Sapete come si applica oggi il DPR 445/2000 per un cittadino
italiano di nascita straniera? Non sono riuscito a
capire quale modifica sia stata apportata, ma il fatto è
che si stanno ponendo nell’illegalità tutti coloro che
avevano già da anni la cittadinanza italiana. Faccio un
esempio. Una signora nata in Grecia (ma la Grecia non fa
parte della Comunità europea?), sposata con un italiano nel
1965 (e acquisendone la cittadinanza), non è ora più in
condizione di ottenere né una carta di identità né, alla
scadenza del suo passaporto, neppure quello! - Non ci si
crede! Che dovrà fare allora questa povera donna
felicemente maritata da 40 anni?Dovrà produrre un estratto
di nascita della sua terra d’origine, dovrà farlo
tradurre in lingua italiana da un traduttore autorizzato
dell’ambasciata o del ministero competente greco. Infine
dovrà far apporre la Postilla dell’Aja (?) sulla
traduzione di quell’estratto. Infine ritornare
all’ufficio comunale o alla questura (dopo non si sa
quanto tempo, vista la farraginosità degli adempimenti)per
ottenere – si spera - la TRASCRIZIONE DELL’ATTO NELLA
NOSTRA ANAGRAFE e solo allora la nuova carta d’identità o
il passaporto. Questo è il caso più semplice. Si pensi a
quelle persone nate in zone toccate dalle terribili vicende
delle guerre (Balcani, Medio Oriente ecc.)! Riuscirannno a
non diventare apolidi persone che pure hanno la cittadinanza
italiana da decenni? I casi segnalati, che sembrano
fatti apposta a creare disagio e insofferenza verso i
governi che applicano queste procedure, sono in contrasto
con quel DPR che avrebbe dovuto semplificare e non
complicare i rapporti del cittadino con le burocrazie! Il
caso solleva inoltre questioni di libertà e di civiltà
giuridica che lo sconsiderato provvedimento ha posto.
Vorrei conoscere il Vostro giudizio in proposito. Elio
Providenti