Sinceramente non credo che il codice in questione potrà
tutelarci più del buon senso comune. Mi
spiego.L'aver eccessivamente previsto il c.d. consenso
informato ha indotto la maggior parte dei cittadini a
liberarsi del consenso al trattamento dei dati sensibili con
estrema facilità. Un esempio assai significativo. E'
ormai diffusissimo il fenomeno delle Card vantaggi di vari
esercizi commerciali. Lo sconto e le offerte speciali
valgono solo per i possessori delle card, allora il
consumatore, specie di questi tempi, pur di risparmiare
qualche centesimo si precipita a richiedere la tesserina
magica e firma chilometriche clausole liberatorie senza
soffermarsi più di tanto nemmeno sui titoli in grassetto
dei moduli prestampati. Nessuno legge quel che firma
perche vuole lo sconto , mentre i titolari delle grosse
catene commerciali ingrossano all'inverosimile il
database o archivio che dir si voglia dei cittadini
consumatori. E si badi che questi archivi contengono
tante e tali notizie sulla vita privata di ciascuno che il
loro valore commerciale risulta essere un vero e proprio
tesoro per le società che studiano e praticano la
pubblicità mirata. Consiglio a tutti meno enfasi e
maggiore attenzione, mentre auspico che le associazioni di
tutela dei consumatori si decidano ad intervenire sulla
questione.
15 gennaio 2004 0:00 - Daniele Egidi
Spett.le Redazione, chiedo info in merito alla
possibilità di richiedere, come da Voi indicato
nell'articolo, 'le fatture dettagliate (con le tre
ultime tre cifre “in chiaro”)'.
In attesa
di Vs. risposta, Cordiali saluti
16 gennaio 2004 0:00 - mariaregina
Nuove regole per la privacy
Finalmente qualcosa
di nuovo e giusto, a parte a dare pienamente ragione al Sig.
Michele Paratico per i disturbatori telefonici (ragione per
cui anch'io ho dovuto rendere il mio numero
'riservato', perchè ero stata inserita in una lista
di questi disturbatori, che mi bombardavano di telefonate
indesiderate); ma la cosa che apprezzo di più è la difesa
della privacy nel settore della sanità.
Perchè
purtroppo quando si ha una patologia cronica, io vedo -
personalmente purtroppo è il mio caso - che quando si va
agli sportelli degli ospedali per prenotazioni di visite o
esami, ci sono sempre gli impiegati che fanno qualche
commento, o che si parlano tra di loro o magari a voce alta
per parlarsi l'un l'altro partono con certe
esclamazioni tipo:'....senti qui c'è una signora
che deve fare il tal esame o la tal visita, mi sai
dire...ecc', alla faccia della privacy di chi non vuol
fare sapere a tutti i suoi problemi. Oltre al fatto che
magari ti rechi in farmacia per l'acquisto dei
medicinali e succede la stessa cosa, e vorrei far notare che
per chi come me purtroppo, è soggetto ad una patologia
cronica, questi episodi risultano oltremodo frustranti oltre
che fastidiosi. Per non parlare delle fatture delle
prestazioni sanitarie, per le quali in alcuni ospedali, dove
magari c'è una direzione sensibile al problema, ti
rilasciano delle fatture diciamo 'anonime' , cioè
che riportano solo :'visita di controllo dal Dott. Tal
dei Tali' o 'esami di controllo come da
esenzione' (che già anche quella per gli operatori
sanitari che sono abituati a trattare questi dati, è già
un identificativo); mentre in alcuni ospedali purtroppo mi
è capitato di dover ritirare delle fatture per il pagamento
di visite private e non, che doveva per forza riportare la
tal patologia cronica, cosa che mi infastidisce perchè poi
magari quelle fatture devo presentarle a qualcun altro per
motivi diversi e quindi non mi sta bene che vi sia
riportato sia il codice o peggio il tipo di patologia di cui
soffro. Anche perchè, già è una cosa poco piacevole
per chi soffre di patologie croniche, ma che poi anche
chiunque operi nel ramo o non, possa esserne messo a
conoscenza, la cosa non mi sta bene.
Ringrazio
quindi per aver pubblicato questo avviso, in quanto per la
prossima volta mi avarrò di tale normativa per proteggere
la mia privacy. Grazie per l'attenzione, saluti
M.
15 gennaio 2004 0:00 - Michele Paratico
Noto con piacere che, finalmente, sono previste misure per
combattere il fenomeno delle chiamate di disturbo. Non
riesco ancora a capire in base a quale perverso ragionamento
possa essere garantito l'anonimato di quei mascalzoni
che telefonano per molestare, offendere pesantemente e
addirittura minacciare di morte. È successo a mia sorella
qualche anno fa e i mascalzoni usavano il cellulare!!!.
Certo, in teoria, a seguito di una denuncia, i Carabinieri o
la Polizia avrebbero svolto un'indagine. Forse nel mondo
delle belle intenzioni, dove vivono quei legislatori che
hanno redatto la legge sulla privacy o di cui sono i
garanti, le forze dell'ordine si danno da fare per
arrestare quei mascalzoni. Di fatto, se non conosci qualcuno
nella Polizia o tra i Carabinieri, qualcuno della Telecom o,
come successo di recente, non sei parente di qualche
ministro, la tua denuncia lascia il tempo che trova. A volte
mi chiedo se l'On. o Sen. Rodotà , persona del resto
stimabile, abbia i contatti con la realtà della gente
comune perchè non credo che quello che è successo a mia
sorella sia stato un caso isolato. Eppure non mi ricordo di
nessun suo intervento in merito. Se ciò non corrispondesse
al vero, chiedo immediatamente scusa.