GIUDICE DI PACE DI [CITTÀ]

ATTO DI CITAZIONE

Il Sig [NOME e COGNOME], residente a [CITTÀ] in Via [VIA] n. [N]

espone

Il giorno [DATA] ho acquistato un Personal Computer (PC) [MARCA] [MODELLO] con preinstallato il sistema operativo Microsoft Windows [VERSIONE].
Alla prima accensione del PC mi è apparso il contratto d'uso per l'utente finale del software Microsoft ed in quel momento, come previsto dal contratto stesso, ho esercitato il mio diritto a non accettarne le condizioni della licenza d'uso Microsoft (EULA).

A seguito di ciò ho contattato la [DITTA PRODUTTRICE] per ottenere il rimborso di tale prodotto, secondo quanto riportato nella EULA stessa:

(ATTENZIONE !! Scegliere una delle due frasi sotto a seconda del sistema operativo, la prima è per XP e la seconda è per VISTA)

"QUALORA L'UTENTE NON ACCETTI LE CONDIZIONI DEL PRESENTE CONTRATTO, NON POTRÀ UTILIZZARE O DUPLICARE IL SOFTWARE E DOVRÀ CONTATTARE PRONTAMENTE IL PRODUTTORE PER OTTENERE INFORMAZIONI SULLA RESTITUZIONE DEL PRODOTTO O DEI PRODOTTI E SULLE CONDIZIONI DI RIMBORSO IN CONFORMITÀ ALLE DISPOSIZIONI STABILITE DAL PRODUTTORE STESSO." e sempre nella stessa EULA si specifica che il produttore è "il produttore del computer presso il quale l'utente ha acquistato il prodotto o i prodotti software Microsoft".

"Utilizzando il software, il licenziatario accetta le presenti condizioni. Qualora il licenziatario non le accetti, non potrà utilizzare il software e dovrà contattare il produttore o l'installatore per conoscere le modalità di restituzione allo scopo di ottenere il rimborso del prezzo." e sempre nella stessa EULA si specifica che il produttore è "il produttore del dispositivo che distribuisce il software con il dispositivo".

Ho così contattato più volte inutilmente (sia telefonicamente che via email) il Call Center di [DITTA] presso il quale vari operatori hanno sempre riferito che non è possibile rimborsare alcunché perché “l’hardware ed il software sono considerati inscindibili”.

Mi è stato riferito altresì che, non installando il suddetto software, non avrei più avuto diritto alla garanzia e all'assistenza. Ma la legge prevede inderogabilmente che il produttore garantisca i propri prodotti senza alcuna limitazione dalla data di acquisto del prodotto.

Ed inoltre, dalla lettura del libretto allegato al PC, esattamente alla pagina [numero] del contratto di garanzia, non risulta alcuna limitazione in tal senso: al contrario è scritto che "Gli unici obblighi della [DITTA] in ordine al software da essa distribuito col proprio marchio sono quelli indicati nel contratto di licenza per l'uso del programma o per l'utente finale" ovvero la EULA di cui sopra.

nON è possibile rinvenire alcun dato normativo e/o tecnico dal quale evincere che sussista la asserita "inscindibilità" di hardware e software e che quindi NON SI POSSA RESTITUIRE IL SOLO SOFTWARE PREINSTALLATO E NON TUTTO IL PC.

Ed ancora con riguardo al software Microsoft Works [VERSIONE] che ho trovato sul PC di cui sopra, si ripropongono le stesse valutazioni sopraesposte.

Nonostante le numerose richieste telefoniche e via email di rimborso e la messa in mora e diffida ad adempiere di cui alla lettera racc. A/R del [DATA], per il rimborso di quanto ho dovuto pagare pari alla somma di [EURO] euro per l’acquisto di Microsoft Windows [VERSIONE] e di ulteriori 50,00 euro per Microsoft Works [VERSIONE], ad oggi nulla è stato corrisposto e pertanto sono stato costretto ad adire la via giudiziaria.

In diritto

Si richiama la specifica clausola contenuta nella licenza d’uso del software Microsoft di cui sopra, che prevede il rimborso nel caso in cui alla prima accensione del PC non si accettino le condizioni ivi contenute.

