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18 aprile 2020 21:14 - Luca3613
Buonasera, anche noi siamo un'azienda che fa grandi volumi con paypal e che si è accorta che le tariffe paypal non vengono più stornate in caso di rimborso sia che si tratti di un reso, annullamento od errore del cliente. Siamo convinti che molte altre aziende non si sono ancora rese conto di questo aggiornamento, visto che gli avvisi di paypal, secondo noi, non sono stati cosi efficaci. E tutti sappiamo che quando paypal vuole promuovere qualcosa a suo vantaggio utilizza pubblicità televisiva, via telefono, email, sms, messaggi in evidenza all'accesso sul loro sito ecc. Come ad esempio l'ultimo messaggio del CEO dicendo che avrebbe supportato le aziende durante questo periodo con aiuti che poi sono risultati minimi confronto alle tariffe non più stornate. Effettivamente cambiare le regole presenti da anni proprio i primi di marzo è stata una mossa scorretta che ha danneggiato ulteriormente le imprese già scosse dai danni della pandemia.

Cosa possiamo fare? Come suggerisce Aduc, allo stesso modo in cui noi aziende ci siamo abituate a paypal e come lo hanno fatto i consumatori tra protezioni acquirenti e resi gratuiti, ora dobbiamo, facendo 2 conti, decidere se mantenere paypal come partner o cambiare, informando i clienti. E, fortunatamente, di alternative ce ne sono.
Il vero attuale vantaggio di paypal sono i resi gratuiti per l'acquirente in quanto la protezione acquisti esiste anche senza paypal attraverso le contestazioni con l'emettitore della carta di credito per transazioni non autorizzate (chargeback) o la piattaforma europea per le controversie. Quindi sta ad ogni azienda decidere se mantenere paypal facilitando i resi gratis per l'acquirente e facendosi carico, eventualmente aumentando i prezzi, di tali spese.

Noi al momento abbiamo deciso di iniziare a limitarlo solo per transazioni entro un certo importo per poi eliminarlo in futuro iniziando ad informare i clienti, disincentivandolo. Questa decisione l'abbiamo presa considerando anche le tariffe più alte rispetto ad altre soluzioni, i tassi di cambio altissimi per la conversione valuta, la gestione delle controversie con blocco dei fondi per diversi giorni e le risoluzioni spesso a vantaggio di truffatori.
Contemporaneamente segnaleremo comunque all'AGCM questa situazione per capire se Paypal sta operando in regola e trasparenza.

Scusate se mi sono dilungato e spero di essere stato di aiuto con altre imprese nella stessa situazione.

Luca da Brescia
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