COMMENTI
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5 ottobre 2017 10:43 - pars
Oggi il tema dei Big data è di rilevante importanza. Credo che questi non siano da demonizzare a priori in quanto possono apportare rilevanti benefici per la società tutta.
Tuttavia rimane il discorso della tutela della privacy, in particolare della tutela dei dati personali messa a duro rischio dalla produzione asimmetrica di dati.
Credo che tecniche informatiche e sistemi di responsabilità non si escludano l'una con l'altra ma possano operare cercando il punto di equilibrio tra garanzie giuridiche e avanzamento tecnologico.
I sistemi di anonimizzazione, purtroppo, non sono in grado di dare una sicurezza tale da poter dire che i dati anonimizzati non siano ricollegabili ad un determinato soggetto, almeno secondo criteri di correlabilità e derivazione. Ciò soprattutto in ragione dell'analisi di dati aggregati che permettono di ricavare dati personali da dati neutri.
Credo che una potenziale soluzione, mai definitiva dato il grado e la velocità di avanzamento tecnologico, sia proprio quello di affiancare strumenti informatici pro-privacy a forme di responsabilizzazione dei soggetti in gioco come avverrà con il nuovo regolamento europeo in materia di tutela dei dati personali.
4 ottobre 2017 18:50 - lucillafiaccola1796
ci sono i raccoglitori istituzionali di fatti tuoi che non vorresti far sapere per ovvi motivi di "privatezza" che non si vergognano di entrare in casa tua e spiarti. Siamo circondati...C'è invece chi i fatti propri li mette in piazza, anche quando nessuno glieli chiede, facebook, google+, twitter, instagram, ed altre diavolerie del genere. Quindi non ci sarebbe bisogno di alcun ECHELON...In fin dei conti non c'è niente di nuovo sotto il Sole. La stessa cosa viene "rinominata" e sembra nuova, ma è sempre lo stesso cerchio, senza inizio e senza fine. Siamo partiti dagLi sms, cioè telefonate scritte. Siamo arrivati ai messaggi vocali che sono telefonate-sms vocali in pod-cast...Mi raccomando, se siete stitici, scaricate l'app I-donumbertwo.
4 ottobre 2017 18:37 - lucillafiaccola1796
ci sono i raccoglitori istituzionali di fatti tuoi che non vorresti far sapere per ovvi motivi di "privatezza" che non si vergognano di entrare in casa tua e spiarti. Siamo circondati...C'è invece chi i fatti propri li mette in piazza, anche quando nessuno glieli chiede, facebook, google+, twitter, instagram, ed altre diavolerie del genere. Quindi non ci sarebbe bisogno di alcun ECHELON...In fin dei conti non c'è niente di nuovo sotto il Sole. La stessa cosa viene "rinominata" e sembra nuova, ma è sempre lo stesso cerchio, senza inizio e senza fine. Siamo partiti dagLi sms, cioè telefonate scritte. Siamo arrivati ai messaggi vocali che sono telefonate-sms vocali in pod-cast...Mi raccomando, se siete stitici, scaricate l'app I-donumbertwo.
4 ottobre 2017 15:20 - Fragola87
Credo sia interessante questa notizia in merito: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/04/dati-personali-su -web-e-telefono-il-governo-da-il-via-alla-sorveglianza-di-ma ssa/3892666/
Conoscendo quanto è dura la storia umana e quanta corruzione c'è in Italia (ma non solo qui ovviamente) è proprio la fiducia nella responsabilità di ciascuno l'aspetto fragile. Per esempio, proprio con Internet, è stato introdotto un protocollo per le comunicazioni sicure (HTTPS) e se non fosse per questo, fughe di dati, spionaggio ed ogni possibile scorrettezza renderebbero impossibile l'esistenza di account sicuri, banche, riservatezza aziendale, ecc. Allo stesso modo, se crediamo che le comunicazioni private debbano essere rispettate (ovvero solo il destinatario designato debba essere l'unico effettivo lettore) affidarsi alla generica responsabilità di ciascuno può significare non proporre alcuna soluzione. Mentre l'obbligo di connessioni criptate end-to-end per chi offre servizi di comunicazione privata può essere la miglior soluzione di cui disporre.
Anticipo anche che il pretesto di permettere agli organi di vigilanza di accedere ad informazioni sensibili, qualora fosse necessario, è inconsistente per la maggior parte delle situazioni gravi. Infatti, chi opera nel mercato delle armi, delle droghe online, della pedopornografia, ecc., non solo usa canali criptati, ma anche anonimizzanti per l'indirizzo IP e servono quindi tutte altre misure di azione per combattere questo tipo di criminalità. Lascio questo commento ad unico scopo di riflessione. Grazie.
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