Dunque alla prima accensione del PC viene chiesto all'utente di accettare esplicitamente le condizioni di licenza del S.O. della Microsoft e, se queste non vengono accettate, a norma di contratto dovrebbe scattare il rimborso, come da noi richiesto. La controparte ha sempre negato detto rimborso sulla base dell’assunto che il software preinstallato è considerato parte integrante del prodotto acquistato. Ma questo “è considerato” da loro, non vi sono dati normativi o tecnici cui fare riferimento, né loro li citano.

E' questo, a mio avviso, il punto focale di tutta la causa: non sussiste detta inscindibilità.

Se, ad esempio, acquistiamo un telefono cellulare non appare alcun menu che ci impone di accettare la licenza d'uso del software in esso contenuto dal momento che, con l'acquisto, si acquisisce anche tale diritto.

Ciò deriva dal fatto che mentre l'hardware lo abbiamo comprato e quindi è di nostra proprietà e ne possiamo disporre a piacimento (compresa l'installazione del S.O. di proprio gradimento, e non è certo un uso improprio!), del S.O. Microsoft si acquisisce soltanto un diritto all'USO che quindi viene vincolato da un contratto a parte e che l'utente finale può non accettare: da qui l'evidente scindibilità dei due oggetti.

Ed ancora, sul concetto di inscindibilità: poiché nei fatti le licenze OEM (ovvero preinstallate) citando il sito della Microsoft "nascono e muoiono con il PC stesso" non sono trasferibili su altro PC - a differenza delle FULL (ovvero acquistate separatamente dall'hardware) - e se, ad esempio, dopo un anno dall'acquisto si dovesse sostituire l'hardware si sarebbe costretti a ricomprare anche la licenza D'USO del S.O..

Per contro, a dimostrazione della scindibilità e dell'arbitrarietà della tesi contraria sostenuta fortemente dalla casa produttrice convenuta, se si cambiassero tutti, e si sottolinea TUTTI, i componenti interni dell'hardware ma NON anche il case (ossia l'involucro esterno del PC su cui è generalmente applicato il COA (ovvero Certificato di Autenticità), paradossalmente un "componente" sul quale nessun tipo di software può verosimilmente girare) nessun termine di contratto verrà estinto.

Ad ulteriore sostegno di quanto enunciato nella presente causa, rappresentando il caso di specie un fatto non isolato ma un fenomeno di abuso ampiamente presente sul mercato e tale da determinare una limitazione nella libertà di contrattazione nell'acquisto di PC da parte dei consumatori, l'ADUC - Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori - ha dovuto proporre reclamo (che si allega in copia) davanti all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per far valere l'abuso di posizione dominante da parte dei produttori di computer.

Per tutto quanto sopra esposto, il sig. [NOME e COGNOME]

CITA

[DITTA], in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede legale in [CITTÀ] Via [VIA] n. [N], a comparire avanti il Giudice di Pace di [CITTÀ], Giudice designando, nella sede di Via [VIA], n [N], in [CITTÀ] per l'udienza che sarà tenuta il giorno [DATA] alle ore di rito, con invito a costituirsi nelle forme e nei termini di cui agli artt. 319 e seguenti C.p.c., con avvertimento che la mancata costituzione entro detti termini comporterà le decadenze di legge, per ivi - in contesto od in contumacia - sentire accogliere le seguenti conclusioni:

Voglia l'Ill.mo Giudice di Pace di [CITTÀ] condannare la [DITTA] in persona del Suo rappresentante legale p.t. a pagare in favore dell’attore la somma di euro [EURO] di cui [EURO] per l'acquisto della licenza di “Windows [VERSIONE]” e [EURO] per la licenza di “Works 8” oltre interessi dalla data di messa in mora fino al soddisfo. Con vittoria di spese e di onorari di causa.

Si producono i documenti sotto indicati:

  1. Copia della [FATTURA/SCONTRINO] di acquisto PC

  2. Copia del contratto di licenza con l’utente finale per il software Microsoft (EULA)

  3. Copia della pagina [NUM] a stralcio del contratto di garanzia

  4. Copia della lettera di messa in mora racc. A/R del [DATA]

  5. Copia reclamo dell'ADUC all'AGCM

Con riserva di ogni e più ampia deduzione e produzione.

Ai sensi e per gli effetti della legge sul contributo unificato si dichiara che il valore della presente causa è di euro [EURO].

[CITTÀ], [DATA] [FIRMA]