarebbe molto corretto visto che se non sbaglio le eventuali minus sono compensabili solo con eventuali plus sempre derivanti da investimenti finanziari quindi se un cliente abbandona il metodo dichiarativo forse non può più beneficiarne.
In caso un cliente sia in regime fiscale dichiarativo e compia una vendita con minusvalenza la banca deve emettere una certificazione della minus da consegnare al cliente ? credo di si in modo che il soggetto poi la possa allegare alla propria denuncia redditi per poterla dichiarare
In caso che sia obbligatorio caricare il prezzo di mercato della data della variazione fiscale, se il prezzo reale acquisto e quello attuale sono diversi, la banca deve emettere una certificazione di minusvalenza o plusvalenza come se il cliente avesse di fatto venduto i titoli ??
Se si realizza una minus o una plus immagino che le stesse vengano accreditate o addebitate sul conto stesso del cliente che di fatto varia la sua posizione fiscalmente ma opera sempre sullo stesso conto titoli ?
oppure il cliente le deve invece comunque riportare direttamente sulla denuncia redditi ? in questo caso sono compensabili con altri debiti o crediti fiscali oppure se il cliente non opererà più in regime dichiarativo perde il credito / debito ? mi sembra impossibile che in caso di plus si possa azzerare il debito.
Se il cliente riesce a documentare i valori reali di acquisto e dichiara di non avere usufruito della minus realizzata a fine 2003 puo' chiedere che la banca prenda in carico la minus oppure indichi come valore di carico il prezzo medio reale ??
Credo sia molto grave almeno il mancato aggiornamento del prezzo medio di acquisto.
Se la mia posizione precedente era da considerarsi chiusa con relativa minus dovevo almeno vedere una variazione del prezzo di carico che mi avrebbe consentito di controllare e accorgermi del problema.
Di fatto, anche per questo motivo, ero certo che non avendo venduto i titoli la banca semplicemente li caricasse nella nuova posizione fiscale con il reale prezzo medio di acquisto, come e' sempre continuato a risultare dal mio conto titoli.


Risposta:
La variazione e' giusta perche' la banca doveva "chiudere i conti" del regime amministrato a fine 2003 a seguito del cambio di regime fiscale. Dal momento dell'entrata in vigore della scelta per il regime dichiarativo (1 gennaio dell'anno successivo a quello in cui si presenta l'opzione) la banca non aveva piu' alcun obbligo nei confronti del cliente riguardo la fiscalita' perche' e' il cliente a doversi occupare di tutto. Cio' che non appare corretta e' invece la comunicazione enormemente tardiva della variazione del prezzo dei titoli in portafoglio.
Dal lato del regime fiscale, puo' effettuare dichiarazioni dei redditi a rettifica per il 2004, 2005 e 2006 se deve modificare i conteggi mentre dal 2007 in avanti e' in regola coi tempi. Se ci sono minus in regime amministrato, la banca deve certificarle dietro richiesta del cliente, che puo' usarle nella dichiarazione dei redditi. Le minus si possono usare solo a compensazione di plusvalenze da capital gain sia in regime amministrato sia in regime della dichiarazione. Non puo' prendere minus da dichiarazione e farle usare dalla banca in regime amministrato, pero'.
Anche in questo caso puo' chiedere i danni alla banca ed eventualmente rivolgersi all'ombudsman bancario in caso di risposta negativa o assente.
-----------------------------------------
Ha risposto Giuseppe D'Orta.
clicca qui
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS